Capitolo 32 - Passion

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Rientrammo e trovammo le luci spente. Io e Simon avevamo chiacchierato molto, avevo conosciuto parti di lui che fino a quel momento mai avevo pensato. Kristina ed Edward probabilmente dormivano così ci togliemmo le scarpe ed entrammo senza far rumore. Chissà se si era calmata o se non riusciva a dormire.

Diedi la buonanotte a Simon e invece di entrare nella mia stanza salii le scale per andare nella sua per assicurarmi che dormisse bene.

Aprii la porta facendo attenzione ai cigolii e una volta che la chiusi vidi Kristina guardarmi. Non stava dormendo, era sdraiata a gambe piegate e una mano sotto la guancia che mi fissava senza parlare. Le sorrisi e mi andai a sedere al bordo del letto:

- Scusami se sono entrato ma volevo sapere come stavi -

- Come vuoi che stia.. Sento di aver fallito - disse chiudendo per un momento gli occhi.

Sospirai: - Non hai fallito.. Hai cresciuto due ometti da sola e questo ti fa onore.. Ho parlato con Simon e abbiamo chiarito, non succederà più -

- .... Resta il fatto che lui ed Edward noj si parlano..e poi Raven.. E mia madre.. E il fatto che io non abbia un lavoro e una casa.. La signora che ha rifiutato i miei disegni.. Non me ne va una giusta Bill - disse stringendo il lenzuolo con una mano.

- In fondo ad un tunnel c'è sempre la luce ricordatelo.. E poi quante volte ti ho detto che tu hai me? -

- Ecco... È anche questo che non capisco... Ci siamo ritrovati a vivere sotto lo stesso tetto senza conoscerci a fondo e questi sono i risultati.. -

- Non me ne importa.. Ora ci conosciamo e ti ho detto qualche sera fa che quello che provo per te è molto più di un semplice bene... - dissi un pò impacciato ed insicuro della sua reazione. Magari aveva cambiato idea su di me da quella sera in cui mi ero spaventato nel vederla nuda.

- E io ti ho risposto con tutto il cuore che anche io provo qualcosa di più...ma credimi Bill che non ci fa bene tutto questo. Quando tornerai a lavorare con la band io non c'entrerò più niente con te... -

- Non lo dire neanche per scherzo. Adesso sei un pò in crisi ma vedrai che passa tutto! - dissi passandole una mano tra i capelli.

I ricordi del nostro primo bacio raffiorarono nella mia mente in un istante e la voglia di averla si impadronì di nuovo di me.

- Sei ancora arrabbiata per quella sera? - chiesi impaurito.

- No.. Come faccio ad essere arrabbiata con uno come te.. - in quel tono amaro che usava per esprimersi leggevo tanto affetto nei miei confronti. Era una donna da decifrare.

Quello che mi faceva sentire bene era che nel suo cuore ibernato incominciava nuovamente a pompare il sangue dopo un lungo tempo senza emozioni. E la causa di ciò ero solamente io, ecco perchè forse iniziava ad amarmi come diceva.

- Kristina ho bisogno di averti.. Voglio che tu sia mia e di nessun altro.. - facevo fatica a pronunciare quelle parole che non avevo mai detto a nessuna. Neanche a Sarah, ero troppo timido all'epoca per dire frasi del genere.

- Io...-

La interruppi: - Ti prego ora che ti ho qui non posso pensare di non poterti avere.. So che entrambi abbiamo bisogno l'uno dell'altra e voglio stare insieme a te...mi accetti? Kristina Wilson? - dissi prendendole le mani e stringendole.

Sentii subito il mio corpo rilassarsi, il respiro ancora un pò corto dall'imbarazzo ma la cosa importante era che io le avevo fatto la proposta.

- Come posso dirti di no? Vorrei tornare indietro e rivederti in quel maledetto locale altre mille volte... Sei stupendo Bill.. E si, voglio stare con te.. Anche se ho paura e non lo nego, non voglio precipitarmi nel vuoto ma ho bisogno di te proprio come hai detto tu.. - si sollevò piano dal letto per avvicinarsi a me. Mi toccò i capelli sparati e successivamente mi accarezzò in viso lasciandomi un dolce solletico.

Non potevo fare a meno di guardarla negli occhi, mi ipnotizzavano appena si incrociavano coi miei. I nostri visi si avvicinarono e finalmente le nostre labbra si toccarono. Aveva un buon gusto e un buon profumo. I suoi capelli lunghi le coprivano il seno libero dal reggiseno sotto la canottiera. Ormai ci stavamo scambiando un bacio avido ed egoistico. Un bacio passionale che mi aveva fatto umidificare le parti. Poggiai una mano sul suo seno accarezzandoglielo e arrivai alla pancia.

Kristina sussultò perchè le stavo causando solletico nello sfiorarla. L'iniziativa la prese lei, con quel suo fare da arrogante in senso buono. Mi sfilò la canottiera senza smettere di guardarmi e poi continuò a baciarmi sfiorandomi il magro busto che avevo.

Mi toccò i segni obliqui che avevo all'altezza del bacino, segnati dalla longelineità e poi appoggiò il viso nella parte anteriore dei miei pantaloncini. D'istinto la presi dai capelli ma senza farle male. Li afferrai senza stringere troppo la presa facendole capire che volevo che facesse qualcosa. Qualcosa di eccitante.

Kristina sorrise maliziosamente cancellando i brutti pensieri di poco prima. Sembrava già un'altra persona.

Si alzò leggermente e mi tirò giù i pantaloncini lasciandomi in boxer. Poi sentii la sua mano toccarmi prima delicatamente e poi con più forza il mio membro. Ero a gambe distese e aperte di fronte a lei, su quel letto. Il mio volto era quasi sudato per l'eccitazione e sentivo delle vampate di calore accendermi ogni muscolo del corpo. Le mie mani smaltate di nero si poggiarono   sul suo viso attento nell'esplorarmi con gli occhi. Sapevo che aveva voglia di me.

Dopo il passo decisivo sentii i miei boxer scendere fino alle ginocchia e subito il mio membro venne scoperto. Kristina guardò la mia pelle chiara e poi abbassandosi ancora un pò lo afferrò con una mano e con le labbra.
I suoi movimenti mi stavano regalando grandi emozioni ed era la prima volta nella mia vita. Le vene mi erano gonfiate sia nelle braccia che nel collo e  dopo qualche minuto spostai il suo corpo per trattenermi. Avevo un deja-vu in quel momento, una scena già vissuta.

Volevo andare a fondo, esplorarla anch'io e sentirmi un uomo vero. Dopo averle sorriso e averle scambiato qualche bacio a stampo la presi e la misi a cavalcioni su di me ancora vestita. Le sfilai la canottiera e subito dopo la feci alzare in ginocchio per togliergli anche i pantaloncini.

Rimase in slip. La guardai aspettando il suo consenso ma non mi rispose, continuava a guardarmi forse preoccupata o forse non stava nella pelle. Feci un sospiro e chiusi gli occhi senza dar troppo a vedere che avevo paura a tirarglieli giù e poi presi coraggio e li abbassai del tutto fino a che lei non se li tolse. Tornò a cavalcioni su di me ma io decisi di spingerla e metterla sdraiata a pancia in su. Non avevo mai fatto sesso in quella posizione, la classica.

Guardai la sua parte intima, piena di segni e cicatrici ma l'effetto che mi avevano fatto era svanito. Non c'era più angoscia ma solo voglia di darle piacere. Per metterla più a suo agio mi abbassai e un pò azzardando iniziai a baciarle le profonde cicatrici che aveva sulle labbra, fino ad arrivare al punto più sensibile, la zona del vero godimento.

Dopo aver fatto uscire i suoi umori mi alzai pronto a far l'amore con lei. Kristina spalancò le gambe lasciandomi spazio e io delicatamente, un pò impaurito dal farmi male mi feci strada e poi entrai in lei, prima a metà e poi spingendomi completamente. Dei sospiri provenivano dalla sua bocca e le sue braccia mi stavano stringendo l'esile corpo. I miei capelli neri erano ormai scompigliati e la mia matita ormai colata. Furono attimi intensi, attimi che io apprezzai a pieno; attimi in cui ci eravamo trasformati in una cosa sola. Eravamo uniti completamente dai nostri corpi e finalmente ero riuscito a dimostrargli il mio amore non solo mentale ma anche fisico. Ero il più felice del mondo e il cuore mi batteva all'impazzata. Quando finimmo venni al di fuori, sul pavimento. Non avevamo usato precauzioni, era successo tutto improvvisamente.
Scoppiammo in una risata e poi mi alzai un pò titubante nel farmi vedere completamente nudo in piedi e pulii con dello scottex. Spensi le luci e andai a sdraiarmi vicino a lei, quella era la notte dei miei sogni, quella in cui spogli delle nostre vesti ci addormentammo insieme, sfiorandoci e abbracciandoci.

Dream Machine {BILLKAULITZ}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora