Incontri nei corridoi

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Mi sveglio di soprassalto.
Che ora è?


Sbircio la piccola sveglia oltre le tendine: sono solamente le cinque e mezza.
"Lyn, tutto bene? Ti ho svegliata?"
Dal tono della voce di Rose comprendo che deve aver appena smesso di piangere. Sempre stata piuttosto melodrammatica, la mia Rosie.


"No, figurati: incubi di trasfigurazione, mica sono un genietto come te! Piuttosto, come mai TU sei sveglia?" le bisbiglio, anche se conosco già la risposta.
"Questo ritorno a Hogwarts non mi entusiasma, Evelyn: siamo arrivate oggi e già Ektor mi manca tremendamente... e per di più tutta la scuola ne è già al corrente! Ma perché Albus doveva scegliersi come amico quell'odioso Malfoy?"
"Non sai se sia stato lui a mettere in giro la voce della tua simpatia per Ektor e comunque credo che tu sia prevenuta nei suoi confronti, Rose..."


"Ma volete dormire?!?"


Un sibilo seccato di Joanna e un cuscino che atterra a pochi centimetri dal naso di Rose mi fa comprendere che le nostre confidenze non sono gradite in dormitorio a quest'ora.
"Non parliamone più, tanto Ektor ha già deciso, Evelyn. E poi solamente tu e Albus potete dimostrarvi così premurosi verso Scorpius"


Pausa.


"Fareste proprio una bella coppia tu e mio cugino, sai?" mi provoca.
Ci vogliamo bene come fossimo sorelle, credo che l'idea che io possa fare in qualche modo parte della sua famiglia la entusiasmi moltissimo, ma non sono proprio il tipo giusto epr Albus Severus Potter. E per nessun altro, probabilmente.
"Con quel cuscino bisognerebbe soffocartici" le borbotto, chiudendo le tende del mio baldacchino.
Aldebaran salta all'improvviso sul letto, si struscia sul mio viso e si acciambella sul mio cuscino, io resto immobile a osservarlo e ad aspettare il sonno.

Al mio risveglio, nella stanza regna il silenzio.
Dannazione, non mi è suonata la sveglia!
Afferro la mia divisa con lo stemma da prefetto e brandisco la bacchetta affinché un furbo incantesimo raduni pergamene, piume e inchiostro nella mia borsa.
I libri dovrò tenerli in mano.


Vestita, ma non pettinata, esco dalla stanza comune dei Grifondoro e mi caracollo giù per le scale: devo raggiungere l'aula di Babbanologia in tempo per la prima lezione del semestre!
Imbocco svelta un corridoio, quando il mio cammino viene intralciato da un robusto ragazzino che cammina all'indietro ridendo: ci scontriamo con violenza, cadiamo entrambi malamente a terra e i miei libri si sparpagliano al suolo con un gran fracasso.
"Orion, ma che fai!" tuona una voce.
Dopo un istante, Scorpius Malfoy si inginocchia affianco a me e mi offre una mano per rialzarmi: velocemente scatto in piedi, nonostante una tremenda fitta alla caviglia.
Gli arrivo solo alle spalle, lui mi scruta dall'alto con i suoi occhi chiari, i capelli biondi pettinati perfettamente.


"Raccoglile i libri, sciocco di un cugino!" intima Scorpius, mentre continua ad osservarmi.
"Tutto bene, sì?"
Annuisco in silenzio, poi il pensiero di Babbanologia mi attraversa la mente.
"Maledizione! Sarei dovuta già essere a lezione in questo momento!"
Con fare altezzoso il ragazzino che ho appena scoperto essere il cugino di Scorpius mi porge i libri ma mentre muovo un passo verso di lui sento un dolore lancinante alla caviglia.
"Frequenti Babbanologia? Ma tu non sei nata babbana, Taylor?" mi chiede un ragazzotto che non avevo notato, anche lui Serpeverde.


"Mezzosangue" annuncia laconico Albus, alle mie spalle, cogliendomi di sorpresa, ma sollevandomi dal dover rispondere.
"Sicura di star bene? Sei pallidissima!"
Accenno una risposta positiva con il capo ma barcollo: cerco l'appoggio del muro ma le gambe non mi reggono e scivolo lentamente a terra.
"La tua amica si sente male"
Non so chi abbia pronunciato quelle parole, perché i miei sensi sono tutti ovattati: chiudo gli occhi per un istante e sento la fredda pietra contro il viso. Sono debolissima, non mi sento neanche respirare e questo è l'ultimo pensiero che ho, prima del nulla.

"Santo cielo, ragazzi! Posso sapere che succede?"
La voce dell'infermiera mi raggiunge gracchiante da molto lontana.
"Ha sbattuto contro un cretino del primo anno ed è caduta. Si è alzata quasi subito, ma era pallidissima e poi... è svenuta"
I riassunti di Albus sono meravigliosi, penso. Apro gli occhi per un istante e lo vedo in piedi, affianco a me. E' rassicurante la sua voce ma il suo viso, da questa angolazione, pare ancora quello di un bambino.
Sembra preoccupato.


"Adagiala sul lettino, per tutte le pozioni del San Mungo, che fai ancora lì, benedetto ragazzo?"
A quelle parole, avanzo verso un'ala in penombra dell'infermeria.
Aspetta, non sto camminando: qualcuno mi sta portando in braccio. Avvampo, così decido di fingermi ancora incosciente. Non appena possibile, sbircio il volto del mio uomo di fatica: Scorpius Malfoy.
"Lasciatela a me, ragazzi, non dovreste essere a lezione, voi?"
"Preferirei sapere come sta: i miei cugini non ci daranno tregua altrimenti"


Sento il passo dell'infermiera avvicinarmi e decido di riaprire lentamente gli occhi. Gli occhietti piccoli e attenti dell'infermiera mi scrutano a fondo, quando all'improvviso mi tira a sedere, con grande cipiglio.
"Vediamo un po' che ti è successo, signorina!" mi dice.
"Credo di essermi fatta male ad una caviglia, Mrs Nurse" balbetto.
Sento che il mio cuore batte sempre più velocemente e che il mio respiro è affannoso.
Gli occhi di Albus corrono veloci dal mio viso alla caviglia, poi all'infermiera, in attesa di responso.
I due ragazzi stanno lì, fermi a guardarmi: Albus è un po' più basso del biondo, ha i capelli castani un po' lunghi e grandi occhi verdi preoccupati.
Mrs Nurse, con un colpo di bacchetta, mi sfila gli stivali e comincia a esaminare le mie gambe. A un suo tocco nella zona dolorante, sento la nausea aumentare: devo respirare, solo respirare, con calma.
"E' una distorsione: non è che io possa farci molto... ma in qualche giorno sarai guarita, Taylor"


MrsNurse osserva il sudore che imperla la mia fronte e il mio petto alzarsi e abbassarsi con velocità, mi rendo conto che comprende cosa sta per accadere. Mi auguro sia la sola.
Mi porge un bicchiere d'acqua e senza smettere di osservarmi si rivolge ad Albus e Malfoy, che sono ancora ai piedi del mio letto.
"Deve stare a riposo per qualche giorno, Potter, ma sta bene: rassicura pure tutti quanti e badate di non farle visita in più di due persone alla volta" esclama in tono divertito: sa benissimo che i Potter e i Weasley formano una piccola "tribù".
Anzi, un vero e proprio clan.
"Un ottimo metodo per saltare le prime lezioni di quest'anno, Taylor" scherza Malfoy, con aria a metà tra il dispiaciuto e il sornione.


"Un ottimo metodo per FARLE saltare le qualificazioni di Quidditch, Malfoy" urla James Potter, entrando come una furia in infermeria.
"Non è come credi" farfuglio. "Jaimie, non è come pensi, davv..."
"FUORI. Niente litigate qui dentro, signor Potter. Ho detto FUORI!" esclama Mrs Nurse, mentre si avvicina velocemente al mio letto, trascinando fuori i ragazzi.
Albus mi si avvicina.
"Mi spiace, Evelyn. Sarò qui presto e giuro che avrò gli appunti di Babbanologia. Riprenditi, Elle!"
Io gli sorrido, poi agito la mia bacchetta, che qualcuno ha posato sul comodino: ne scaturiscono dei fili dorati che compongono uno spartito musicale e la mia sonata preferita riecheggia nelle mie orecchie, mentre cerco di calmare il respiro.

Belonging (An Hogwarts Love Story)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora