Imprudenza

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"Mi sembri strana stasera, Lyn" mi dice Rose a cena. Alzo le spalle.
In effetti mi sento strana, ma non so se ho voglia di confidarmi... peraltro non so neanche ben spiegare che mi stia succedendo: continuo a pensare a oggi pomeriggio,  alla mia nostalgia e alla stella polare...


"Già, sei proprio strana" conviene Joanna, la nostra compagna di stanza. "Non è che sei innamorata?" mi stuzzica.
"Che assurdità! E di chi? Non vedo mai nessuno" cerco di tagliar corto.
"Non azzardati, eh!" mi rimbrotta James. "Abbiamo già Rose e Spartacus innamorati... la squadra di Quidditch non può permettersi altri cuoricini svolazzanti" ridacchia.
Rose arrossisce leggermente e si concentra sul pasticcio di carne che ha nel piatto.


"Sei sempre con Scorpius Malfoy" suggerisce con una punta di malizia Blaise, uno dei gemelli Grifondoro del sesto anno. "Dicono che voi due..."
"Prosegui e ti affatturo la lingua" rispondo tagliente. "Detesto i pettegolezzi"
James mi sta fissando con insistenza: dal ritorno ad Hogwarts è diventato più taciturno e serioso.

"Domani dobbiamo vincere quella maledetta partita, Blaise. Ti vieto di disturbare i miei giocatori, perché ho bisogno che siano concentrati. Lyn, devi prendere quel dannato boccino, ok?"

"Ci sono davvero dei pettegolezzi su me e Malfoy?" chiedo a Rose, una volta che siamo rientrate in camera.Lei annuisce.
"Era inevitabile, Lyn, ma non mi preoccuperei troppo. Tra qualche giorno Malfoy sarà avvinghiato a qualche sciacquetta e tutti se ne dimenticheranno"
"Mi dà fastidio che pensino io sia una conquista di Scorpius" ribatto. "Non so chi possa pensare una scemenza del  genere... e vorrei sapere da cosa lo abbiano dedotto"
"Credo che i commenti di Alastryon sulle vostre presunte affinità siano stati un buon punto di partenza, sai? E poi adesso studiate sempre insieme: passate ore seduti vicini..."
"Vieni a sederti in mezzo a noi" le rispondo lanciandole un cuscino.
"Comunque andrò a parlare con il professore. Non ha senso che io gli faccia da tutor: è molto più bravo di me" aggiungo sincera.
"È intelligente, te lo concedo, ma è così arrogante e saccente... non ti dà fastidio?"
Scuoto la testa ridendo.


"Non è poi così male, secondo me è solo un atteggiamento, ma se Albus non è riuscito a convincerti che in Scorpius c'è di più, non penso di poterlo fare io. Sono convinta, però, che se gli dessi una chance e smettessi di punzecchiarlo scopriresti che è meno peggio di quel che sembra..."
"Sembra che almeno un pochino ti piaccia..." mi provoca lei.
"Abbiamo stabilito che siamo amici" rispondo. "Oggi è venuto in torretta con me per ascoltarmi suon..."
"Hai suonato per lui?" sussulta.
"Ho suonato per me e lui era lì ad ascoltare" specifico.
"Lo fai con lui e non con me o Albus" si lamenta indignata.
"Perché voi parlate. E applaudite. Il patto con lui è stato che rimanesse zitto. Pensa che si è messo in piedi sulla porta in silenzio e quando ho finito se ne è andato senza dire niente" le confesso.

Sono sempre un po' confusa dal suo comportamento: non fa mai nulla di quello che mi aspetto che farebbe. Non riesco a decifrare le sue espressioni, mi è impossibile anche solo provare a capire che stia pensando. Le nostre presunte affinità sono decisamente circoscritte al mero studio accademico.

Rose accarezza Aldebaran che le è saltato sul letto: è sparito per giorni, gli piace gironzolare nel castello. Torna solamente quando vuole le coccole.
"Vieni qui, gatto ingrato" dico ridendo.
"Sei la mia unica fonte di affetto e vai a strusciarti su un'altra?"

Lo prendo in braccio e ascolto le sue fusa. Il vecchio micio vibra leggermente e mi torna alla mente il tocco di Malfoy sul braccio e quella scarica di brividi che mi ha lasciato. Rose continua a fissarmi con uno sguardo pungente.
"Non mi piace Malfoy. Non legarti troppo a lui"
Alzo un sopracciglio, perplessa.
Non mi sto legando a lui.

*~~~*~~~*

Seconda partita di Quidditch.
Oggi non c'è vento ma l'aria pungente dei primi di febbraio mi sferza con violenza il viso appena mi alzo in volo.
I Corvonero stanno giocando bene ma siamo in vantaggio. Devo trovare il boccino e dimostrare di essere all'altezza della squadra che sta facendo un'ottima partita.
In lontananza sento la cronaca della partita.

"Weasley afferra la pluffa, scarta due avversari e manda a segno il colpo. Ma ecco il contrattacco dei Corvonero. Keaton non riesce a fermare il cacciatore e il suo bolide finisce per mancare di poco un compagno, ma Potter, tra i pali, è attento e riesce a fermare la pluffa"

Vedo un lampo dorato sopra di me: ecco il boccino.
Scarto improvvisamente un bolide e mi sollevo di svariati metri: una scarica di adrenalina mi invade. Direziono la scopa verso il luccichìo che non perdo d'occhio, quando questo si abbassa improvvisamente.
Mi lascio cadere in picchiata con il braccio teso per un tempo che mi sembra eterno. Sento le voci dei miei compagni e il tifo tra gli spalti.
A pochi metri da terra ho tra le mani il boccino. Lo stringo con forza mentre cerco di governare la scopa, obbligandomi a una concentrazione estrema per non schiantarmi.
Atterro rovinando a terra con una specie di capriola. Sento il gusto un po' salato del mio sangue in bocca: mi sono morsa il labbro mentre cercavo di non ammazzarmi.

Dopo pochi secondi sono tra le braccia di James che esulta gridando il mio nome. Mi tiene stretta a sé, mi bacia i capelli, mi stringe le spalle.

È bello ma non sento nessun brivido.
Ehi. Non li avevi mai sentiti prima, che c'è di strano?

"Sei stata bravissima ma potevi romperti l'osso del collo lo sai?" mi sgrida bonariamente Rose
James mi scosta dal suo abbraccio: "Ha ragione. Sei stata imprud..."
"Ma quale imprudente!" tuona Spartacus. "È incredibilmente brava ed è giusto che si pavoneggi un po', Potter! Una picchiata degna di tuo padre! Avevi ragione su di lei. Ci farà vincerà quest'anno"
Sorrido imbarazzata e mi defilo verso gli spogliatoi. Ad aspettarmi, in un angolo dietro gli alberi, c'è Albus.
"Elle! Tutta intera?" mi chiede.
"Certo. Abbiamo vinto, hai visto?" gli sorrido.

"Non ti facevo così spericolata" mi dice mentre mi scioglie i capelli e ci passa una mano in mezzo per arruffarli.
"Ho come la sensazione che voi tutti mi sottovalutiate un po'" rido.
Sento delle voci che si avvicinano, pensando che siano i miei compagni esco trascinando con me Albus per la mano.
"Oh. Questo non piacerà affatto al tuo fidanzato, Taylor" ridacchia Gloria Avery osservando la mia mano che tiene quella di Al.
"Di che stai parlando, Avery?" chiede lui lasciando la mia presa.
"Non eri il suo migliore amico, Potter? Non te l'ha detto?"
Io e Albus ci guardiamo senza capire.
La Avery indica tanti manifesti appesi pressoché ovunque, che io non avevo notato quando sono passata di lì prima della partita.

Perché quando sei passata da lì prima della partita non c'erano, mi dico.

Mi avvicino. Si tratta di un disegno animato che raffigura ME e Malfoy seminudi, stretti in un abbraccio mentre ci baciamo.
"Presto sarà San Valentino, dobbiamo celebrare l'amore, non vi pare?"

Albus osserva quei volantini per qualche istante poi scoppia in una fragorosa risata che io proprio non tollero: che cosa c'è da ridere?
Devo avere le guance in fiamme ma non mi preoccupa, non riesco più a pensare.
Ascolto il mio cuore battere sempre più forte e mi accorgo che cominciano a formicolarmi le braccia e il viso.
Maledizione! Cerco di calmare il respiro e di concentrarmi su qualche dettaglio inutile, tipo il verde intenso del prato.
Sento Albus continuare a ridere.
Ho le vertigini, ondeggio leggermente.
"Cosa dovrebbe essere questo sgorbio? Una vendetta nei confronti di Scor che non ti ha voluto o un avvertimento per Evelyn? Sei ridicola, Avery!"
Sento che sto sudando e che mi manca l'aria. Mi gira la testa, ho un nodo in gola.
Non riesco a respirare né a parlare né a camminare.
Qualcuno mi afferra per la vita trascinandomi via velocemente.
"Non qui, Evelyn"

Belonging (An Hogwarts Love Story)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora