L'ho baciato. L'ho fatto davvero.
Non mi riconosco praticamente più: si può sapere cosa ci faccio qui, fasciata in un abito di almeno due palmi più corto di quel che avrei pensato di indossare, a fissare con il batticuore gli occhi glaciali di Scorpius Malfoy?"E' quasi mezzanotte. Pronte a calare la maschera davanti al vostro Valentino?" ricordano dal palco.
Ho una sola possibilità ragionevole o almeno meno un po' meno folle di tutto il resto di questa giornata così sgangherata: la fuga.
Sono malferma sui tacchi ma ho il vantaggio della sorpresa: Scorpius non se lo aspettava, non riesce ad afferrarmi e io mi faccio largo tra un paio di coppiette che ballano ed esco dal portone principale, dove i giardini sono stati incantati in un labirinto per l'occasione. Non ho mantello né maglione ma non mi importa.Procedo senza una meta precisa fino a una piccola fontanella da cui gorgoglia un piccolo getto d'acqua. Tolgo la maschera e osservo il mio riflesso alla luce delle candele che galleggiano attorno a me: la mia pelle candida sembra rilucere di una luce propria, il rossetto porpora mi delinea le labbra, dandogli un contorno netto.
Possibile che io mi sia presa una cotta per Scorpius Malfoy?
Sciolgo pazientemente l'acconciatura e ammucchio forcine e mollette nella maschera: i capelli mi ricadono lisci sulla schiena, stirati sembrano decisamente più lunghi.
Tremo leggermente.Io non lo so se è questo innamorarsi. Ho sempre pensato che fosse un sentimento dolce, capace di consolare e colmare invece sono qui a farmi mordere l'anima dai miei vuoti.
Non so nemmeno come si chiami quando senti la mancanza di un'appartenenza...
La verità è che io non sono niente per nessuno. Non sono più una figlia né una sorella. Ho perso tutto, nel tradimento spietato dell'unico legame che avrei detto eterno.
Sarò sempre grata a Hermione e Ronald per avermi accolta e trattata con generoso affetto e voglio molto bene a Rose e Albus e James e tutto il Clan al completo ma non appartengo alla loro famiglia. Per quanto tempo ho sperato che qualcuno mi reclamasse, mi dicesse sua... quante nottate passate a immaginare un amore esclusivo, da non dover condividere con nessun altro al mondo...A volte penso al signor Potter e a come abbia fatto lui, orfano.
Ma io ce l'ho una madre e ho anche un padre. Non sono morti, non se ne sono andati contro il loro volere, non mi hanno abbandonato per una causa più grande. Sono altrove, ben consci che io sono qui ma non gliene importa... e questo è il contrario dell'amore.Quante volte ho sognato un bacio o un abbraccio che significasse di più... più dell'amicizia, più dell'affetto... e ora mi sento così spersa e inadeguata...
...forse può amare solamente chi è stato amato...
"Più selvatica di un coniglio di brughiera"
Sento l'alito caldo di Scorpius sul collo e la sua giacca calda che mi avvolge. Si appoggia al muretto e mi tira a sé, in modo che io sieda sulle sue ginocchia.
Mi prende il viso tra le mani e sfiora una lacrima che mi è sfuggita.
Vedo le sue pupille dilatarsi e l'azzurro quasi sparire dai suoi occhi.
"Che succede?"
"Solitudine" rispondo sincera.
Mi carezza una guancia, con una delicatezza che non sapevo fosse possibile.
"Lo capisco" mormora, avvicinandomi a sé e annusando i miei capelli. Sembra voglia dirmi qualcosa, invece scatta in piedi con irruenza e io barcollo incerta su quelle maledette scarpe, mi sbilancio e cado in avanti, finendo a terra.
Lui si china immediatamente su di me.
"Sono un deficiente" mi dice. "Ti sei fatta male?"
Scuoto la testa sorridendo.
Scorpius emette un lungo sospiro, poi mi solleva e alza i miei palmi con attenzione: sono graffiati, perché ho avuto la prontezza di pararmi la faccia.
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Belonging (An Hogwarts Love Story)
FanficEvelyn Taylor frequenta il quinto anno di Hogwarts ed è la migliore amica di Albus Potter e Rose Weasley. Ha vissuto con la sua "normalissima" famiglia per dodici - sì, proprio dodici - anni, quando tutto è cambiato ed è entrata a far parte del chi...