I giorni trascorrono come in apnea.
Non so come siano passate le ultime due settimane: ricordo di essermi alzata, pettinata, vestita... sono andata a lezione, ho chiacchierato delle vacanze di Pasqua, ho ricopiato traduzioni dal runico, ho riso alle battute di Fred... so di aver mangiato pochissimo, perché sono stata sgridata da James per questo, in più di un'occasione.
Mi sono esercitata sul campo da Quidditch, ho perlustrato i corridoi, sono anche andata a trovare Hagrid. E ho persino studiato al pianoforte.Eppure non mi sento esistere.
È come se ogni cosa mi arrivasse attutita, come se ci fosse un filtro di infelicità che appanna ogni sensazione. Vivo in una bolla, nella confusione dei miei sentimenti.
Spesso mi sento molto vulnerabile, a volte provo fitte di invidia violente nei confronti dei miei migliori amici, se penso a Scorpius ancora mi manca l'aria... ma soprattutto soffro di una solitudine strisciante che avvelena poco a poco ogni mia attività.Convivo ormai con il formicolio al braccio e al volto, cerco di ignorare la sensazione di essere avvolta nell'ovatta, lotto contro gli spasmi d'ansia che ogni tanto fanno capolino nei momenti più disparati delle mie giornate.
Eppure sorrido molto più di prima, forse perché tutti mi sappiano serena e non chiedano nulla.
Chi potrebbe leggermi dentro e comprendere la situazione è occupato ad amare e non mi pare il caso di disturbare: Rose, Spartacus, Caroline e Albus fanno sempre più spesso uscite a quattro nel weekend.
Se da un lato sono felice per loro, dall'altro mi sento tremendamente sola. Certo, in settimana siamo spesso assieme ma ovunque si parla solo di studio e Quidditch: gli esami e l'ultima partita si avvicinano. E per me ci sono anche le audizioni alla Royal Academy of Music: l'alibi perfetto per stare da sola, anche se spesso non trovo la concentrazione per esercitarmi come dovrei.
Cerco la solitudine che poi mi fa soffrire. Sono assurda.Mi riscuoto da uno dei tanti momenti di silenzio, mi alzo dallo sgabello e riordino gli spartiti.
Suonare non mi dà più la serenità e la pace di una volta, non so cosa stia accadendo dentro di me, ma è come se qualcosa non funzionasse più come prima: sempre più spesso interrompo gli esercizi e mi ritrovo a suonare vecchie canzoni babbane che posso canticchiare.
Ma presto ci saranno le audizioni e io devo decidere che fare.Il conservatorio è la mia opzione di riserva, la possibilità di tornare alla mia esistenza di prima, se mai qualcuno, dalla mia vecchia vita, decidesse di rivolermi con sé... anche se in effetti, nulla sarebbe più come prima visto che ai miei fratelli sono stati sottratti tutti i ricordi di me... in un Incanto Oblivio io sono sparita per sempre dal loro mondo... lo so che non c'era altra via perché il sigillo di Romeus era instabile ma ogni volta che ci penso provo un'infinita tristezza... e ultimamente ci penso spesso...
Devo scendere in Sala Grande, è ora di cena.
Sollevo la grande borsa a tracolla ancora piena dei libri del mattino e tengo in mano gli spartiti e un grosso volume da riportare in biblioteca.
"Ehi, Taylor, dove te ne vai così ingobbitta?" mi provoca una Serpeverde bionda del settimo anno mentre scendo le scale. Credo sia Merylla Zabini. Decido di ignorarla, del resto con l'avvicinarsi dello scontro di Quidditch c'era da aspettarsi atteggiamenti simili, James mi aveva avvisata."Va al Gran Ballo, non lo sapevi?" sibila la Avery, spuntata da chissà dove.
"È una specie di Cenerentolina del castello"
"Già" commenta la bionda. "Cerchi il principe, carina?"
"Forse è per questo che gironzola sempre intorno a gente famosa" aggiunge la Avery velenosa, sbarrandomi la strada.
"Non gironzolo intorno a nessuno. Vorresti lasciarmi passare?" sospiro.
"Prima i Potter, poi Malfoy... hai bisogno di celebrità?"
"Sono miei amici. Chissà se conosci il significato di questa parola, Avery"
"Scorpius vuole me"
"Chi ha mai detto il contrario?" le rispondo con astio. Sento lo stomaco contorcersi ogni volta che si pronuncia il suo nome.
"Tu devi sparire dalla sua vita"
"Lui è un amico di Albus. Io sono un'amica di Albus. Ora che siete tutti felicemente accasati potreste uscire insieme e ignorarmi. È una roba tra di voi quella stupida scommessa, io voglio solo esser lasciata in pace, capito?" ciancico sfoderando goffamente la bacchetta.Comincio a perdere lucidità, sento il respiro farsi più corto, ma non voglio cedere.
La Avery rimane interdetta, apre la bocca più volte senza dire nulla, poi fa un cenno alla compagna e se ne vanno stizzite.Mi siedo sui gradini, improvvisamente sfinita.
Pensare a Malfoy è un vero strazio: ogni volta che ricordo quel che è successo tra di noi lo scoramento prende il sopravvento."Tutto bene, Lyn?" chiede una voce alle mie spalle.
Mi volto e vedo Lily chinarsi su di me con aria perplessa mentre cerco di ricompormi e annuisco.
Mi aiuta a sistemare le carte che sono svolazzate sui gradini, poi mentre scendiamo le scale mi parla di Quidditch."Gira voce che vogliano sostituirti per la partita... stai bene?" domanda all'improvviso, osservando con attenzione ogni mio movimento.
"Ma sì, sono solo un po' stanca... lo siamo tutti al quinto anno. Mancano ancora cinque settimane alla partita, non è il caso di allarmarsi: mi è arrivata la pozione ricostituente di tua nonna, Hagrid me l'ha consegnata con mille raccomandazioni..."
"Lo so, gli ha scritto Jaimie" annuisce.
"Sai, ultimamente stiamo di più insieme io e lui, da quando Rose e Albus si sono dimenticati di noi..."
"'Non si sono dimenticati" la rimbrotto io. "È che hanno poco tempo libero e lo dedicano alla loro coppia"
"Non siamo più usciti insieme una sola volta. Non abbiamo più fatto neanche una serata tra ragazze... e tu sei rimasta così sola! Eravate sempre insieme voi tre e ti hanno esclusa..."Non sono certa di poter gestire anche l'indole polemica di Lily stasera.
"Faresti anche tu così se fossi innamorata e a me non spiace avere il tempo per riposar..."
"Ma quando ti riposi? Hai occhiaie così profonde da sembrare un fantasma, Lyn! Magari Albus e Rose vivono una favola con puttini in tripudio e melensaggini varie, ma io e Jaimie abbiamo notato che non stai bene" sbotta all'improvviso.
Poi si morde il labbro, come se fosse pentita di quel che ha appena detto."Parlate spesso di me?" chiedo tagliente.
Lily arrossisce e per un attimo ne sono felice.
"Parliamo spesso, di tutto" mi risponde lei, titubante. "Sai, qualcosa è cambiato in James dopo quel che è successo a Capodanno. È come se qualcosa si fosse rotto tempo fa con lui ma adesso si sta aggiustando..."
D'istinto la abbraccio. "Conserva questo legame con tutte le forze" le sussurro baciandole la testolina ramata. Una nostalgia maledetta di qualcosa che ho perduto tanto tempo fa riaffiora pian piano in me... mi avvinghio a Lily e sospiro."Confidati, Lyn! Scegli una persona che sia la tua persona e lascia che ti stia accanto"
Il suo tono accalorato mi commuove: non sa quanto vorrei avere il coraggio di raccontarmi.
"Non preoccupatevi troppo, mi raccomando" le sorrido, strizzandole l'occhio e sciogliendomi dall'abbraccio.
Scuote il capo testarda, pronta a ribattere, quando sentiamo un ticchettio insistente alla finestra: la apriamo e un gufo plana davanti a me."È di zia Hermione" esclama Lily.
Alla zampa porta una pergamena con il mio nome.
Incuriosita, prendo la lettera e leggo in fretta le poche parole che ci sono scritte sul primo foglio, nella grafia elegante della signora Weasley.
"Che è successo?" mi chiede Lily, probabilmente allarmata dall'espressione del mio viso.
"Ci sono notizie per me che non credevo avrei avuto mai" sussurro.
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Belonging (An Hogwarts Love Story)
FanficEvelyn Taylor frequenta il quinto anno di Hogwarts ed è la migliore amica di Albus Potter e Rose Weasley. Ha vissuto con la sua "normalissima" famiglia per dodici - sì, proprio dodici - anni, quando tutto è cambiato ed è entrata a far parte del chi...