"Per tutti gli ippogrifi, faremo tardi alla cerimonia, Elle" bofonchia Rose, mentre mi trascina giù per le scale.
Io non riesco a muovermi, sono in cima alle scale che portano al salone e non posso scendere nemmeno un gradino: quel che mi aspetta oltre il massiccio portone in quercia mi squarcia i respiri frammentando ogni singola molecola di ossigeno."Sei perfetta Evelyn Taylor" mi sussurra una voce alle spalle.
James mi sorride, anche se le rughe agli angoli della bocca tradiscono la sua stanchezza. "Sei bellissima"Mi porge il braccio e fa' un cenno a Rose perché ci preceda.
Scendiamo le scale in silenzio, io mi appoggio contro la sua spalla, d'improvviso un po' debole."Fa' un bel respiro, ci siamo" sussurra, baciandomi la fronte prima di spalancare la porta e lasciarmi entrare, sola.
Percorro tutta la Sala Grande a testa alta, fissando la Preside Mc Granitt e cercando di dimenticare che tutti gli studenti di Hogwarts e le loro famiglie sono qui, per la consegna dei G.U.F.O. e dei M.A.G.O., come sempre da quando è finita la seconda guerra magica: fu Kingsley Shacklebolt, ministro ad interim, a decidere che la consegna dei diplomi dovesse coincidere con la giornata in memoria dei caduti nella Battaglia di Hogwarts, perché sosteneva che non ci fosse un modo migliore per onorare i defunti che presentare al mondo i giovani che ne avrebbero custodito la pace.
Avanzo frusciante nel mio abito grigio, le cui maniche in chiffon coprono le braccia evitando che si noti la fasciatura, realizzata ex novo stamani da Scorpius, che ormai è diventato bravissimo nel realizzarle a tempo di record.
Quando arrivo in fondo alla stanza, mi volto verso la moltitudine di persone che mi stanno di fronte e sfodero la bacchetta: si aspettano uno svolazzare di farfalle, il simulacro di una fenice, certo non un pianoforte a coda.
Quando questo si materializza nella stanza, infatti, non scoppia l'applauso consueto. Alzo gli occhi per istante e trovo i suoi, attoniti, che mi scrutano ansiosi. E quelli penetranti dell'uomo che certamente deve essere suo padre.
Oh.Mi siedo al piano, prendo un respiro profondo e, anziché lasciar fuori tutti i miei pensieri, decido di trasformarli tutti in musica.
Suono per i baci che ogni giorno Scorpius lascia su ogni centimetro della mia pelle, per le notti che ha trascorso accoccolato a me nel lettuccio dell'infermeria cullandomi.
Suono per James e Albus, finalmente riappacificati, per lo sguardo adulto che ho visto nel maggiore dei due e per l'incredula ammirazione che ho scorto nell'altro, quando gli abbiamo raccontato tutto.
Suono per il Clan a cui appartengo: per l'abbraccio sincero e generoso di una Lily che aveva intuito prima di me quel che mi stava capitando, per lo sguardo affettuoso di una Rose che ho ritrovato tra le lacrime, per l'esaltata felicità di Roxanne, che in qualche modo dovrò imparare a rispettare. Per Fred, Dominique, Hugo, Molly, Victoire e Lucy. E per Teddy.Teddy. Gli ho raccontato tutto, mentre ostinava a farmi trangugiare zuccotti di zucca senza sosta e mi ha carezzata come se non mi vedesse da anni. "Avrei dovuto ripeterti più spesso quanto i legami dell'anima possano più di quelli di sangue"
Suono per i signori Potter, per gli anziani signori Weasley e per Ron e Hermione, dei quali diventerò figlia tra poco più di due mesi, quando, finalmente maggiorenne, avrò il diritto di apporre la mia firma sotto i documenti di adozione che riportano la data del mio primo giorno a Hogwarts, sei anni fa.
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Belonging (An Hogwarts Love Story)
FanfictionEvelyn Taylor frequenta il quinto anno di Hogwarts ed è la migliore amica di Albus Potter e Rose Weasley. Ha vissuto con la sua "normalissima" famiglia per dodici - sì, proprio dodici - anni, quando tutto è cambiato ed è entrata a far parte del chi...