Sterco di drago

313 24 45
                                    

Malfoy.

Ma è mai possibile che sia ovunque? Da quando c'è stato quell'incidente misterioso quest'estate, lui e Al sono davvero diventati inseparabili...sono amici da quando frequentano Hogwarts, certo, ma nell'ultimo periodo il loro rapporto di amicizia è diventato ancora più esclusivo...

"Elle, forse non avresti dovuto allenarti fino ad ora, zoppichi di nuovo, per la barba di Merlino!"
Albus scuote il capo e mi si para davanti con cipiglio severo.
Mi lancia un'occhiata che dovrebbe essere di rimprovero, credo, ma mi strappa una risata.
"Per l'amor del cielo, Albus, niente prediche! Sto decisamente meglio, sono passata per sapere come stai...ti abbraccerei ma puzzi orrendamente!" ribatto leggera e vedo i suoi occhi verdi brillare: hanno una sfumatura di verde intensa, in famiglia l'hanno soprannominata "verde giglio", chissà perché...


"Lieto che tu ti sia ripresa, contessina, così il vostro capitano eviterà di gridare al complotto per tutti i corridoi della scuola" biascica sornione Malfoy.
"Non è certo colpa sua, Scorpius, vediamo di darci un taglio. Un Malfoy l'ha fatta cadere, mio fratello ha sbagliato soggetto... sappiamo che è un po' prevenuto nei tuoi confronti...in tutto questo, Evelyn ci ha rimediato tre giorni in infermeria, un sacco di compiti arretrati e qualche senso di colpa, sennò in questo momento starebbe in sala comune a banchettare anziché qui... potresti essere clemente, no?" sorride conciliante Albus.


"Qualche senso di colpa deve averlo anche Scorpius, visto che anche lui si trova qui assieme a noi" aggiungo, un po' infastidita dal desiderio di protezione di Albus.
"A quanto pare, l'unico che vive serenamente la propria esistenza è il capitan James Potter" ribatte velenoso Scorpius ma, appena terminata la frase, vedo che si accorge di aver ferito Albus e arrossisce.


"Le famiglie sono pessimi argomenti, Malfoy. Pensavo che questo l'avessimo già appurato" sibilo arrabbiata.
Scorpius sobbalza come sorpreso dal fatto che io ricordi le sue parole e intravedo un qualche sentimento attraversargli il volto. Restiamo qualche istante in silenzio, poi Albus che è appoggiato a un tavolo, fermo immobile dalle ultime parole dell'amico, si sfila guanti e grembiule e viene ad abbracciarmi.


"Come sta Rose? Sospira ancora per Ektor Krum?" mi sussurra ironico all'orecchio, in modo che solamente io possa sentirlo. Albus sa bene che Rose può diventare davvero noiosa con le sue tormentate vicende amorose, ma questa volta è il mio turno di arrossire: negli ultimi tre giorni sono stata così sopraffatta dai miei guai e dai miei pensieri che non ho prestato grande attenzione alle pene della mia amica. Sospiro e annuisco con il capo, presumendo che Rose smetterà di sospirare per Ektor solo quando il cuore riprenderà a battere per qualcun altro; intanto intercetto lo sguardo di Scorpius, nuovamente duro e sprezzante.

Mi sento a disagio, così mi libero dall'abbraccio di Albus che indugia ancora qualche secondo.
Mi tornano alla mente le confidenze che ho ascoltato stamani e il tremendo dubbio che Albus possa provare per me qualcosa più di una fraterna amicizia mi spinge a troncare quel momento di tenerezza, improvvisamente ambiguo.


"Devo rientrare o Rose penserà che mi sono cacciata di nuovo nei guai"
Prendo la mia borsa e mi avvio verso l'uscita, irrequieta e desiderosa di porre fine a questa lunga giornata ma vengo trattenuta ancora una volta da Albus.
"Elle, zoppichi ed è buio. Andiamo via tutti insieme"


Diciamo che Albus ha giocato sporco in questa occasione: la sua frase è a metà tra un ordine e una supplica, ed è cominciata con quel nomignolo, che solo lui e Rose usano, che è quello che avevo da bambina... Non posso rifiutargli nulla in questo frangente, pertanto non mi resta che uscire dalla serra e aspettare che Albus e Malfoy siano pronti per ritornare al castello.

Respiro a pieni polmoni l'aria fresca della sera e mi libero dell'acre odore che regnava nella serra. Le borse dei ragazzi sono affianco a me, hanno saggiamente pensato di non portarle all'interno: ne approfitto per riconsegnare al legittimo proprietario la felpa che mi ha prestato qualche sera fa. Appena usciti dalla serra, Albus cosparge tutti e tre con il DolceAroma di suo zio George. E' uno dei nuovi prototipi dei Tiri Vispi Weasley: si tratta di un deodorante all'aroma dei migliori dolci di Madama Piediburro, a seconda dei propri gusti.


"Oh, Albus, profumi di torta alla melassa!" esclamo strizzandogli l'occhio, so che ne è golosissimo da quando è un bambino.
"Sempre meglio di Scorpius, che odora di...cos'é? Semolino di riso?" ridacchia Albus, mentre gli tira un'amichevole spallata. Lui serra la mascella, diventando ombroso per un lunghissimo momento. Che strano.
"La contessina è aromatizzata alla crostata, invece. Sembra marmellata di lamp..."
Scuoto il capo.
"Risposta sbagliata"

"Cosa fate ancora fuori a quest'ora, ragazzi?"
Una voce profonda alle nostre spalle ci fa sobbalzare: alla luce di una lanterna, si staglia il volto gigantesco e bonario di Hagrid.
"Oh, Albus, sei tu! Per tutti gli elfi liberi, ragazzi, è ora di rientrare al castello!" bofonchia sospingendoci verso il sentiero. Con un poderoso fischio, chiama a sé Wotan, il suo alano nero e si prepara a scortarci.


"Taylor è infortunata, pare abbia bisogno di aiuto" interviene cantilenante Malfoy.
Mi volto per controbattere ma Hagrid, senza tante cerimonie, mi solleva come un sacco di patate, tra le risate dei ragazzi. Avvampo e chiedo di essere messa a terra a gran voce ma lui, burbero, mi ignora e cammina a passo spedito, fino a depositarmi davanti al portone di ingresso.
Dopo pochi minuti compaiono all'orizzonte i capelli biondi di Scorpius.


"Albus ha dimenticato di prendere la tua borsa, contessina, ed è tornato indietro. Lo aspetto qui. Te lo saluto" esclama.
"Lo aspetto insieme a te, così ci diamo un appuntamento per domani sera: niente sterco di drago per te, hai gli allenamenti domani, no?"
Malfoy annuisce, resta in silenzio e osserva il sentiero, in attesa di Albus.
Il silenzio tra noi è pesante, sento il suo sguardo sulla mia nuca.
"E' la persona più nobile, generosa e sensibile che io conosca" esordisco all'improvviso.
Non sopporto che qualcuno lo metta in difficoltà, so bene che il rapporto con James è un argomento difficile per Albus. Alzo il mento e lo guardo negli occhi: lo fa sempre la signora Potter con i suoi ragazzi e incute un reverenziale timore. Magari funziona anche per me.

"Non volevo ferirlo, è solo che suo fratello è un tale idiota che non è possibile tacerlo!" sbotta lui.
"Sai, vorrei che fosse mio fratello"

Non so perché mi sia uscita una frase del genere. Lo penso, lo penso davvero e lo ripeto spesso a me stessa, ma confessarlo ad alta voce a Malfoy è così patetico...
Ecco un'altra voce alla mia lista delle cose fatte senza un valido motivo, accidenti a me!

"James ha una temibile Cercatrice in squadra, quest'anno. Ti ho vista giocare dai Weasley: sarà una sfida interessante tra noi due alla prossima partita, contessina"
Ha cambiato discorso ma so che ha registrato benissimo quello che ho appena detto.
"Non potresti semplicemente chiamarmi Evelyn, come tutti?"
Con un cenno del capo, mi indica Albus che corre verso di noi, trafelato. Scorpius gli sorride, poi si volta verso di me, mi stringe un braccio e sussurra: "Bada solo a non ammalarti, ora che non hai più la felpa, contessina"

Sono piuttosto confusa.

Belonging (An Hogwarts Love Story)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora