Rose ce l'ha ancora con me perché l'altra sera l'ho lasciata in biblioteca con Malfoy.
Io non ho il tempo di blandirla perché tra le lezioni, gli allenamenti e la sorveglianza a turni dei corridoi sono sempre in ritardo.Non so cosa si siano dette Mrs Nurse e la signora Granger ma pare davvero che io stia prendendo lezioni di pronto soccorso magico e, stanchezza a parte, la cosa non mi dispiace per nulla. Solo che da quando sono arrivata a Hogwarts non ho neanche ancora sfiorato i tasti del pianoforte e devo mettermi in pari con il programma se vogliono sostenere le audizioni. Sono quasi nove ani che suono il pianoforte e una parte di me desidera ardentemente ottenere la possibilità di diventare una pianista, anche se so che prima o poi dovrò fare una scelta... ma non è oggi quel giorno!
Oggi vorrei soltanto sedermi sulle rive del Lago Nero e raccontare a Rose della conversazione che ho origliato qualche giorno fa: il pensiero che che Albus possa provare del tenero nei miei confronti mi sconvolge, ma so che invece Rose ne sarebbe galvanizzata... meglio tacere, per ora?
Sabato mattina presto la Sala Grande è praticamente deserta. Prendo un muffin e mi avvio sotto la torre di Divinazione: l'anziana professoressa Cooman, che vive lì, mi ha dato il permesso di andare ad esercitarmi con il pianoforte in una stanzetta circolare foderata di una vecchia tappezzeria damascata.
C'è un forte odore di caffè e contro le pareti sono accatastati tavolini rotondi su cui giacciono tazzine sbeccate, piattini colorati e tovaglie di ogni colore. A me non importa granché della stanza né dell'inquilina della torre, anzi la compagnia della prof.Cooman è piuttosto divertente: ogni tanto sgattaiola nella stanza, si siede su qualche sgabello di chintz e resta lì in silenzio, avvolta in un improbabile scialle e dondola la testa, senza mai azzeccare il ritmo giusto.
Non amo esibirmi davanti a un pubblico, solo qualche volta mi lascio convincere dal Clan a suonare qualche pezzo, magari per accompagnare Roxanne o Dominique, ma per la maggior parte del tempo studi pezzi classici babbani.
Mi siedo sullo sgabello, alzo il cilindro e sistemo lo spartito sul leggìo, chiudo gli occhi e respiro profondamente: sollevo la schiena fino ad avere un portamento eretto, inspiro lasciando che l'aria riempia il ventre, i fianchi e infine la cassa toracica. Non appena comincio a espirare, le mie mani scivolano dabbasso, trovano i tasti bianchi e neri e lasciano che musica e respiro siano in perfetta sincronia sulle note di Reverie.
Osservo la lista di brani da preparare per sostenere il prossimo esame propedeutico per l'ammissione alla Royal Academy of Music: ripasso gli arpeggi e comincio a studiare la diteggiatura."Ehi, Lyn, vieni a Hogsmeade con noi la prossima domenica pomeriggio?" esclama Lily a tavola.
Tentenno.
"Mamma dice che dovresti svagarti ogni tanto" aggiunge lei, con il solito cipiglio alla Nanny Molly.
"Farete una riunione del Clan al completo?" indago io.
"Per un po' sì, poi restiamo solo noi grandi" ride James, che ci ascoltava seduto poco più in là.
Durante le uscite aHogsmeade, i Potter e i Weasley si radunano in un unico grande gruppo allegro e chiassoso, capitanato da James e Fred, che sono i più chiassosi e allegri di tutti. Ci sono poi Albus e Rose, chiaramente, Lily e Hugo e la piccola Molly. E Roxanne. Rose storce sempre il naso quando c'è anche lei.
"Sicuro che viene, dobbiamo fare shopping" aggiunge Rose, trangugiando una forchettata di patè di piccione.
"In effetti non puoi mica continuare a trascinarti per il castello vestita come Sandirella!" esclama Lily.
Scoppio a ridere, tutti mi osservano perplessi.
"Si dice Cinderella o Cenerentola" spiego con aria divertita. "Dovresti stare più attenta durante le lezioni di Babbanologia, sai?"
"E tu dovresti comprarti qualcosa di nuovo"
In effetti dovrei. Ma non è che con i pochi galeoni che risparmio io possa permettermi granché.
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Belonging (An Hogwarts Love Story)
FanfictionEvelyn Taylor frequenta il quinto anno di Hogwarts ed è la migliore amica di Albus Potter e Rose Weasley. Ha vissuto con la sua "normalissima" famiglia per dodici - sì, proprio dodici - anni, quando tutto è cambiato ed è entrata a far parte del chi...