Un'altra versione della verità

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"Devi solo ricordarti di respirare" mormora di nuovo qualcuno, molto vicino a me, qualcuno con un profumo inconfondibile: un misto di talco, cuoio e bergamotto.

Rantolo.

"Chiamo Mrs Nurse" propone Albus con tono nervoso.
"Sta' fermo. Diamole ancora un attimo" gli intima Scorpius secco. "Respira, Evelyn" sussurra poi.

Sono state rare le occasioni in cui gli ho sentito pronunciare il mio nome: lo fa sempre con un accenno di indecisione, come se non sapesse se ne vale la pena o no.

Quando apro gli occhi trovo James accovacciato sul letto, che tiene la mia mano sinistra tra le sue, appoggiata allo sterno, e Scorpius seduto sul bordo, affianco a me, con la presa ben salda sulla mia mano destra, nascosta sotto il lenzuolo. Mi fa quasi male.

"Sto meglio" mormoro. "Grazie"

Al mio primo impercettibile movimento Malfoy sussulta e lascia la mia mano, come innervosito.

"Sta meglio" conferma alzandosi indifferente. Mentre mi dà le spalle, lancio di sottecchi uno sguardo a Albus e James: il primo appare piuttosto allarmato mentre il secondo, ora in piedi, mi osserva con un'aria compiaciuta del tutto fuori luogo.

"Sì, ma stai di nuovo sanguinando, Lyn" afferma preoccupato Albus avvicinandosi a sua volta al letto: la ferita che mi sono procurata cadendo nella foresta l'altra notte si è di nuovo riaperta. Non riesce a rimarginarsi nonostante gli impacchi di Dittamo, perché mi si è conficcata nel braccio una spina di Acutus che mi ha infettata. Mrs Nurse dice che ci vorrà un po' di tempo e tanta pazienza.

Più stizzita che dolorante, gli faccio segno affinché mi avvicini delle bende, ma all'improvviso intercetto lo sguardo esangue di Malfoy e ricordo una nostra vecchia conversazione: mi puntello sul gomito e trattengo Albus per la tunica.

"Lascia fare a James, voi andate: non sarà servito a niente tutto questo tramestio se vi fate scoprire in Inferm..."

"Lo faccio io" conferma lui, avvicinandosi e frapponendosi tra me e Scorpius, come se fosse a conoscenza di quel che sta accadendo. Si inginocchia accanto al mio letto, mi scopre e io mi sento arrossire: nel silenzio teso penso che tutti riusciranno a sentire i battiti del mio cuore, tanto sono intensi.

Tolta la fasciatura, devo mordermi le labbra per trattenere un'imprecazione: a contatto con l'aria, la ferita brucia e pulsa in modo così intenso che devo afferrare un lembo di lenzuolo per riuscire a controllarmi, ma comunque emetto un lungo mugolio. Pochi istanti dopo, quando una nuova garza imbevuta di Dittamo mi copre la pelle, torno padrona di me. "Scusa" sussurro in direzione di Scorpius, con un'alzatina di spalle nervosa.

Malfoy scoppia in una risata isterica, del tutto inaspettata.

"Mi chiedi scusa?" esplode, quasi follle. "Per tutti gli elfi liberi, Evelyn Taylor, quanto sei assurda?" grida, appoggiato contro una sedia. "E' colpa mia se sei qui, non sono che un codardo. E uno stolto. Così stupido da metterti anche in pericolo..." dice in tono molto più basso. Poi deglutisce, fissando me e James con un'espressione feroce. "Non si fa così una fasciatura" aggiunge, repentinamente serio.

"Sistemala tu" sbotta James, tra lo sbigottito e, mi sembra, il divertito.

"Non è necessario" tentenno, scambiando uno sguardo attonito con Albus, che, immobile, assiste alla scena. Sembra capire ancor meno di me.

Scorpius fa un cenno di stizza, afferra le bende sul comodino e si siede alla mia destra: ha serrato la mascella, le labbra sono livide, incastrate in una smorfia che dissimula il suo terrore.

Belonging (An Hogwarts Love Story)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora