Capitolo 6

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ATTENZIONE: bollino ROSSO; scene di sesso esplicite.

Ero appena arrivata a casa, avevo finito il turno del mattino erano quasi le 15; non avevo fame, lo stomaco era sotto sopra e, per questo, non intendevo mettere qualcosa sotto i denti.
Mi stavo per fare una doccia quando, squillò il cellulare, lo presi nella borsa e risposi, senza nemmeno guardare chi fosse.
"Pronto!?";
"Ciao tesoro, mi sono appena svegliato!", sentii la voce ancora addormentata di Mattia;
"Oh, era l'ora! Hai fatto bene a riposarti, finché puoi; approfittane."
"Esattamente! Oggi che vuoi fare?" mi chiese lui con fare dolce;
"Ora una bella doccia, poi decidi tu; ti do carta bianca!"
"Wooow! Tutta questa disponibilità da dove viene?"
"Mi fido di te!" gli dissi cercando di non fargli percepire il tremore della mia voce.

Mattia, non sapeva che rispondere; percepiva una sensazione fantastica. Non era passato tantissimo tempo dal suo primo incontro con Giuditta ma, stava cominciando a conoscerla. Quella ragazza era tanto intraprendente, esuberante ed estroversa quanto, timida, riservata e chiusa. Quella semplice frase, quelle quattro parole, gli avevano fatto capire che lei si stava aprendo con lui, che ci stava mettendo davvero il cuore.

"D'accordo, allora facciamo così: mi scrivi quando sali sul treno, io vengo a prenderti alla solita stazione e poi, ti andrebbe di accompagnarmi a fare la spesa? Sai, con il fatto che sarei stato via cinque giorni per il ritiro; non ho riempito il frigo ed ora, è praticamente vuoto!" mi propose.
"Certo portiere, spingerò il carrello!" dissi ridendo, poi aggiunsi "Dopo potremmo cenare e guardarci un film insieme, ti va?"
"Ovviamente! A dopo piccola!" e terminò la chiamata.
Finii di farmi la doccia, e cercai qualcosa da mettere, optai per qualcosa di "sciallo": una maglia rosa fluo larga, con un nodo a lato; jeans a sigaretta e All Star fucsia. Forse non avrei lasciato Mattia a bocca aperta ma, io ero a mio agio e, questo era l'importante.
Sapevo che sarei andata al supermercato, che avrei cenato con lui e visto un film a casa sua ma, la domanda che continuavo a ripetermi era "Avrei passato la notte da lui?"
Non sapevo darmi una risposta e, sicuramente, non avrei mai scritto a Mattia per chiederglielo.
Così svuotai la borsa che avevo usato al mattino, per sostituirla con un'altra più grande; dentro rinfilai tutto quello che era in quella precedente aggiungendovi un cambio per il giorno dopo. A Mattia non avrei detto nulla, anzi, al massimo sarei tornata a casa senza aver usato quei vestiti.
Quando fui pronta, uscii di casa ed andai a prendere il treno; scrissi un messaggio a Mattia: "Sto arrivando da te! Baci".
Misi via il telefono e mi godei il viaggio. Arrivai a destinazione ed uscii di corsa dalla stazione, non vedevo l'ora di vederlo.
Era in piedi a pochi metri da me, era con una ragazza bionda, anzi una bellissima ragazza bionda, con la quale stava facendo una semplice foto. Subito provai un senso di gelosia ma che passò nel momento in cui lui si accorse di me, si scusò con lei e mi venne incontro. Mi baciò delicatamente le labbra poi, le nostre lingue iniziarono a cercarsi, trovandosi. Ci staccammo con dispiacere e ci avviammo subito alla sua macchina, con la quale saremmo andati al supermercato.
Arrivati dentro alla struttura posteggiammo nel parcheggio interno, prendemmo un carrello e ci avviammo all'entrata.

"Che strano effetto fa, essere al supermercato con lei" pensò Mattia. Era un'azione di routine quotidiana e loro, la stavano facendo insieme; come una coppia unita da tanto tempo. Questo lo emozionò; con Giuditta non ne aveva parlato ma, sapeva che fra loro sarebbe potuto nascere qualcosa di importante; se lo sentiva.
Lei si accorse che la stava fissando, allora lui le sorrise. Quando era con Giuditta non poteva fare altro che sorridere.

"Direi che il carrello è pieno" dissi indicando il mucchio di roba che stavamo per comprare; lui mi rispose con una risata e si avviò alla cassa con la spesa.
Pagammo, caricammo la macchina e partimmo alla volta di casa Perin.
Svoltata una curva, Mattia premette un pulsante che aprì un garage, nel quale si infilò velocemente. Scaricammo l'auto e mettemmo i tantissimi sacchetti nell'ascensore che, ci avrebbe portato direttamente all'attico, dove il portiere viveva.
Quando le porte scorrevoli si aprirono, mostrandomi l'abitazione, non ero poi così stupita perché, me la immaginavo proprio così. La casa di Mattia aveva ampie vetrate che davano direttamente sul mare; la luce del tramonto, infatti, illuminava tutto l'attico, e, ciò, lo rese ancora più bello.
Il colore predominante di tutta la casa era il bianco, che faceva sembrare ancora più luminoso l'appartamento; il divano e il pavimento piastrellato, infatti, erano bianchi; sembrava una casetta sulla spiaggia, come quelle che si vedono nei film. "Fai come se fossi a casa tua" mi disse Mattia mentre stava svuotando le buste della spesa, posizionando i prodotti nella dispensa.
Andai in cucina e iniziai a dargli una mano, era così bello vederlo trafficare con i pacchi di biscotti e le bottiglie di passata.
Mi piaceva tutto di lui, la sua semplicità, la spontaneità e l'entusiasmo con cui faceva le cose.
Mattia mi chiese di scegliere su Sky qualcosa che avremmo potuto guardare quella sera; non volevo niente di romantico, niente di mieloso; optai per una serie tv che sembrava interessante.
Avevo intuito che la sua voglia di cucinare era scarsa, così, gli proposi di ordinare due pizze; non se lo fece ripetere due volte e chiamò subito la pizzeria d'asporto.
Mezz'ora dopo eravamo seduti sul divano che cenavamo guardando la tv.
Finite le prime due puntate, ci ritrovammo abbracciati sul divano, uno vicino all'altra. Alzai la testa, lui mi stava guardando; allungai il collo e lo baciai, con trasporto. Poco dopo, mi ritrovai a cavalcioni sulle sue gambe, percepivo la sua erezione attraverso i pantaloni della tuta; il mio cuore accelerò il battito.
Mi staccai da lui, alzandomi. "Vuoi andare via?" mi chiese con voce triste;
Io non risposi, lo presi per mano e, lo condussi in camera.
Sul volto di Mattia riuscivo a percepire qualsiasi tipo di emozione; vedevo desiderio, passione, timore e curiosità.
Eravamo in piedi davanti al letto, lo baciai sulle labbra, poi, dopo avergli sfilato la maglietta, lo baciai anche sul collo. Lui mi strinse forte a sé e mi fece sdraiare sul letto; mi tolse con delicatezza sia la maglia che il reggiseno.
Mi sentivo vulnerabile, mi stavo agitando; continuavo a ripetere nella mia testa: "Mattia è diverso, Mattia è diverso!".
Lui cominciò a baciarmi dappertutto; si concentrò sui miei seni; poi sulla mia pancia. Iniziò ad armeggiare con i bottoni dei miei jeans, che slacciò con abilità; sfilandomi i pantaloni.
Finimmo di spogliarci a vicenda; cominciò ad eccitarmi con le dita, io non riuscivo a rilassarmi ma, iniziai a fare lo stesso con lui; dal suo volto capii che gli stava piacendo, allora, continuai a farlo. Lui, preso dall'impeto si mise sopra di me, incastrando il mio bacino al suo. Sentivo la sua, e la mia, eccitazione fra le gambe; lui stava solo aspettando un mio consenso, che non ritardò ad arrivare.
"Mattia" dissi ansimando; "Non farmi male, fai piano, ti prego!".
"Te lo prometto" e, detto ciò, entrò dentro di me.
Non appena lo sentii, il mio corpo ebbe un fremito, mi abbandonai al tocco delle sue mani mentre spingeva; percepivo che la paura di farmi male lo bloccava e, lo limitava nel movimento così, gli leccai la parte posteriore dell'orecchio, mordendogli successivamente il lobo; lui capì che gli stavo dando carta bianca.
Cominciò a muoversi più velocemente, con più eccitazione, con più foga ma, sempre con quell'attenzione rivolta a me; i nostri respiri affannati erano sincronizzati, i nostri sguardi fissi sull'altro; eravamo una cosa unica ed io, con lui dentro me, mi sentivo completa.

Mattia arrivò all'orgasmo, stringendo Giuditta fra le sue braccia; lei fece per fermarsi ma, lui proseguì.
"Stiamo facendo l'amore; deve essere un piacere per entrambi. Se sono venuto io, lo farai anche tu".
Quindi uscii da lei, si abbassò e infilò la testa tra le sue gambe, portandola all'estasi. In quel momento Giuditta si lasciò andare, il suo corpo iniziò a tremare e, grazie alla delicata destrezza di Mattia, arrivò all'orgasmo.
Crollò, poco dopo, fra le braccia di lui, l'unico posto dove sarebbe voluta essere. Lui si tirò su e cominciò a baciarla con passione; lei rispose al bacio facendo si che le loro lingue cominciassero a toccarsi.
I due esausti e felici, si addormentarono abbracciati.
Ma quanto sarebbe durata questa felicità?

NdA: Spero di non aver turbato nessuno con questo capitolo e, soprattutto spero che vi sia piaciuto!
Vi do una brevissima anticipazione del prossimo :)
"Mattia la stava guardando negli occhi; non poteva credere a quello che le sue orecchie stavano sentendo. "Bastardo! Bastardo!" l'unica parola che la sua mente riusciva ad elaborare."
Baci Elenza :)

Sono sempre i sogni a dare forma al mondo - Elenza || PerinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora