"Scusa non volevo interromperti" disse Luca, con tono compiaciuto.
"Avevo finito, tranquillo!" gli risposi, porgendogli l'accendino.
"Un vero sportivo!" aggiunsi, in tono ironico.
"Lo so ma, ormai non gioco più e poi, non mi è mai piaciuto stare alle regole."
"Beh, qui dovrai farle rispettare! Sai, i ragazzi sono molto agitati, tra il fatto che sono senza i genitori e gli ormoni, sono incontenibili."
"Spesso lo sono anche gli adulti!" mi rispose, celando qualcosa, dietro a queste parole.
Ci fumammo la nostra sigaretta in pace, parlando del più e del meno e, quando la finimmo, raggiungemmo gli altri al punto di ritrovo.Mattia si svegliò dopo qualche ora, aveva dormito bene, forse per via dallo stomaco pieno. Aveva persino sognato Giuditta, mentre scendeva dal treno e correva da lui dicendogli che gli era mancato da morire e che non lo avrebbe più lasciato per così tanto tempo. "Un sogno" pensò il portiere, "Una cosa del genere, succede solo nei sogni!".
Era un periodo no, per la coppia; se ne erano resi conto entrambi ma, Mattia aveva il timore che, nel caso la scena del suo sogno fosse successa nella realtà, Giuditta gli avrebbe detto di non amarlo più e che per loro era meglio lasciarsi.
Si tirò su dal letto e andò a prendere il cellulare; trovò diverse chiamate perse di lei e ciò, gli fece spuntare un sorriso sul volto.
"Forse non è tutto così nero!" pensò e, digitando sullo schermo dell'iPhone la chiamò.
Uno, due, tre squilli, una voce gli rispose: "Pronto?"
"Giudy?" chiese il portiere, non riconoscendo la voce; sembrava perfino quella di un uomo.
"No, ora Giuditta non può rispondere, sta giocando a calcio con i ragazzi. Dico che hai chiamato?" chiese la voce dall'altro capo del telefono.
"Sì grazie ma, con chi parlo?"
"Sono un altro animatore, ora scusa ma, devo entrare in campo anche io! Dico che ha chiamato "Amore". Ciao" e detto ciò buttò giù la chiamata.Giocammo a calcio, ragazzi vs animatori. Mi divertii un sacco a proteggere la porta della mia squadra. Mi sentivo molto Perin, con i guantoni, meno belli dei suoi, ovviamente, ma comunque concentrata su ogni azione. Questo mi aiutò anche a capire il suo stato d'ansia mentre era in campo. Ti senti responsabile della tua squadra, fondamentale per proteggere il risultato.
Vincemmo 5 a 3; forse con Mattia in porta, anziché me, non avremmo preso nemmeno un gol ma, il mio portiere sarebbe stato lo stesso fiero di me e delle mie 3 parate.
"Chi era?" chiesi a Luca, appena finimmo la partita.
"La Vodafone che voleva proporti un offerta per le telefonate all'estero. Ho detto di richiamarti più tardi."
"Ah ok, forse perché hanno visto delle chiamate dal Perù nei miei tabulati. Va beh grazie!"
"Di nulla! Belin, Giudy sei un fenomeno in porta, sembravi Mattia Perin!" disse, dandomi una pacca sulla spalla.
Risi perché Luca non sapeva che il portiere era il mio fidanzato, "Ah, grazie. Sono meno alta, meno atletica ma, con più tette!"
Ridemmo entrambi della mia battuta e insieme, ci avviammo al salone della casa.Perin aveva scritto qualche messaggio a Giuditta, si erano anche chiamati qualche volta ma, non potevano stare tanto tempo al telefono, perché si chiamavano sempre nei momenti sbagliati.
Lei era contenta, lo sentiva, aveva l'entusiasmo nella voce; soprattutto quando aveva parlato della partita di calcio che avevano giocato. Lei era felice, anche senza di lui.
Mattia, infatti, continuava a chiedersi chi fosse il ragazzo con cui aveva parlato al telefono; chi potesse avere a portata di mano il cellulare di Giuditta; aveva il terrore che lei potesse tradirlo; che fosse partita per stare con un ipotetico lui.
Si sforzava tutti i giorni di non tormentarsi con questa storia ma era difficile. Per distrarsi aveva persino cominciato a fare due passi con i suoi, tutti i giorni dopo pranzo.
In una di queste passeggiate, per strada, aveva incontrato Cesare; uno dei suoi amichetti d'infanzia. Era una vita che non si vedevano; era passata ormai un'eternità dall'ultima volta ma, secondo il portiere Cesare non era cambiato per nulla.
"Ciao Ce! Quanto tempo!?" disse il portiere, andandogli incontro.
"Ma guarda un po'! Il portiere! Ciao Mattì! Come stai? Sei in vacanza?"
"Sì sono venuto a farmi coccolare da mamma! Comunque tutto bene dai, e tu?" chiese Mattia, dandogli una pacca sulla spalla.
"Bene, stasera andremo in una nuova discoteca, fuori Latina." disse Cesare, proponendo subito dopo al portiere di aggiungersi a loro, se non avesse avuto altri programmi per la serata.
"Mi farebbe davvero piacere! È una vita che non vado a ballare!" rispose Perin; scambiando velocemente il suo numero con quello dell'amico, per mettersi d'accordo per la sera.
Dopo cena; Mattia ricevette un messaggio di Cesare, con l'ora ed il luogo dell'incontro.
Si preparò velocemente, indossò una maglietta bianca con una stampa, che gli aveva regalato Giuditta, un paio di jeans scuri; ed uscì di casa.
Prese, così, la macchina ed andò fino al posto dove avrebbe incontrato Cesare. Quando arrivò, il suo amico era già lì, che lo aspettava.
"Ciao Perin!"
"Ciao Ce! Andiamo?" propose il portiere; salendo in macchina dell'amico e aspettando che lui facesse lo stesso.
Insieme a loro, c'erano due coppie; Matteo e Greta e Stefano e Melissa. Al sentire il nome della ragazza, gli venne la pelle d'oca; quasi come se temesse che Giuditta, venisse a conoscenza del fatto che avrebbe passato la serata, in discoteca, con una Melissa.
Arrivarono al locale e, davanti all'entrata, trovarono una marea di gente, che riuscirono a superare, essendo in lista per un tavolo.
Dentro era molto bello; tutto sui toni dell'argento e del nero; molto alla moda. Sicuramente sarebbe piaciuto tantissimo a Giuditta: era certo che, quando l'avrebbe portata a conoscere i suoi, le avrebbe anche fatto vedere questo bellissimo posto.
"Mattia mi raccomando; non fare stragi!", queste furono le parole che disse Melissa e che lo riportarono alla realtà. Prima di poterle dare una risposta, la vide avvinghiarsi a Stefano; seduto sul divanetto dietro di lei.
Cesare era sparito, insieme all'altra coppia di amici, così il portiere decise di fare un giro per il locale.
Stava camminando, quando ad un tratto, diede per sbaglio una spallata ad una ragazza.
Non appena lo riconobbe, smise di insultarlo, cominciando a fargli gli occhi dolci.
"Scusa, scusa davvero! Dai, per farmi perdonare ti offro da bere!", disse il portiere. Così, si spostarono insieme al bancone.
Ordinarono entrambi due Coca Malibu e cominciarono a parlare del più e del meno.
Federica, questo era il nome della ragazza, non la finiva di flirtare con il calciatore.
"Lo sai che sei davvero carino?"
"Grazie!"
"Non sarò di certo la prima a dirtelo ma, so che sarò l'ultima a farlo stasera." e, detto ciò; si avvicinò al portiere.Era sera; avevamo già cenato e, avevo provato a chiamare Mattia, più volte ma, non mi aveva risposto manco ad una di esse.
Ero così andata a rifugiarmi dietro al casermone, per stare un po' da sola con me e con i miei pensieri. Volevo fumarmi una sigaretta in santa pace ma, i miei piani vennero interrotti.
"Ciao tesoro! Che faccia?! Tutto bene?" mi chiese Luca, non appena si fu seduto al mio fianco.
"Tutto bene sono solo un po' stanca!", risposi, cercando di essere il più convincente possibile.
"Giudy, non me la racconti giusta!"
"Mamma mia! Ci conosciamo appena, e sembra che tu sappia tutto di me. Riconosci perfettamente le mie emozioni; i miei stati d'animo. Sai quando mi viene da piangere e tu, sei sempre pronto a farmi ridere; sai quando ho bisogno di fumare e tu, arrivi sempre a farmi compagnia. Ma come fai? Come riesci a sapere di cosa ho bisogno?"
"Giudy è normale; io sono innamorato di te! Appena ti ho visto; appena ho sentito la tua presentazione ho capito che eri quella giusta!"
Ero scioccata; non sapevo cosa rispondere, ero senza parole. "Luca, io non posso! Ho una storia!"
"Sei qui da sola; hai una faccia triste, forse anche le lacrime agli occhi; se fossi sicura della tua storia, non saresti così."
"Non è detto! Non per forza devo essere in crisi!"
"Tu sei splendida! Ed io, se fossi il tuo fidanzato, non ti lascerei mai, soprattutto scappare in questo posto, senza sapere nemmeno con chi sei. Giuditta tu meriti sicuramente di meglio di quello che già hai! Non sei felice della tua relazione, con me lo saresti sicuramente di più!
Giudy, noi siamo fatti per stare insieme! Hai sentito quanti ragazzi ci hanno detto che siamo una bellissima coppia? Quanti ci hanno chiesto: "da quanto tempo state insieme?".
Tesoro pensaci! Io sicuramente non cederò così velocemente!"
"Io, Luca, io non..."
"Non dire nulla!" mi disse, mettendomi un dito sulle labbra, sporgendosi lentamente, verso di me.NdA: Chissà come andrà a finire? Mattia e Giuditta si comporteranno nello stesso modo?
Lo scoprirete presto! Baci Elenza.
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Sono sempre i sogni a dare forma al mondo - Elenza || Perin
FanfictionGiuditta, una studentessa di infermieristica pediatrica, s'incontra, o meglio dire scontra, con un ragazzo al volante della sua macchina. Questo ragazzo è Mattia Perin e da lì in poi le cose non saranno mai più come prima. Ma per scoprire cosa succe...