Capitolo 40

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"Sei piaciuta tantissimo a Ste!" mi disse Perin, mentre stava guidando per tornare a casa.
"Perché c'era il pericolo che non accadesse?" chiesi io, fingendomi offesa.
"Assolutamente no! Però questo mi fa felice. Sai Ste è sempre stato importante per me, è come se fosse un fratello! Abbiamo giocato insieme tanto tempo e abbiamo legato molto. E sapere che tu gli sei piaciuta beh, a me riempie di gioia. Forse a te non te ne frega niente ma, per me è importante." mi rispose, quasi come se stesse cercando una giustificazione.
"Amore, anche a me fa piacere, soprattutto sapendo che per te, era così importante."
"Sai, se non fosse stato per Ste, forse ora noi non saremo qui, insieme intendo."
"Perché?" chiesi io, non capendo il suo discorso.
"Ti ricordi il ritiro in Nazionale che avevo fatto poco dopo che, io e te, abbiamo cominciato ad uscire. Quel famoso ritiro dove tu ti eri convinta che non dovevamo stare insieme, e quindi, eri sparita. Quella sera che io sono venuto sotto casa tua e, ti ho convinta a provarci, beh, non sarei mai venuto se non fosse stato per Ste. Lui mi è stato vicino tutto il ritiro; mi ha convinto a lottare per te, se ne fosse valsa la pensa."
"Ah, non lo sapevo! Beh, sono contenta che lui ti abbia spronato; perché mi sarei persa troppe cose!" dissi, sporgendomi verso di lui, baciandolo sulla guancia. Lui mi sorrise, girandosi verso la strada, riportandomi a casa.

La settimana volò, in pochissimo tempo si arrivò a martedì: la sera della cena.
Si erano appena svegliati, Mattia aveva allenamento al mattino, mentre Giuditta si sarebbe goduta gli ultimi giorni di vacanza prima di ricominciare il tirocinio.
"Buongiorno amore!" disse appena sveglio, sporgendosi verso di lei, baciandola; aggiungendo: "Stephan arriva nel primo pomeriggio! Pensavo di stare un po' con lui. Vuoi venire anche tu?"
"No amore! Vi meritate un po' di tempo per voi. Io mi prendo la giornata un po' per me, magari con le altre."
"Va bene! Ora però, prima dell'allenamento a Pegli, ho bisogno di un riscaldamento con te!".
"Beh, nel caso so come ricattarti! Basta chiudere le gambe." e ridendo, cominciarono a baciarsi, a fare l'amore.

Quando Mattia uscì per andare al campo, io mi infilai nella doccia, mi vestii ed andai a far colazione al bar poco lontano da casa, dove mi fermai a studiare.
Odiavo stare sui libri, nel silenzio, infatti, preferivo la confusione perché il mio cervello ed i miei pensieri, si concentravano solo sulla materia da studiare, senza perdersi in altre cose.
Appena mi fui seduta al tavolino, scrissi un messaggio a Giorgia: "Tesoro se vuoi passare da me già dopo pranzo, vieni. Mattia è con Stephan, quindi sono da sola."
Mi rispose immediatamente dicendo che sarebbe arrivata per le due e mezza e che avremo sparlato tutto il tempo.
Così, misi silenzioso il cellulare e continuai a studiare.

Mattia finito l'allenamento, trovò il suo grande amico Stephan fuori ad aspettarlo. Era una splendida giornata di sole, non faceva ne troppo freddo, ne troppo caldo, così i due, dopo essersi abbracciati e salutati, decisero di andare in un bar sulla spiaggia, per bersi un caffè in riva al mare.
"Allora? Come mai non mi hai portato Giuditta?" chiese Stephan al portiere.
"Ha detto che ci meritavamo un po' di tempo insieme!" rispose Perin, cercando di mostrarsi tranquillo.
"Matti, tutto bene?" chiese preoccupato il rossonero.
A questa domanda Mattia avrebbe preferito non rispondere, ma non poteva mentire al suo amico.
"No, per niente! Sono pieno di preoccupazioni. Moreno, il mio agente, mi stressa dicendo che non devo più restare qui a Genova; e che se proprio non voglio andarmene fuori dall'Italia, di venire a Milano, o all'Inter o al Milan. Pensa, ha già fissato un incontro con alcuni dirigenti di entrambe le squadre." disse il portiere, tirando fuori ogni suo pensiero, ogni cosa che disturbava il suo equilibrio.
"E tu, suppongo non voglia! Per caso, ha a che fare con Giuditta?" chiese il Faraone, ormai certo di aver capito quale fosse il problema.
"Esattamente. Non voglio lasciarla qui; non adesso che abbiamo appena ritrovato il nostro equilibrio."
"Ma scusa, Milano non è lontanissima! Hai visto che in un giorno si viene e si va. Una storia a distanza è impensabile?" chiese Stephan, impegnandosi per trovare una soluzione all'amico.
"No, ho già avuto una storia così con la mia ex ed io, beh, mi sentivo quasi un ragazzo single. Non mi sentivo legato sentimentalmente, se non quando ero in sua presenza. Non potrei mai ripetere una cosa del genere. E poi, no, mi mancherebbe troppo Giuditta. La farei soffrire. L'altra sera è uscita con Ambra, la sua amica, che, forse non lo sai ma, sono ormai sono mesi che esce con Sturaro. Beh Giuditta è tornata a casa parecchio triste. Infatti, mi ha raccontato che la sua amica è totalmente in crisi perché Stefano ha firmato con la Juve e se ne andrà dal Genoa. Ho visto Giudy veramente giù quando mi raccontava tutto; mi sentirei malissimo a dirle che, forse, dovrò lasciare Genova."
"Andare a vivere a Milano entrambi?"
"Non potrei nemmeno chiederglielo. Qui c'è la sua vita, la sua famiglia e il suo futuro. Ha combattuto tanto per poter entrare nella facoltà di infermieristica pediatrica e finalmente ce l'ha fatta: lavorerà, almeno per il periodo del tirocinio al Gaslini; il luogo dove ha sempre voluto studiare e lavorare. E, ovviamente, il Gaslini è a Genova." rispose Mattia, come se non ci fosse risoluzione al suo problema.
"Eh Mattia; non ci sono tante soluzioni! So che la cosa migliore sarebbe rimanere qui."
"Stephan, ormai vivo con l'ansia che, quando la bacio o ci faccio l'amore, beh, sia l'ultima volta. Quasi come se stesse per incombere sopra di noi, il mio trasferimento. Ste io non voglio perderla ma, non so cosa fare."
"Amico mio, troverai una soluzione! Ne sono sicuro. Dai Mattia, andiamo dalla tua bella, che non vedo l'ora di conoscere la sua amica!"
E, detto ciò, si avviarono verso casa Perin.

Ero in casa da sola, aspettavo Giorgia per stare un po' insieme. Era tanto che non passavo un pomeriggio sola con lei. Ne avevamo bisogno entrambe.
Suonarono al citofono, aprii e aspettai sul pianerottolo Giorgia.
"Ciao tesoro!" mi disse, baciandomi le guance.
"Ciao a te! Accomodati. Sei pronta per oggi?" chiesi, sapendo esattamente che sarebbe stata in ansia.
"Io muoio. Sto per avere un infarto, Giudy. Dio! Conoscerò Stephan El Shaarawy! Tutto grazie a te." mi rispose Giorgia, abbracciandomi forte.
"Aspetta a ringraziarmi, magari lo vedi e non ti piace!" dissi alla mia amica; anche se, in cuor mio, sapevo che non sarebbe stato possibile.
Apparecchiamo giusto la tavola, visto che Stephan mi aveva detto, quando gli avevamo proposto la cena: "Non stare a cucinare! Non ce n'è bisogno, per me una "Napoli" va benissimo." Così, avevo chiesto a tutti gli invitati il tipo di pizza che volevano e le ordinai in presenza di Giorgia.
Dopo aver fatto tutto ci sedemmo in sala a parlare del più e del meno ma, soprattutto, di un dubbio che mi attanagliava già da un po' di tempo.
"Gio, io sono un po' preoccupata!" dissi alla mia amica.
"Come mai? Da cosa?" mi chiese subito lei, preoccupata.
"Ho paura che Mattia mi nasconda qualcosa. Sai, è un periodo che facciamo spesso l'amore, non che mi dispiaccia sia chiaro ma, mi fa strano. Cioè Gio, tu mi conosci, sai che per me il sesso è importante, eccetera ma, a volte penso che Mattia voglia usare ogni momento, quasi come se poi non potesse più farlo." dissi, cercando di non mostrare tutta la mia preoccupazione.
"Secondo me è solo un periodo, in cui Mattia ha bisogno di sentirti più vicina! Non ti fasciare la testa prima del dovuto." e dicendo ciò mi abbracciò.
Fummo interrotte dal campanello, che ci riportò subito alla realtà. Aprii la porta e feci accomodare tutti i miei ospiti; Stefano e Ambra, Dalila ed Emma, Stephan, Bertolacci, che raggiunsero Giorgia in salotto, e il mio Mattia; il quale mi salutò con un sonoro bacio sulle labbra.
"Amore le pizze?" mi chiese, attirandomi a sé.
"Stanno arrivando! Le abbiamo ordinate per le otto e mezza." risposi, chiudendogli la porta alle spalle.
"Allora andiamo di là a coccolare i nostri invitati." disse, andando verso la sala ma, subito dopo, si girò per dirmi: "Stasera sei bellissima. Sai che amo quel vestito."
Indossavo un tubino viola, con lo scollo a cuore, lungo fino al ginocchio e, un paio di decolté beige parecchio alte.
Sapevo che a Mattia faceva piacere quando mi facevo trovare stupenda agli occhi di tutti, infatti, per ogni cena con degli invitati, mi scervellavo per vestirmi, non sapendo mai cosa indossare.
Suonò l'uomo delle pizze che me le portò fino all'uscio di casa; lo pagai, ringraziandolo e, andai a gustarmi questa cena in compagni dei miei amici.

NdA: Spero vi sia piaciuto il capitolo! Mancano ormai pochi capitoli alla conclusione di questa storia! Baci Elenza.

Sono sempre i sogni a dare forma al mondo - Elenza || PerinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora