ATTENZIONE: bollino ROSSO; scene di sesso esplicite
"Buongiorno amore"; il risveglio più dolce che potessi ricevere; mi aveva chiamata "amore", il mio cuore si riempì di gioia.
Avevamo dormito abbracciati; ci eravamo addormentati in quella posizione e, nella stessa, ci eravamo risvegliati. Mi girai per dargli un bacio; lui era assonnato, con i capelli scompigliati ma era bellissimo comunque.
"È bello svegliarsi con te al mio fianco" gli dissi mentre gli accarezzavo il viso;
"Io lo renderei ancora più bello!" mi rispose, posizionandosi sopra di me, aprendomi le gambe.
Non opposi resistenza, anzi, lo agevolai; volevo risentire le sensazioni che avevo provato la sera prima.
Mentre lo sentivo entrare dentro di me; lui intrecciò le dita delle mani con le mie; portandomi le braccia sopra la testa; eravamo uniti, l'uno nell'altra.
Mi lasciai andare a quel movimento, così intimo, così avvolgente. Venimmo insieme; la cosa mi emozionò a tal punto che cominciai a piangere, non mi era mai successo con nessun altro.
"Oddio, ti ho fatto male?" mi chiese preoccupato, dopo aver visto le mie lacrime.
"No amore, no!" gli dissi per rassicurarlo; "è solo che..". Le parole mi morirono in gola; era una sofferenza parlarne ma, lui, aveva il diritto di sapere.
"Che cosa Giudy? Non farmi agitare!"
"Promettimi che non cambieranno le cose fra di noi, dopo che ti dirò questa cosa!"
Lui annuì con la testa e si sedette sul letto, io feci lo stesso; lui aprì leggermente le gambe per farmi posto ed io mi infilai; eravamo uno di fronte all'altra.
"La ragione per cui avevo paura di farlo con te, è il mio ex" dissi guardandolo negli occhi; "Durante il sesso, lui, pretendeva da me ogni cosa, e, la mia personalità, il mio orgoglio e soprattutto la mia dignità si annullavano. Quando lui aveva finito, si rivestiva, rare volte ringraziava e andava via o, se eravamo da lui, mi chiedeva di andarmene. Non gli è mai importato nulla del mio piacere, del mio corpo, della mia persona. Ieri sera quando mi hai detto che doveva essere un piacere per entrambi; avevo completamente rimosso cosa volesse dire. Quello stronzo aveva cancellato in poco tempo ogni lato positivo del sesso ma, tu, in una sola notte, sei riuscito a restituirmi quelle emozioni che io avevo dimenticato. Grazie Mattia, grazie davvero! Mi hai fatto sentire donna." dissi ricominciando a piangere.Mattia la stava guardando negli occhi; non poteva credere a quello che le sue orecchie stavano sentendo. "Bastardo! Bastardo!" l'unica parola che la sua mente riusciva ad elaborare.
La vedeva piangere, piangere per la sofferenza causata da un uomo, sempre se così potesse essere chiamato, che non meritava le sue attenzioni e, nemmeno, quelle di altre.
"Perché non lo hai lasciato?" chiese, non appena lei smise di singhiozzare.
"Perché stavo passando un bruttissimo periodo e poi, a mia madre non piaceva; e quindi io, per darle fastidio, da vera stupida, continuavo a vederlo! Sono arrivata a pensare che io mi meritassi tutto ciò, che ero destinata a non essere felice." gli rispose, abbassando gli occhi.
Il portiere le afferrò le mani, che lei si stava fissando, le portò alle labbra e le disse quello che Giuditta avrebbe voluto sentire anni fa, forse da quel bastardo che l'aveva usata come più gli piaceva; "Ora ci sono io a renderti felice; non permetterò a nessun'altro di farti del male!"; le baciò le dita, una ad una e, poi, la prese fra le sue braccia, baciandola."Scusa se ho avuto il dubbio che tu, fossi come lui." gli dissi staccandomi da quel bacio.
"Non ti preoccupare, è normale che sia stato così. Ora sai come sono e non devi più aver paura." mi rassicurò lui con il suo sorriso che, a me, sembrò illuminare la stanza.
Decidemmo di fare la doccia insieme; mi sembrò la cosa più naturale del mondo.
Poco dopo, mangiammo un boccone veloce per strada e lui, mi accompagnò in ospedale per cominciare il turno del pomeriggio.
"Mi dispiace non poter stare con te stasera ma, i miei compagni hanno organizzato sta cena già da tempo e non posso paccarli all'ultimo" mi disse lui con tono dispiaciuto;
"Amore stai tranquillo. Stasera, se non sono un cadavere, vedrò le mie amiche. Noi abbiamo altri giorni per vederci." cercai di rassicurarlo;
"Spero siano solo amiche!" sottolineò il "geloso".
Ci salutammo con un lungo bacio, che riassunse il tempo passato insieme. Fu ancora più difficile staccarsi da lui e salutarlo ma, il lavoro chiamava e non amavo arrivare in ritardo; così a malincuore lo feci.Perin la vide entrare nel padiglione; tornò alla macchina scalciando i sassolini per strada come se fosse un bambino. Ieri aveva passato una serata meravigliosa e, fosse stato per lui, avrebbe replicato anche in quelle a venire.
Si recò a casa, dove rimase tutto il giorno fino a quando non sarebbe uscito per andare a cena con i compagni di squadra.Finito il turno, tornai velocemente a casa, per cambiarmi i vestiti e, uscire di nuovo perché, avrei cenato con le altre al ristorante cinese.
Poco dopo, infatti ero con loro, seduta al tavolo, ad aspettare che i nostri piatti fossero pronti.
"Che aspetti!? Racconta!!" disse Emma che non stava più nella pelle.
Le avevo aggiornate sul fatto che Mattia si fosse presentato sotto casa mia, che avessi "cambiato idea" e che ero andata da lui la sera prima.
"Pronte a sapere della mia notte d'amore con il mio portiere?" dissi scherzando e cominciai così a raccontare loro la nottata/mattinata.
Perin era seduto a tavola con i suoi compagni, continuava a ripensare a Giuditta, cosa gli stava facendo quella ragazza?
"Mattia, che hai? Che ti è successo? Sei sulle nuvole" chiese Stefano Sturaro; lui gli sorrise e confessò: "Credo di essermi innamorato!"Finito il racconto avevo quattro nuove fan di Perin; "È dolcissimo!", "Che amore!" furono le frasi più gettonate; "Tu, ora cosa ti senti? Provi qualcosa?" mi chiese Ambra, mandando giù un pezzo di involtino primavera.
"Vedete, stamattina mi sentivo la ragazza più fortunata del pianeta; in quel momento ero con lui e non mi importava del mondo fuori. Ero tra le braccia di un ragazzo che, nonostante la sua fortuna, la sua fama, vuole la quotidianità di tutti i giorni, vuole la semplicità; e questo mi rende entusiasta perché, credo di poterlo aiutare, di potergli dare quello che desidera." dissi arrossendo ripensando alla serata passata insieme. "Ragazze, credo davvero di essermi innamorata".
Ero convinta di aver trovato l'uomo dei miei sogni; il mio principe azzurro, anzi, il mio principe rossoblu.NdA: Sono consapevole che sia molto sdolcinato ma, spero vi piaccia comunque il capitolo :)
Vi piace la storia? Vorrei davvero sapere la vostra opinione; cosa vi piace e cosa no. Vedo che ci sono le visualizzazioni, quindi chi la sta leggendo, mi farebbe piacere se si faccia avanti e mi faccia sapere che ne pensa. :)
Grazie ancora! Buona serata, Elenza
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Sono sempre i sogni a dare forma al mondo - Elenza || Perin
FanfictionGiuditta, una studentessa di infermieristica pediatrica, s'incontra, o meglio dire scontra, con un ragazzo al volante della sua macchina. Questo ragazzo è Mattia Perin e da lì in poi le cose non saranno mai più come prima. Ma per scoprire cosa succe...