Capitolo 25

108 6 2
                                    

Mattia mi mancava, mi mancava da morire, ma dovevo andare avanti. La settimana scorsa ero scappata dalle braccia di Andrea. Ero sbronza e forse per quello mi sono sentita in colpa nei confronti del portiere.
"Buongiorno tesoro! Prima del tirocinio ti va di prendere un caffè?" mi scrisse Giorgia;
"Certo! Tra mezzora ci vediamo in piazza!" risposi veloce iniziando a prepararmi.
Mi vestii velocemente, mi truccai leggermente visto che in divisa non potevo esagerare; presi il casco, le chiavi ed aprii la porta.
Subito mi cadde l'occhio sullo zerbino: lì, trovai un enorme mazzo di rose.
Lo raccolsi, in mezzo c'era un bigliettino con scritto: "Sono 205, cifra simbolica per dirti il numero delle volte in cui mi sono dato del coglione. Mattia."
Lo lessi e lo rilessi innumerevoli volte, non potevo crederci.
Mattia era stato qui poco tempo fa, davanti alla mia porta.
Mi sforzai di non piangere; era stato un gesto davvero carino.
Guardai l'orologio; rischiavo di arrivare in ritardo. Prese le rose, andai a posarle sul mio letto, per poi uscire di corsa.
Mi ritrovai fuori dal portone a correre verso il motorino, dove trovai un'altra sorpresa: una busta con scritto sopra "Per Giuditta". Non ci pensai due volte e la aprii velocemente.
"Coglione, coglione, coglione, coglione, coglione..." scritto per 205 volte (ovviamente non le contai) ma, me lo confermò Mattia; aggiungendo alla fine "Ecco le 205 volte! Tuo Mattia."
Mi misi a ridere, era proprio impazzito.
Non so perché ma, in quel momento, avrei voluto vederlo. Misi la busta in borsa, allacciai il casco e corsi dalla mia amica.

Perin aveva fatto tutto di corsa, sperava che la sorpresa avrebbe portato ad un riavvicinamento, al loro ritorno insieme. Ci sperava davvero. Era in piazza, infatti, da distante vide Giorgia e poco dopo Giuditta.
Mattia continuava a chiedersi come fosse riuscito a convincere l'amica. Aveva preso il telefono e chiamato Giorgia, voleva provarci, voleva trovare un modo per parlare con l'amore della sua vita.
Giorgia gli aveva confessato che Giuditta lo pensava ancora, che era sempre innamorata ma, dopo il casino dello spogliatoio, aveva paura a perdonarlo. Aveva paura che sarebbe potuto succedere di nuovo, nonostante, dentro di sé, sapesse che non sarebbe più riaccaduto. Così, dopo la chiacchierata con Giorgia, Perin aveva perfezionato il suo piano, che solo con l'aiuto dell'amica sarebbe riuscito.

"Ciao tesoro!" dissi, dando un bacio sulla guancia alla mia amica. "Non hai idea di cosa è successo! Mattia mi ha fatto avere 205 rose e, questa!". Gli tesi la busta, che lei aprì e lesse.
Scoppiò a ridere poi, guardandomi negli occhi, mi disse: "E non si è fermato! Questo è per te!"
Mi diede un tassello di un puzzle; era una foto ma, non capivo di chi o cosa.
Dietro c'era scritto: "Ti ho conosciuto per caso, stavo per stenderti ma, sei stata tu a farlo con me. Mi hai fatto perdere l'equilibrio, mi hai fatto innamorare. Trova la mia auto, la ragione del nostro incontro; è vicina".
Cercai subito con lo sguardo quel Qashqai bianco che, tante volte, avevo visto.
Lo trovai praticamente subito, corsi verso l'auto e sul cofano vidi un altro tassello, lo attaccai all'altro. Intravedevo il mio profilo sulla foto ma, mancavano ancora due pezzi.

Mattia la vedeva vicino alla sua auto, la guardava con occhi sognanti. Se lei stava cercando, se continuava la sua ricerca dei tasselli; forse, ci teneva ancora. "Amore mio" pensò guardandola.
Sul retro del secondo, il portiere, aveva scritto: "Ho scoperto in te l'entusiasmo, la semplicità e l'amore che sei in grado di donare. Sei dolcissima, quasi come un gelato. So che qui in giro ci sono un po' di gelaterie, ma solo cercando troverai."
La seguì a distanza nella ricerca, era al fianco di Giorgia e stava entrando in ogni gelateria per chiedere se avevano una tessera di puzzle.
Mattia si rese conto, che era emozionante vederla, senza che lei si accorgesse di lui, senza toccarla, senza baciarla. Si rese conto, anche, che il suo cuore accelerò.

Era la terza gelateria in cui io e Giorgia entravamo, non ce la facevo più, morivo dalla curiosità. "Scusate, avete per caso una tessera di puzzle per me?"
"Finalmente, questa è per lei signorina!" mi disse il gelataio, porgendomi il pezzo.
Ringraziai, lo afferrai e lo lessi immediatamente: "Amore, perché è così che voglio ancora chiamarti. Ti ho vista ridere, purtroppo piangere ma, non sempre, per colpa mia.
Hai riso e versato lacrime per ogni film che abbiamo visto insieme. Direi che il posto dove devi andare è il cinema."
Presi la mia amica per un braccio e la trascinai fino al multisala.
Tra una locandina e l'altra, appeso alla porta, con dello scotch, trovai l'ultimo tassello.
Lo presi, lo voltai: "Ti amo."
Non riuscii più a fermare le lacrime; quelle due parole, che grande significato nascondevano dietro.
"Amore mio" sentii dire alle mie spalle.
Avrei riconosciuto quella voce fra mille, mi voltai e gli andai incontro. "Amore mio" ripetei; facendomi abbracciare.
"Amore, non piangere, sei bellissima quando sorridi, sei bellissima sempre. Ti amo!"
Sollevai la testa, il mio sguardo incrociò il suo; ci avvicinammo e, finalmente, ci baciammo, ancora una volta; forse l'ultima oppure la prima di tante altre.
Fu un bacio leggero, veloce, ma solo percepire la morbidezza delle sue labbra mi fece emozionare, la sua bocca mi era mancata da morire.
"Ora dovrò darti almeno 205 baci, come il numero delle volte in cui.."
"Sì, lo so! Che ti sei dato del coglione."
"L'hai capito quindi che sono un coglione? Noi dobbiamo parlare, dobbiamo chiarire tante cose ed io, voglio che il tuo perdono sia completo, non voglio che tu abbia ancora dei dubbi. Amore io ti amo e so di non avertelo dimostrato. Perdonami."
"Avremo tempo per parlare, per stare insieme, non ho mai smesso di pensarti, di amarti." dissi con la voce tremante.
"Non sai quanto mi faccia piacere sentirti dire queste cose, sentire la tua voce, averti tra le mie braccia." mi baciò di nuovo, poi aggiunse: "E il puzzle?"
"Ah, vero, devo finirlo!" Tirai fuori dalla tasca tutte le tessere e le incastrai tra di loro, ciò che vidi fu la foto di me e Mattia, mentre ci baciavamo.
Mattia mi prese il viso tra le mani, per guardarmi direttamente negli occhi e mi disse: "Vorrei fare per sempre, quello che stiamo facendo nella foto. Ti amo e non mi stuferò mai di dirtelo".

NdA: Un po' di dolcezza a volte è necessaria. Spero vi sia piaciuto il capitolo! Baci Elenza

Sono sempre i sogni a dare forma al mondo - Elenza || PerinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora