Capitolo 6

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Il fatidico giorno è arrivato e finalmente siamo partite per il college. Mio fratello ha deciso di accompagnarci, siamo in viaggio da due ore e tra quaranta minuti arriveremo a destinazione, come outfit ho optato per un paio di Shorts di jeans, una canottiera grigia, una camicia a quadri sopra così da coprire il livido lasciato da Caleb e le all stars alte grigie.

Non ho detto a nessuno dell'incontro con Caleb, non vorrei che succedesse un casino, ma il livido sul polso non se n'è ancora andato perciò devo cercare di nasconderlo. Ci siamo alzati tutti abbastanza presto, abbiamo caricato tutti gli scatoloni nella macchina di Marco e, dopo aver salutato mia madre e averle promesso che un weekend si e uno no sarei tornata a casa, siamo partiti.

Ieri tutti ragazzi sono venuti a casa mia, abbiamo passato un pomeriggio tra le risate, abbiamo visto un film tutti insieme, alla sera invece abbiamo ordinato una pizza. Quando se ne sono andati è stato difficile salutarli, certo Davide e Alessia saranno con me a San Diego, ma la mia famiglia no, il fatto di non poterlo vedere tutti i giorni mi distrugge.

Talmente assorta nei miei pensieri, non mi accorgo di mio fratello che mi chiama <<Bimba ci sei?>> <<Cosa?... Oh sì scusa ero un secondo sovrappensiero, dimmi>> gli dico <<Tranquilla, volevo dirti che tra poco siamo arrivati>> mi dice sorridendo <<Okay, va bene>> gli rispondo e, come ha detto lui, dopo poco arriviamo davanti a quella che, per i prossimi cinque anni, sarà casa mia. La San Diego State University.

Una volta fermati, io e Alessia usciamo dalla macchina e fissiamo quest'immenso college, è stato da sempre il nostro sogno e ora che siamo qui non ci posso credere. Insieme a mio fratello, ci dirigiamo verso la segreteria per sapere in quale stanza siamo, così da poter scaricare gli scatoloni. Una volta arrivata, vedo una donna di circa cinquant'anni scrivere al computer e, una volta attirata la sua attenzione, le chiedo <<Salve, scusi il disturbo, ma vorrei sapere la stanza in cui alloggeremo>> concludo sorridendo <<Oh certo ragazze, mi dite gentilmente i vostri cognomi?>> ci chiede sorridendo <<Siamo Ricagni e Marino >> le dico<<Perfetto datemi cinque minuti che controllo con il computer>> ci dice.

Dopo quasi cinque minuti, la signora che, grazie al cartellino appeso al collo scopro chiamarsi Mildred, ci dice <<Perfetto ragazze, la vostra stanza è la 174 al terzo piano. Il dormitorio femminile si trova appena uscita sulla sinistra, esattamente dopo il bar del campus>> ci spiega porgendomi le chiavi <<Va bene grazie mille>> le rispondiamo io e Alessia mentre usciamo, seguite da mio fratello. 

Tutti e tre insieme, seguendo le indicazioni di Mildred, ci dirigiamo verso il nostro dormitorio e una volta entrare, andiamo verso la nostra camera. Salite al terzo piano e trovata la stanza, entriamo e notiamo che è davvero grande, ci sono una cucina, il bagno, il salotto e tre camere da letto.

All'improvviso da una delle tre camere, esce una ragazza bassa  con i capelli biondo cenere e gli occhi marroni, è carina <<Ciao, voi dovete essere le mie coinquiline, piacere Riley>> ci dice porgendoci la mano e sorridendo <<Si siamo noi, piacere Federica>> le dico stringendogliela <<E io sono Alessia>> dice la mia migliore amica <<E il bel ragazzo dietro di voi chi è?>> dice lei sorridendo rivolta a Marco <<Lui è mio fratello Marco, ci ha accompagnate in macchina così abbiamo portato la nostra roba>> le dico ridendo <<Piacere>> dice lei e mio fratello le sorride.

<<Bimba io dovrei andare quindi che ne dite se mi aiutate a portare su gli scatoloni così poi torno a casa?>> chiede lui sorridendo e guardandomi <<Oh certo Marco scusa>> gli rispondo, ci dirigiamo di sotto verso il parcheggio e portiamo i primi scatoloni.

**

Dopo quasi un'ora abbiamo finito di potartarli tutti, avremmo anche finito prima se mio fratello non avesse fatto scadere in mio scatolone con dentro i libri che ho deciso di portare. Una volta finito, Marco appoggia l'ultimo scatolone nel nostro salotto e dice <<Mi mancherai bimba, ma sappi che per qualsiasi cosa basta una chiamata e arrivo subito da te>> conclude prendendomi fra le braccia <<Anche tu mi mancherai fratellone, tranquillo  starò bene e poi ci vedremo nei weekend>> gli dico sorridendo <<Ovvio, ora vado, ci sentiamo stasera va bene?>> mi dice guardandomi negli occhi <<Va bene>> gli rispondo e, dopo avermi dato un bacio sulla fronte e salutato Alessia, se ne va.

Behind his eyesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora