"Io..ehm" non so che dirgli,mi ha avvertita di non entrare in camera sua ma l'ho fatto ugualmente.
Non devo farmi mettere i piedi in testa.
Prendo fiato e gli rispondo.
"Ho sbagliato porta,pensavo fosse camera mia,sai,sono attaccate."
Cammino verso la porta per uscire,ma lui mi blocca il passaggio.
"Che ti avevo detto?" Mi guarda,i suoi occhi sono di un colore più intenso rispetto a questa mattina.
"Non pensavo ti piacesse leggere"
Gli dico,indicando tutti i libri disposti sulla scrivania.
"No,cioè,non sono affari tuoi.
Adesso fuori."
"Primo,abbassa il tono,e secondo,ti ho fatto solo una banale domanda.Non c'è bisogno che tu ti scalda così tanto."Esco da camera sua,sbattendogli la porta in faccia.
Sento un tonfo,ma non mi interessa sapere che cosa starà combinando là dentro.
È ufficiale,più gli sto alla larga e meglio è.Non ho intenzione di perdere del tempo con un ragazzo del genere.
Arrivo in camera,mi cambio e decido di uscire a prendere un po' d'aria.
Mia madre e Brendon non sono ancora tornati,e penso che ritarderanno un po'.
Prendo la borsa ed esco di casa.
Le strade sono affollate,gruppi di persone sono attartassate davanti alle vetrine dei negozi.Sono tranquilla,spero solo di distrarmi un po'.Percorro un lungo viale,alla mia destra c'è una piccola chiesa,circondata da siepi e alberi.
Le foglie sono immobili,non si muovono nemmeno di un centimetro.
Il sole caldo mi accarezza il viso.
Di fronte a me,
vedo un grande centro commerciale,così decido di entrare.
L'aria condizionata è accesa e si sta abbastanza bene.
Non faccio altro che pensare a Jack.
Come si permette a parlarmi in quel modo,soprattutto in questi primi giorni.Insomma,mi ha raggirato mezza parola e già pensa di avere il controllo.
Non ha capito proprio niente,se pensa che io sia una di quelle tipe che può comandare a bacchetta, come se fossero cani,allora non sa proprio con che razza di soggetto è andato a scontrarsi.
Scaccio via il suo pensiero che non fa altro che irritarmi,e giro ancora all'interno di questa grande struttura.
L'entusiasmo non frena e io mi ritrovo all'interno di tutte le librerie del centro commerciale,stavo pensando di comprare il libro del film che ho visto l'altra sera,ovvero Cinquanta sfumature di Grigio.
Sono indecisa,di solito ogni volta che guardo un film, e poi leggo il libro,mi ritrovo con due scenari completamente diversi.
Per questa volta farò un'eccezione.
Arrivo alla cassa e poggio il libro sul bancone.
"Prendo questo" dico alla commessa.È molto giovane,con i capelli colorati di azzurro e due piercing sulle guance.
Non è il genere di persone che piace a me,ma ammetto che questi particolari le stanno molto bene.
Esco dalla libreria e mi dirigo verso un negozio di vestiti,o almeno credo.
Si,esatto.
Mi ritrovo con un paio di buste piene in mano.Ho preso alcuni jeans,dei maglioncini e delle magliette da indossare i giorni in cui andrò a lavorare in editoria.
Sta sera dovrò assolutamente parlare con Brendon riguardo a ciò.
Penso,con lo sguardo assente.
Prendo il telefono dalla tasca posteriore dei pantaloni e guardo l'ora.Non mi ero accorta dell'orario che si è fatto.
Perdo la coniazione del tempo anche quando sono da sola.
Non mi è mai dispiaciuto andare in giro per conto mio.
Capita che vada a mangiare da sola,faccia shopping da sola,talvolta mi capita anche di fare brevi viaggi da sola,giusto per cambiare aria quando qualcosa non va.Mi manca andare in giro con i ragazzi,peró.
Manca un quarto alle sette,e non avendo pranzato il mio stomaco ne sta risentendo abbastanza.
Vado verso il ristorante di questo centro commerciale,ma scopro che vendono solo piadine,che mi provocano il volta stomaco,così esco.Fuori è buio,fa abbastanza freddo e l'odore che emettono alcune macchine ai lati della strada mi danno la nausea.
Cammino un po',e fortunatamente trovo una pizzeria.
L'insegna dice: "Pizzeria di BoB".
Entro,ci sono dei tavoli rotondi disposti disordinatamente e un grande schermo attaccato alla parete,dipinta di rosso.
Alla mia sinistra c'è il bancone,e dietro di esso un uomo,abbastanza grosso.Indossa un grembiule bianco e un berretto.
Penso sia BoB.
"Salve,signorina." sembra molto disponibile.La sua voce è buffa.
"Salve,potrebbe farmi una pizza margherita,per favore?"
"Certo,si accomodi pure ad un tavolo.
Gliela farò portare appena sarà pronta."
Lo ringrazio e vado alla ricerca di un tavolo al quale sedermi.Porca misera,con tutte le pizzerie della città,proprio in questa doveva venire lui?
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Dal niente al tutto.
ChickLitIl racconto inizia su @Auroraaw Isabella Lewis,una semplice ragazza di liceo spronata a seguire il suo sogno da scrittrice.Vive sola con la madre da quando il padre le abbandonò all'età di otto anni. Dopo un po' di tempo,si ritrova costretta a cambi...