Capitolo 45

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Jack
"Dove vai?Non la vuoi una ricompensa come si deve?"domanda Jessica con tono provocante.
"Mi basta quella che avrò."
Sbotto irritato.
Jessica mi tira per la maglietta leccandosi il contorno delle labbra tutto sporco di rossetto,mentre io tento di scrollarmela di dosso,rompendole un'unghia.
"Stronzo,mi hai rotto un' unghia!" Strilla disperata.
Se vuoi te le rompo anche tutte,una per una.
Penso tra me e me,ma cerco di contenermi.
Da quando Isabella mi ha visto in quello stato mi faccio proprio schifo,non capisco il motivo però.Non mi è mai importato di nessuno,perché con lei sembra diverso?
"Oh no!
Chiamate il 118,la principessa sul pisello s'è fatta male."
Mi giro scimmiottandola e se non erro,manca poco che si metta piangere.
Ma come ho fatto a stare con una così?Non so che diavolo mi passava per la testa.
So solo che a letto è fantastica,ma davvero tanto,perció..
Ho fatto questa fottuta sfida solo per racimolarmi un po' di soldi.

Jessica sta ancora parlando con la voce da ochetta starnazzata e io intanto sto valutando di incastrarle la testa sotto la sabbia,impedendole di respirare.

Non me ne frega niente di lei,ho fatto una stronzata,ne sono consapevole,ma quei soldi mi servono,e saranno miei.
Sono solo duecento,avrei potuto chiederli a mio padre,ma non ce la faccio più a vivere in quella casa e tanto meno a chiedere soldi a quell'uomo che non si comporta nemmeno come se avesse un figlio.
Quando mamma fu sommersa dalle macerie,e quando si innalzò l'incendio,nonostante abbia subito ricevuto la chiamata,è restato sul divano a guardare quei cazzo di politici in tv.
Era convinto che sarebbe diventato uno di loro,un giorno.
Certo papà,certo.
Però i soldi se li è fatti,in qualche modo.
Avevo solo dieci anni quando presi il telefono che teneva sul bracciolo del divano e corsi alla porta della vecchia che abitava sotto di noi.
É possibile che in quel momento si sia fatto una canna,ma cazzo,avrei appreso anche io se a mia moglie fosse successo qualcosa,nonostante avessi fumato porcherie.
Andai con la signora che penso si chiami Eva,se e ancora viva, fino alla piazza in cui ci fu l'incendio,ma l'ambulanza era già arrivata seguita dalla polizia e lei fu già stata caricata sulla barella.
Era andata solo a trovare un'amica,cazzo.

Da quel giorno la vidi una sera all'ospedale,la sua ultima sera.
Aveva il viso ustionato e bruciature ovunque,un vaso cadde dal balcone sotto il quale stava camminando per tornare a casa e quello,mi dicevano,fu il colpo di grazia.

Non capisco per quale fottuto motivo mio padre non si sia minimamente interessato,porca puttana,è tua moglie!

Il motivo per cui voglio andarmene però è il fatto di abitare con la sua nuova compagna e..sua figlia,che beh,hanno entrambe un culo e due tette da favola,e una sveltina con Isabella la farei anche,devo solo lavorarmela un po'.
Però nonostante lei,non ho alcun motivo per non abbandonare la città.
Sinceramente non capisco perché se la sia presa tanto,alla fine non stiamo -e non staremo- mai insieme,quindi non vedo il problema se intanto mi bacio altre ragazze.
La situazione sarebbe stata diversa se me le fossi scopate.
Che cosa avrà pensato?Che quei baci e quei momenti insieme avessero significato qualcosa?

Chiamo Josh in disparte mentre tutta la folla ricomincia a ballare sulla sabbia,chiedendogli la ricompensa.
L'altro tizio con cui ho fatto quella sfida è Drake,e come sapevo,ha perso.
Dai,come puoi perdere fiato così velocemente?
È stato solo un gioco.
Mi ha fatto un po' schifo baciare quelle tipe una dopo l'altra di fila,senza fermarmi e per mezz'ora di seguito,ma infondo ne è valsa la pena.
Due di quelle erano pure cesse.
"I soldi,Josh."
"Te li porto domani,okay?"
"No,li voglio adesso." Mi avvicino a lui intimorendolo.
È un tipo tosto lo so,ma se crede di potermi prendere per fesso si sbaglia di grosso.
"Allora?" Lo prenderei a pugni in faccia anche adesso.
"Ecco ecco,sta' tranquillo."
Mi tende la mano con la mancia arrotolata e io la prendo.
20,40,70,100.
"Sei a posto bello?"
Alzo lo sguardo guardandolo in cagnesco.
Ma chi cazzo si crede questo?
"Ne mancano 100,biondino."
"No,è impossibile."
"Oh e invece è possibilissimo."
"Ma io li avevo contati,giuro amico!"
"Beh allora la prossima volta conta meglio.
Passo da te domattina,devo andare adesso"
"Va bene.Ti do il resto domani."
"Che siano giusti,amico."
Gli faccio l'occhiolino ed esco verso il parcheggio quasi di corsa.
Da quando Isabella se ne è andata lasciandomi solo con le mani in mano mi è successo qualcosa dentro.
Non ho mai provato un dispiacere così e non so perché la prima volta sia stata con lei,poco fa.
Se solo Josh sapesse contare meglio mi sarei risparmiato cinque minuti,magari l'avrei trovata qua fuori con la sua amica.
Ma chi le ha detto di venire?
Non è il genere di feste adatte a due ragazzine come loro.
Non ho proprio voglia di tornare a casa,vorrei chiarire con lei però.
Quando la penso qualcosa nel mio stomaco si muove.
Forse invece è il troppo alcol.
Per baciare quattro ragazze differenti fra le quali,due cesse,era scontato che bevessi un po'.

Mi ritrovo a vomitare dietro ad un albero, e un paio di ragazze in minigonna sono piazzate a qualche metro di distanza da me,mentre mi fissano con occhi sbarrati.
Sto per chiederle se vogliono una foto da guardarsi per eccitarsi meglio,quando scopano con il loro ragazzo.

Essendo la prima volta dopo parecchio che scrivo una parte interpretata da Jack,non so se è venuta al meglio,ma potreste dirmelo voi qui sotto.
Grazie mille e spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto.🖤

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