Capitolo 17

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Un paio di tavoli sono stati uniti per poter avere più spazio.
Ci sono circa quattro ragazzi,più Jack,e lo stesso numero di ragazze sedute.

Mi siedo al tavolo più lontano possibile,non mi interessa il fatto che mi veda,ma non voglio che attacchi conversazione,per ora non mi ha vista,e spero che continui a non notarmi.
Dopo pochi istanti mi portano la pizza.
"Ecco a lei,desidera qualcos'altro?"
Mi domanda un cameriere con un accento alquanto strano.
Probabilmente è straniero.
"Uhm,no grazie.A posto così"
Inizio a tagliare la mia pizza,anche se in questo momento mi sento parecchio a disagio.
Alzo lo sguardo,e vedo quello di Jack puntato sul mio.
Ha una maglietta grigia e una felpa abbastanza grande,nera.
Ha tutte felpe nere,in realtà,o almeno quelle che ho visto.

Il suo sguardo è pesante sul mio,sta mangiando la pizza,senza seguire il discorso che stanno trattando i suoi amici.
La ragazza affianco a lui è bionda,con i capelli lisci e un mascherone di trucco al posto del viso.
Un momento,è la stessa ragazza che è venuta a casa l'altra sera.
Gli da un bacio sulla guancia e lui le mette un braccio intorno al collo,avvicinandola di più.
Distolgo subito lo sguardo.
Tutt'un tratto mi è passata la fame,diavolo.
Chiamo il cameriere e gli chiedo di poter portare via la pizza.
Me la mette in un sacchetto,e me la porge.
Voglio tornare a casa.
Non riesco a stare nemmeno un secondo nello stesso posto in cui si trova lui.È fastidioso e..e i suoi occhi non mi fanno bene.
Mentre esco dalla pizzeria sento alcune risate,non l'ho mai sentito ridere,quindi non ho la più pallida idea di che risata abbia.
Perché mi sto concentrando così tanto su di lui?Sono una ragazza indipendente,devo concentrarmi esclusivamente sul mio futuro,senza avere alcuna distrazione.
Percorro la via di fronte a me,quando mi sento tirare per un braccio.
"Dove vai,ragazzina?"
Mi giro di scatto.Quegli occhi li riconoscerei ovunque
"Piantala di chiamarmi in quel modo,non ne posso più!"
"La ragazzina è un po' incazzata,o sbaglio?" Ha un tono scherzoso.Non lo sopporto.
"Lasciami subito" mi molla il braccio,ma resta impiantato davanti a me.La presa era abbastanza forte,ma non mi ha fatto male.
"Beh,allora dove vai?"
"Non sono affari tuoi,ci vediamo." Sbotto,girandomi.
"Beh,volevo solo avvisarti che è molto pericoloso girare a Denver da sola quando cala il buio."
Mi blocco sulla strada.Ho troppe paure nascoste per girare al buio in questa grande città.I miei incubi su mio padre ne sono la prova.
Mi volto,si morde il piercing che ha sul labbro.
"Mi stai offrendo un passaggio,per caso?" Gli domando,incrociando le braccia al petto.
"Considerando il fatto che viviamo nella stessa casa,non lo definirei proprio un "passaggio",ma pensala come ti pare"
Le sue mani affondano nelle tasche dei jeans neri,e io distolgo lo sguardo da quei belliss..
Cosa?
Dai suoi occhi.
La ragazza bionda esce dalla pizzeria,correndogli in contro.
"Ci vediamo domani,amore" gli da un bacio a stampo,ma lui sembra avere un'aria indifferente.
"Si,ciao" risponde freddo,pulendosi la bocca con la manica della felpa.
Lo guardo sbigottita.
"Che c'è?" Mi chiede,come se fosse normale schifare in quel modo un bacio ricevuto dalla propria ragazza.
"Non pensavo ti facesse schifo baciare la tua ragazza.Ma immaginavo fossi uno di quei tipi che non fanno altro che prendere in giro e illudere." Mi guardo in torno,le strade sono quasi deserte.
"Mettiamo una cosa in chiaro" dice avvicinandosi.
"Tu non mi conosci,io non conosco te.Viviamo solo nella stessa casa,ma ciò non vuol dire che tu debba intrometterti nei cazzi miei.Okay?
Io non ti ripeto continuamente che sei una bambina viziata che non fa altro che rompere le scatole" ha un tono acido,non ha idea di contro chi si sta mettendo.Sono cresciuta male,lo so.Senza un padre e con una madre che non faceva altro che raccontarmi menzogne,ma sono una tipa che sa come gira il mondo,e nessuno può permettersi di arrivare a tanto.
Insomma,non mi farò abbindolare dal "ragazzo cattivo"

"Come hai detto,scusa?" Mi avvicino un po' di più,alzo la testa.È molto alto,rispetto a me.
"Ti ricordo, Mister "sono il meglio sulla piazza" che quello che ha iniziato a istigare e rompere le scatole,sei tu.Partendo già dalla prima sera in cui ci siamo visti" sto quasi urlando,ma non mi interessa.Per essere ormai le sette il cielo è molto scuro,di un blu intenso.
"E poi,si può sapere il motivo per il quale sei uscito qui fuori?"
"Sai che c'è,bimba?Tornatene da sola a casa,e se succede qualcosa,sono cazzi tuoi,io ti ho avvisata."

Ed ecco anche la conclusione del 17esimo capitolo.
Dai prossimi,si entrerà finalmente nel cuore della storia.
Buon proseguimento lettura <3

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