La pioggia picchietta sulla grande finestra in camera mia.
Mi piacciono le giornate scure,soprattutto quando non devo fare niente durante il giorno.
Prendo il telefono che avevo accanto al letto e rispondo ai messaggi da parte di Chris e degli altri ragazzi.
"Mi mancate :("
Esco dalla mia stanza e scendo in cucina.
La porta del bagno è chiusa,ho fatto bene a farmi la doccia ieri.
Arrivata in cucina,e trovo Brendon intento a prepararsi il caffè.
"Buongiorno" dico con voce assonnata,sbadigliando.
"Buongiorno Bella,vuoi fare colazione?"
Annuisco e mi siedo al tavolo.
Dopodichè verso un po' di latte nella tazza,immergendoci all'interno dei biscotti.
"Io sto andando a lavoro,prima che tu e Jack torniate da scuola verró a prendere tua madre e andremo fuori con alcuni miei amici.Torneremo questa sera."
Prende la valigetta poggiata sulla sedia ed esce di casa,dandomi un bacio sulla testa.
Sta diventando sempre più premuroso..non so se sia un bene oppure no.Se mi piaccia o meno.
Non sono abituata all'assenza di mia madre per tutto il giorno.
Quando tornavo da scuola mi ha sempre aspettata con un piatto di pasta pronto sul tavolo.
Ma sono contenta che si stia divertendo con quest'uomo.
Se la rende felice,ben venga.Finito di mangiare,metto tutto nel lavandino,imponendomi di lavare i piatti e i bicchieri sporchi una volta tornata da scuola.
"Buongiorno Isa" mi saluta mia madre,abbottonandosi il cappotto.
"Ciao,dove stai andando?"
"Ho trovato un piccolo impiego in un negozietto in centro,nulla di che."
Corre da una parte all'altra della cucina,come se vivesse qui da anni e conoscesse perfettamente dove si trova ogni cosa.
"Ah,volevo dirti che io e Bren.."
"Si,lo so.Me ne ha parlato prima di uscire.Ci vediamo direttamente sta sera." Dico,avvicinandomi a lei
"Esattamente,buona fortuna oggi a scuola,fai amicizia,eh."
Mi da un bacio sulla guancia ed esce dalla porta,lasciando una scia di profumo a mio parere orribile.
Come se fosse facile farsi degli amici,in una città sconosciuta,in un giorno di scuola completamente a caso.
Se fosse stato il primo per tutti,sarebbe stato più semplice.
Salgo le scale correndo e busso alla porta del bagno,senza ricevere risposta.
La apro un pochino,ma all'interno non c'è nessuno.
Dov'è Jack?
Non so se bussare alla porta della sua camera,o iniziare a prepararmi.
Ma mi converrà essere già pronta quando lui uscirà da camera sua.Prendo un jeans chiaro,una felpa nera abbastanza larga e metto le scarpe da ginnastica.
Poi vado in bagno,e lavo i denti e la faccia,dopodiché sciolgo i capelli.
Come mio primo giorno di scuola,non metto molto all'interno dello zaino,giusto un quaderno e qualche penna.
Mi chiedo dove caspita sia Jack.Mancano venti minuti alle otto,non ho intenzione di fare tardi il mio primo giorno di scuola.
Busso piano alla porta della sua camera,poi,la seconda volta,un po' più forte.
Sento un lieve grugnito,e decido di entrare.
Non posso crederci.
"Jack!Dobbiamo andare a scuola,come puoi ancora dormire?"
Il mio tono di voce non è alto,d'altronde sono sveglia solo da mezz'ora.
Emette un verso e si gira dall'altra parte,ignorandomi completamente.
Mi avvicino al letto.
Vorrei scuoterlo,ma ho paura che poi mi urli contro.
Oh,al diavolo.
"Jack,alzati!"
"Eh?Cosa vuoi?" Apre gli occhi giusto un minimo,sono blu,scurissimi.
"Dobbiamo andare a scuola,è già tardi"
Mi allontano dal letto,lasciandogli spazio,ma resta immobile.
"A scuola?Ma chi sei?"
Eh?
"Sono Isabella,dai,alzati." Dio mio.
Si mette seduto di scatto.È a petto nudo e ha i capelli arruffati sulla testa.
Le guance sono arrossate e le labbra gonfie.
È proprio bello appena sveglio.
Che cavolo?No,non lo è.
"Non ho intenzione di arrivare tardi a scuola per colpa tua,quindi ti conviene alzarti." Incrocio le braccia al petto,sperando che si alzi dal quel maledetto letto.
Sbuffa e si mette in piedi,si stropiccia gli occhi e va dritto verso l'armadio.
Indossa solo dei boxer,sono imbarazzata.
Abbasso lo sguardo,non mi interessa guardare.
Apre l'anta del grande armadio e prende una felpa grigia,con dei jeans neri.
"Chiudi la bocca,ragazzina.
Stai iniziando a sbavare." Mi istiga,girandosi nella mia direzione e infilandosi la maglietta.
Non lo sopporto!
Sbuffo ed esco da camera sua.
"Ti aspetto di sotto,fai in fretta" gli dico,scendendo le scale rapidamente.Jack
Non mi dà fastidio il fatto che mi abbia visto semplicemente in mutande,ma sarebbe potuta uscire se non provasse almeno un minimo interesse per me.
O forse non è così?
Non lo so,quella tipa è strana.
Vado in bagno e mi lavo,mio padre avrebbe dovuto farsi fare un altro bagno in questa casa,odio condividerlo con qualcuno,specialmente se quel qualcuno è Isabella.
Però è stata dolce a venire a svegliarmi,beh,lo ha fatto a suo scopo,ma mi è piaciuto come gesto.
Scendo le scale e la trovo seduta sul divano,con il telefono in mano.
Quella felpa le sta proprio grande,ma è abbastanza corta da lasciarle scoperto il culo,quindi va bene.
"Oh,ci sei?" Sobbalza,non si è nemmeno accorta che io sia arrivato.
"Sei più lento di me,lo sai?"
Cazzo vuole?Ho i miei tempi,soprattutto la mattina.
"Ma sta zitta" sbotto,aprendo la porta e uscendo di casa.
"Dimenticavo fossi "Mister simpatia."Abbassa i toni,comunque."
Mh.
Arriviamo alla macchina,e mi rifiuto di aprirle la portiera.
Questa ragazza non mi va giù,per niente.
Se fosse una tipa come le altre,ci avrei fatto un pensierino,ma non penso sia una preda facile,e non mi interessa minimamente,nonostante sia abbastanza carina.
Se glielo dico si monterà la testa,e poi chissene frega.Isabella
Sono le otto meno dieci,spero che si muova e arriveremo a scuola in tempo.
Odio arrivare in ritardo,nonostante lo faccia sempre.
"Puoi muoverti,per favore?Siamo in ritardo"
"Non mettermi fretta,ti ricordo che il mio corpo è attivo da solo dieci minuti."
Mi scappa una risata,e non mi trattengo.
Ride anche lui,è piacevole questa atmosfera.
Ha proprio una bella risata,devo ammetterlo.La pioggia picchietta sul vetro della macchina,dandomi un senso di tranquillità e pace.Anche lui sembra tranquillo.
"Ti piace la pioggia?" Gli chiedo,nel modo più spontaneo possibile.
Mi guarda con aria interrogativa,e i suoi occhi blu si fanno più stretti.
"Abbastanza,soprattutto quando non ho niente da fare,perché questa domanda?"
"Così,per chiedere."
Per il resto della strada restiamo entrambi in silenzio,ascoltando solo il rumore della pioggia.Non è un silenzio imbarazzante,è solo silenzio.
"Siamo arrivati" dice,parcheggiando davanti ad una grande struttura bianca.
Centinaia di studenti corrono verso il cancello di ingresso,evitando la pioggia in qualsiasi modo.
Entro assieme a Jack.Tutti ci guardano,ma lui non ci fa caso e guarda dritto davanti a sè,poi mi chiede che anno frequento.
Gli rispondo che frequento il quarto anno di liceo linguistico.
"Io lo scientifico,sono al quinto anno.Le nostre classi pensano sia ben distanti.
Beh,puoi cavartela da sola" dice,mentre si allontana giusto di qualche passo.
"Ma io non so dove.." mi guardo intorno,ci sono tantissimi ragazzi che raggiungono le proprie aule.
Una tipa bionda e un paio di ragazzi raggiungono Jack,lei lo bacia,e al mio cuore si stacca un pezzo.
Perché mi da così fastidio vederli insieme?Non deve minimamente interessarmi.
Uno dei suoi amici mi guarda,è un po' più basso di Jack,ma ha più muscoli.Ha i capelli quasi biondi e gli occhi neri.
Mi fa l'occhiolino,e io gli accenno un sorriso,poi abbasso lo sguardo.
"Lei è con te?" Gli domanda l'amico biondo.
"Si,è la figlia della donna con cui si frequanta mio padre,niente di che"
Ah.
La ragazza bionda mi guarda in cagnesco,sembra voglia azzannarmi.
"Ci vediamo" Gli occhi blu di Jack si spostano da me,al suo amico,poi si gira tutto il gruppo,e vanno verso le loro aule.
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Dal niente al tutto.
ChickLitIl racconto inizia su @Auroraaw Isabella Lewis,una semplice ragazza di liceo spronata a seguire il suo sogno da scrittrice.Vive sola con la madre da quando il padre le abbandonò all'età di otto anni. Dopo un po' di tempo,si ritrova costretta a cambi...