Mi lancio sul letto e aspetto qualche minuto per calmarmi un po',poi decido di andare a fare una doccia.
Prendo tutto l'occorrente,pregando che il bagno vicino a camera mia non sia occupato.
Uhg,Meno male.Entro nella doccia e l'acqua calda che scorre lungo al mio corpo mischiata alla schiuma del sapone mi dà un senso di sollievo e purezza.
Non faccio altro che pensare a sta notte.Al modo in cui Jack è piombato in camera mia e a come ci siamo addormentati uno tra le braccia dell'altra.Ricordo di non aver mai dormito così bene.
Il suo calore si espandeva sempre di più,fino a mischiarsi con il mio.
Forse ho esagerato un po' ad arrabbiarmi così con lui,ma non sopporto il fatto che abbia dovuto saltare le lezioni solo perché "qualcuno" non ha voluto svegliarmi.
Magari ha fatto bene,in fin dei conti.
Insomma,ieri alla festa è andato tutto storto e non sarei stata nelle condizioni di reggere ogni lezione,stando attenta e prendendo appunti.
Devo scusarmi con Jack,non voleva farmi un dispetto.
Poi mi scuserò anche con mia madre,che non sopporto da..più o meno quando siamo arrivate in questa casa.Non fa altro che uscire e passare tutto il suo tempo con Brendon.Poi,adesso che nascerà un altro bambino,sono sicura che si dimenticherà totalmente di me.
Entro in camera ancora con l'accappatoio,e lungo il corridoio incontro Brendon.
Caspita,i nostri incontri sono sempre appena uscita dalla doccia!
Soffoca una risata e io gli sorrido,capendone il motivo.
Lo sorpasso,ma poi mi volto di scatto.
"Ah,Brendon."
"Si?"
"Ehm..oggi inizierò a scrivere il libro" divento rossa all'istante,tirando insistentemente un filo dell'accappatoio che ricade da una manica.
"Si si,va bene.Dai il meglio,eh!"
Mi fa l'occhiolino,e poi entra nella grande stanza-palestra.
Non ci sono mai entrata,ma dalla porta aperta ho intravisto molti attrezzi,tra cui un paio di Sacchi da box,e alcuni pesi.Percorro gli ultimi metri del corridoio ed entro nella mia stanza.
Mi impianto sulla soglia,quando vedo Jack seduto sul letto con il quadretto della mia..ex famiglia,in mano.
"Che cosa fai?" Gli chiedo piano.
"Nulla" risponde rimettendolo al suo posto.
"Bell, io volevo" - dice alzandosi e venendomi più vicino- "cioè,per non averti svegliata"
Lo interrompo subito.
"Ho esagerato,me la sono presa troppo e ho sfogato tutto di te."
"Già" si limita a rispondere.
Mi torturo le unghie mangiandole,aspettando che se ne vada,capendo che dovrei togliermi questo accappatoio fradicio.
Torna a sedersi sul letto,guardando ancora insistentemente la foto.
Mia madre è molto diversa da come è adesso.
Prima aveva i capelli scuri,gli occhi sempre verdi e nella foto sembra più alta.
"Quello è mio padre" dico avvicinandomi.
Annuisce in silenzio.
Poi prende il telecomando della televisione attaccata al muro e si stende comodamente,ignorando il fatto che debba cambiarmi.
"Jack?"
"Dimmi"
"Dovrei vestirmi.." dico imbarazzata abbassando la testa.
Si mette a ridere,e gli compare una piccola fossetta su una guancia,che non avevo mai notato fino ad ora.
Adorabile
"Non ridere!"
"È che sei così buffa Bell"
"Dai,scemo."Lo prendo per un braccio e lo faccio mettettere seduto.
"Mi stai cacciando,eh?"
"Non ho altra scelta" dico sghignazzando.
Gli do uno schiaffetto sul braccio,ma poi si alza.
"Va bene,va bene.Me ne vado"
Esce dalla stanza ridendo e richiude la porta.
Mi mordo il labbro,scuotendo la testa per la sua..non lo so,avrei tanti aggettivi da associargli.Prendo un leggins e una maglietta a grigia a maniche corte.Non mi va di indossare qualcosa di pesante.
Esco dalla mia stanza e,stupendomi,non vedo Jack nei dintorni.
Evito di pensarci e vado in bagno ad asciugarmi i capelli."Quanti nodi!"penso tra me e me guardandomi allo specchio e cercando di pettinare quelli più evidenti.È una tortura averli così ricci.
Ho gli occhi leggermente rossi e un po' gonfi,ma non ci faccio molto caso.
"È pronto da mangiaree!" Sento mia mamma urlare dal piano di sotto,sbattendo due coperchi delle pentole tra loro.
Mi affaccio alla camera di Jack,dove lo vedo mettersi una felpa,nera.
Scommetto che in quell'armadio non c'è nulla che non sia di colore nero,o grigio.
"Vieni a mangiare?" Domando con voce bassa,lui mi guarda un attimo e il suo piercing che ha sul labbro luccica un po'.
"Arrivo" risponde,chiudendo le ante e arrivando verso di me."Eri affamata,eh?" Mi canzona dandomi una spintarella sul braccio con il suo,vedendo che ho fatto fuori tutto ciò che c'era nel piatto in meno di cinque minuti.
Gli sorrido appoggiando la schiena allo schienale della sedia,gonfissima.
Poggio una mano sulla coscienza,e dopo un po' sento la grande mano di Jack sulla mia.
Me la accarezza e io trattengo un largo sorriso."Allora tesoro,come va il libro?" Domanda mia mamma,soddisfatta.
Prima di mettermi a tavola mi sono scusata con lei,era proprio il caso.
"Oggi ho intenzione di cominciare a scrivere."
"Hai già in mente la trama?" Domanda Brendon,masticando un pezzo di pane e poggiando la forchetta sul piatto.
"Si,ho in mente tutto,devo solo svilupparla."
"Dai,poi riuscirai a pubblicarlo" mi esorta Jack,lasciandomi senza parole.
Il suo umore è fantastico,questa mattina.
Gli stringo la mano sotto alla tavola e lui continua ad accarezzarmela.Dopo qualche minuto di silenzio..
"Io vado a preparare il borsone" dice Jack,alzandosi dalla sedia.
"Hai allenamento?" Gli risponde Brendon.
"Si,torno verso le cinque."
Ah.
"Bell,sali con me?" Questa domanda mi lascia spiazzata.
Guardo un attimo mia madre,vorrei aiutarla a sparecchiare,ma Brendon si è già dato da fare.
"Si."
Mi alzo dalla sedia e lo seguo per la grande scalinata.Jack starà iniziando ad innamorarsi?
E Bell,invece?
STAI LEGGENDO
Dal niente al tutto.
ChickLitIl racconto inizia su @Auroraaw Isabella Lewis,una semplice ragazza di liceo spronata a seguire il suo sogno da scrittrice.Vive sola con la madre da quando il padre le abbandonò all'età di otto anni. Dopo un po' di tempo,si ritrova costretta a cambi...