"Questa è la tua aula" mi spiega la bidella,bussando alla porta.
Sono un po' agitata,spero che nessuno inizi a prendermi in giro per qualsiasi motivo.
La porta si apre,e una ventina di occhi si puntano fissi su di me.
"Oh,ecco la nuova arrivata"
La prof si avvicina a me,invitandomi ad andare verso la cattedra.
"Ti stavamo aspettando." È una donna molto giovane,con degli occhiali blu che le scendono sul naso.
Indossa una gonna lunga fino ai piedi e una camicia bianca,più che altro sembra una monaca.
Penso sia una di quelle professoresse che se ti distrai anche solo un secondo ti manda dal preside.
Gli rivolgo un sorriso di gentilezza,e mi volto verso i compagni.
Sono tutte facce estranee,eccetto una.
Quei capelli biondo cenere si riconoscerebbero ovunque:Jessica.
Non ci credo che dovrò trascorrere i miei anni di superiori in classe con lei.Spero che non mi faccia qualche scenata.
"C'è un banco vuoto vicino a Allison,puoi sederti lì." Mi spiega la Professoressa.
Vado vicino alla ragazza che siede in penultima fila.Hai capelli lisci,color rame.Gli occhi sono marroni a mandorla.
"Ciao" mi sussurra,mentre prendo posto.
"Ciao,io sono Isabella"
"Piacere,io mi chiamo Allison."
Sembra simpatica e solare."Bene ragazzi,io direi di tirare fuori il libro di storia e di iniziare la lezione."
"Prof,perché non facciamo alzare in piedi Isabella,in modo tale da conoscerla meglio?"
Lo sguardo di Jessica mi scruta,perché non tiene chiusa quella bocca?
"Si potrebbe fare" dice la Professoressa.
"Dai,alzati in piedi e raccontaci un po' di te"
Non ho altra scelta,giusto?
Mi alzo in piedi,e mi sento piuttosto osservata.
"Ehm,mi chiamo Isabella"
"Oh,maddai!" Piagnucola Jessica,agitando le mani per aria.
La guardo fissa,senza darle alcuna soddisfazione.
"Continua pure" mi esorta la Prof,lanciando uno sguardo minaccioso all'ochetta di turno.
"Vengo da New York,e..mi piace molto scrivere."
"Abbiamo una scrittrice in classe,che bello!" La professoressa sembra contenta,sono felice di farle una buona impressione.
"Bene,ragazzi.
Adesso penso sia proprio ora di tirare fuori il libro di storia."
Mi avvicino un po' ad Allison,in modo da poter seguire non avendo ancora tutti i libri di cui necessito.
Le prime tre ore passano in fretta,parlando della seconda guerra mondiale e poi,ripassando le opere di Leopardi.
Metto il quaderno sul quale ho preso appunti nello zaino,e prendo i soldi per poter comprare qualcosa alla macchinetta.
"Ti va di accompagnarmi?" Chiedo ad Allison,se andassi da sola in giro per questa grande scuola,sono sicura che non rientrerei in tempo per l'inizio delle ultime due ore.
"Certo,vieni con me."
È un po' più bassa di me,e ha un piercing proprio sopra ai denti.
Le sta bene.
Arriviamo alla macchinetta che si trova nel grande atrio,e io prendo una cioccolata calda e una merendina.
Parlo con Allison per quasi tutta la ricreazione,appoggiate entrambe al bordo di un piccolo tavolo.
Intanto mi guardò in torno,non c'è traccia di Jack,non che la cosa mi interessi..
Scopro che questa ragazza ama leggere e disegnare.Driiiiiiin
La campanella suona,e noi ci dirigiamo verso la nostra aula.
"Dove credi di andare?" Mi volto,Jessica mi sta tenendo per un braccio.
"Beh,teoricamente in classe.Dovresti tornarci anche tu,sai?" Soffoco una risata e lei mi molla il braccio,avvicinandosi a me.
"Sta' lontana da Jack,siamo intesi?"
Il suo tono è minaccioso.
Pensa di farmi paura?Ridicola.
"Sai,considerando il fatto che viviamo nella stessa casa non sarà poi così semplice."
Le lancio uno sguardo di sfida,e cammino verso la mia aula con Allison,quando mi sento tirare per il cappuccio della grande felpa che indosso.
"Che cosa hai fatto,scusa?" La mia voce è abbastanza alta,ma non quanto la sua quando mi risponde.
"Smetti di fare la troia con il mio ragazzo,altrimenti sono guai."
Una massa di gente si accerchia attorno a noi,Allison cerca di tirarmi via,ma non mi farò trattare in questo modo da questo soggetto.
Il primo giorno di scuola,soprattutto.
"Come mi hai chiamata?"
"Hai sentito"
"Se con "fare la troia con il mio ragazzo" intendi spiaccicarci mezza parola,non immagino sapere come intendi tutto ciò che ti circonda."
Rimane in silenzio,probabilmente non sa che cosa ribattere.Un ragazzo alto si fa spazio in mezzo alle altre persone.
È lui..
"Jessica,ti conviene andare via" il suo tono di voce è profondo,fa quasi paura.
"E a te conviene smetterla di fare il cascamorto con con questa ragazza,a dir poco insignificante."
"Sta' zitta,l'unica persona insignificante,qua sei tu.E non c'è niente da ribattere."
Appunto.Rimango sbigottita alle parole di Jack nei confronti della sua ragazza,insomma,lui prova davvero qualcosa per lei,o la usa semplicemente?
A dir la verità sono arrabbiata,so cavarmela da sola,non c'era bisogno del suo intervento.Jack
Non la sopporto più,è sempre in competizione con qualcuno:insopportabile.
I nostri caratteri non sono poi così diversi,lo so,ma non può permettersi di parlare in quel modo a Isabella,lei non è di certo meglio,cazzo.
Che mi prende?Perchè la sto difendendo in questo modo?
"Va' in classe" dico ad Isabella,spostandoci lontani dagli altri.
"Non dirmi cosa devo fare" si guarda le scarpe,poi i suoi occhi verdi si incastrano con i miei.
"Non c'era bisogno che ti intromettessi.
Sarei stata in grado di cavarmela benissimo da sola."
Le lezioni sono già iniziate da circa dieci minuti,e io sono qui fuori a parlare con questa ragazza a dir poco insopportabile.
L'ho difesa solo perché volevo mettermi contro di Jessica,non per altro.
Vero?
Senza risponderle,torno nella mia classe,lasciandola in mezzo al corridoio,da sola.
Devo stare al suo gioco,dopotutto.
Se lei è stronza,io lo sono il doppio.Le ultime due ore passano in fretta.
Penso di essermi addormentato,è probabile.
Dai,sono all'ultimo anno di liceo,non possono dirmi più niente.
Ha smesso di piovere,ma il cielo è grigio.
Sto aspettando Isabella da più di un quarto d'ora,se non si muove la faccio tornare a piedi.
Prendo il telefono nel tentativo di chiamarla,ma ricordo di non avere nemmeno il suo numero.
Odio aspettare,cazzo,mi sto innervosendo."Oh,fra'" alzo lo sguardo,è Josh.
"Ciao" ci stringiamo la mano al nostro solito modo e poi continua a parlare.
Il difetto di questo ragazzo è che quando inizia a parlare,non la smette più.
Siamo ben diversi,io per la maggior parte del tempo me ne sto per fatti miei.
Non è mai stato un problema stare da solo.
Non trovo indispensabile dover uscire sempre in compagnia.
"Sta sera ci sarà la festa di tutto l'istituto,hanno organizzato qualcosa sulla 104esima strada,ci si spacca"
Mi mostra un sorriso mentre si accende una sigaretta.
"Non lo so,ti faccio sapere" non ho molta voglia di andare a una festa sta sera,più che altro pensavo di invitare Jessica,o una sua amica a casa e scoparmela,non fa differenza.
Sono tutte fighe della madonna le ragazze in quel circolo."Jack!" Vedo Isabella correre verso di me.
Alla buon'ora,cazzo.
"Ti chiamo sta sera fra'." Cerco di tagliar corto,ma con lui è complicato.
Si gira in direzione di Isabella, poi mi guarda.
"Non fartela scappare questa,eh!" Ride a voce alta ed emetto una mezza risata anche io.
Finalmente se ne è andato.
"Dove cavolo eri!?" Le chiedo,alzandomi dalla macchina,su cui ero appoggiato.
"Scusa,ho dovuto copiare degli appunti di matematica,poi la Prof. mi ha fatto una specie di interrogatorio su ciò che voglio fare una volta finito il liceo."
Potevo immaginare.
"Dai,sali in macchina."
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Dal niente al tutto.
Genç Kız EdebiyatıIl racconto inizia su @Auroraaw Isabella Lewis,una semplice ragazza di liceo spronata a seguire il suo sogno da scrittrice.Vive sola con la madre da quando il padre le abbandonò all'età di otto anni. Dopo un po' di tempo,si ritrova costretta a cambi...