Io ed Allison siamo sedute ad un piccolo tavolo in legno,con dinanzi a noi i menù.
Abbiamo entrambe una fame da lupe,quindi spero che lei si sbrighi a scegliere il suo pranzo.
"Hai deciso?Sono dieci minuti che leggi tutti i piatti,sono passati già due camerieri!"
Le dico,abbassandole il libricino per guardarla bene in faccia.
"Io ne sto aspettando solo uno,capito?"
Mi fa l'occhiolino,e io scoppio in una rumorosissima risata appena vedo un grosso brufolo al centro della sua fronte.
"Che c'è??"
Mi domanda incredula.
Abbasso lo sguardo sul menù aperto davanti a me,poi lo riposo sul figlioletto che le è cresciuto.
"Come lo chiami?" Le domando,soffocando una risata.
"Eh?Ma di che parli?"
La guardo con la coda dell'occhio mentre apro la borsa per prendere un piccolo specchietto che tengo sempre con me.
Non si sa mai,in casi come questi..
"Guarda tu stessa."
Apre il piccolo specchio,e appena si accorge della bolla arrossata sulla sua fronte scatta in piedi.
Sto morendo dal ridere che quasi mi piego in due,la sua reazione è proprio uno sballo!
"Vieni subito in bagno con me."
Rido ancora,e lei mi prende per un braccio lamentandosi,quando ad un certo punto arriva il cameriere tanto atteso...
"Ragazze,volete ordinare?"
Ci domanda con un sorriso scintillante.
"Ehm,si."
Mi tolgo dalla presa di Allison,quando noto che lei è diventata rossa,più del suo brufolo!
Abbassa la testa coprendosi la fronte con la mano.
Il suo sguardo mi fa quasi paura a questo punto,ma manca poco a scoppiarle a ridere nuovamente in faccia.
"Io vorrei un hamburger classico con le patatine."
Dichiaro,con tono autorevole e sicuro.
"Potrebbe portarmi delle crocchette e una coca cola?"
Dice Allison,parlando a voce bassa e imbarazzata.
Vorrei filmare questa scena per poterla riguardare ogni volta che mi sento giù di morale.
***
"Se fosse cresciuto a te,sono sicura che lo avresti chiamato "Jack" vero?"
Allison parla con la bocca piena e un po' di salsa che le ricade sul mento.
È così buffa.
"Smettila di nominarlo!Non voglio sentire il suo nome:d'ora in poi si chiamerà "tu-sai-chi"."
Lei scoppia a ridere mentre io cerco di sorseggiare un po' della sua coca,quando noto che in faccia le si pianta uno sguardo perplesso puntato dietro alle mie spalle.
Se è arrivato l'innominabile,mi sotterro,davvero.
Non può rovinare sempre tutto arrivando da un momento all'altro.
Se mi giro ed è lui,mi alzo e me ne vado,senza pensarci due volte.
Non solo mi lascia costantemente sola dopo aver fatto lo stronzo,ma mi segue anche,assurdo.
"Bell.." boccheggia lei,mettendo giù le crocchette piene di ketchup lentamente.
"È lui,vero?Io me ne vado."Le rispondo sbottando,in tono irritato.
"No,no.Ma che hai capito!"
Dice lei,strizzando entrambi gli occhi.
"Quello non è Brendon,per caso?"
Mi volto piano,anche se non ho la più pallida idea del motivo per il quale sia così nervosa a dirmelo.
Se non c'è il figlio,mi sembra più che logico che ci sia il padre,ovviamente.
Sbuffo immediatamente,ma infondo anche se fosse venuto a mangiare qui,che problema c'è?
"Voltati piano,e non fare scenate." Mi raccomanda,guardandomi dritta negli occhi,con i suoi color cioccolato.
"Oh ma che sarà mai!"
Mi volto nel mentre dico quelle parole.
Come si suol dire,"le ultime parole famose".
Merda,ma mi sta prendendo per il culo?!Scatto in piedi dalla sedia facendole fare un rumore assordante e fastidioso,sono in preda alla rabbia,ma è davvero serio?
"Bella,sta' tranquilla,magari è solo un amica.."
Allison cerca di calmarmi,ma io sto ancora guardando nella direzione in cui è seduto il mio schifoso patrigno.
"Un'amica?Un'amica,Allison?
Ha le mani che le toccano quasi il posticino segreto!Adesso mi sente,ma chi cazzo è quella?!"
Non posso credere che Brendon stia tradendo mia madre con un'altra.
È seduto al bancone principale,con davanti a sè della birra e un altro bicchiere di non so che roba.
Lei è alta,bionda e con gli occhi scuri,o almeno da guardarla da così lontano sembrano così.
Sono seduti vicini,troppo vicini.
Le mani di Brendon sono poggiate sulle cosce di lei,forse un po' più su delle cosce.
Non ci penso due volte a correre da lui per farmi dare spiegazioni.
Magari mia madre è così ingenua da non accorgersi di che razza di persona sia quest'uomo,ma io ho intuito sin dall'inizio che aveva qualcosa di non affidabile."Mi spieghi che cosa cazzo stai facendo,Brendon!"
Urlo,facendo voltare tutte le persone dentro a questo posto provocando un silenzio tombale.
Di sottofondo rimane solo una lieve musichetta,ma in questo momento fatico a sentire anche quella.
Sono arrivata da lui in tre o quattro passi,mentre Allison è ancora seduta al nostro tavolino.
Vorrei tanto avvisare tutte le persone che si trovano qui dentro,di non aspettarsi niente di buono dai prossimi cinque minuti che verrano.
Brendon si volta in un nano secondo verso di me,notando che il mio sguardo è fisso sul punto in cui lui sta tenendo le mani.
STAI LEGGENDO
Dal niente al tutto.
ChickLitIl racconto inizia su @Auroraaw Isabella Lewis,una semplice ragazza di liceo spronata a seguire il suo sogno da scrittrice.Vive sola con la madre da quando il padre le abbandonò all'età di otto anni. Dopo un po' di tempo,si ritrova costretta a cambi...