Isabella
Sto correndo a più non posso,ormai credo di averli seminati.
Il tipo con il bicchiere in mano mi ha rincorso per circa quattro isolati.
Non so come tornare a casa però.
Qua intorno non c'è nessun cartello,nessuna insegna e nessun lampione.
È strano che mia madre non sia venuta a cercarmi,quando vivevamo ancora a New York,se ritardavo solo di mezz'ora,avvertiva tutti i vicini di casa.
Esagerata.
Mi siedo su una panchina,rassegnata a dover passare la notte qui.
Non so dove sono,e penso di essermi allontanata parecchio dalla pizzeria alla quale sono andata prima.
Alzo le gambe al petto,tentando di scaldarmi un po' con il mio stesso corpo che peró,è quasi congelato.
So che è pericoloso starsene qui,da sola,la sera.
Ma che altra scelta ho?
Spero solo che non si avvicini più nessuno.Davanti a me passano un gruppo di ragazze,in tacchi alti e minigonne.
Bene,se dovranno fermare qualcuno,punteranno su di loro.Jack
Sono arrivato alla pizzeria in cui l'ho vista prima,ma niente.
Sto iniziando a preoccuparmi anche io,non per lei,ma perché se non la trovo mio padre mi romperà i coglioni a vita.
Sua madre proverà un odio perenne nei miei confronti e io sarò costretto ad andarmene di casa.Non sopportando più entrambi.
Quella ragazzina potrà provocarmi più casini di quanto immagino.
Giro ancora mezz'ora per la città,trovando solo ragazzi seduti per terra con bottiglie di Vodka e canne in mano.
Faccio un altro giro,se non la trovo mi unisco a loro.Non sarà un problema accogliere un nuovo membro alla crew.
Rido al pensiero di vedere Isabella fumare o bere qualcosa.
È una perfettina del cazzo,scommetto che il suo modo di divertirsi è leggere valanghe e valanghe di libri.
Pff,patetica.
Sono intenzionato a tornare indietro e unirmi ai quei ragazzi,quando a qualche metro di distanza vedo qualcuno su una panchina.
O è una puttana,o è Isabella.
Non mi dispiacerebbe se fosse la prima opzione,a essere sincero.Isabella
Mi alzo in piedi di scatto,quando vedo due fari di una macchina arrivare verso di me.
È completamente nera.
Si ferma davanti a me.
"Sta volta hai intenzione di salire,o vuoi dormire su una panchina sta notte?"
È Jack,sono sollevata al pensiero che qualcuno sia venuto a cercarmi,ma non mi aspettavo venisse proprio lui.
Perché poi?
Probabilmente sarà stato obbligato da Brendon.Non vedo altrimenti.
Mi guardo intorno titubante.
"Tranquilla,non sono uno stupratore"
Apro la portiera e salgo in macchina.
Il riscaldamento è acceso e sfrego le mani una contro l'altra per riscaldarle.
"Come mai sei venuto a cercarmi? Gli chiedo guardandolo per un istante.
"Pensavo non volessi avere niente a che fare con me." Gli dico poi,abbassando lo sguardo.
"Non ho avuto altra scelta,sai com'è.
Ti dico solo una cosa,non ho intenzione di farti da babysitter.Siamo intesi?"
Continua a guardare la strada.
"Ma per favore,quello che avrebbe bisogno di una babysitter sei tu,dato il tuo comportamento infantile."
Si trattiene dal dire qualcosa,e ne sono contenta.
Non ho voglia di litigare.
Non trovo nè le forze,nè la voglia per discutere dopo quello che è successo.
In questa macchina il silenzio è tombale.
Così decido di accendere la radio.
A quanto pare abbiamo avuto la stessa idea.
Le mie mani sono molto piccole rispetto alle sue,un brivido mi pervade quando si sfiorano.
"Ehm,scusa"
Parlo con voce talmente bassa che a mala pena si sente.
"Che cos'hai fatto?"
"Di che parli?" Non capisco a cosa si riferisca.
"Oh mi dispiace,non pensavo che non potessi premere nemmeno un pulsante nella tua macchina.Dopo disinfetterai."
Sbuffo,sono irritata.Insomma,non pensavo di fargli così tanto schifo.
"No,no.
Alla mano,che cosa hai fatto?"
Lo guardo confusa,poi alzo il dorso della mano per guardarlo.
C'è un taglio,è abbastanza lungo e profondo.
Penso me lo abbia fatto quell'uomo,quando ho cercato di divincolarmi.
Ero talmente spaventata da non essermene nemmeno accorta.
"Oh,niente."
Non voglio raccontargli quello che è successo.Ci riderebbe sopra.
"Dimmelo,è successo qualcosa là fuori?" Perché si preoccupa tanto?
Fino a qualche ora fa sarebbe rimasto indifferente se mi fosse successo qualcosa.
"Non è importante" dico,guardando fuori dal finestrino.
Fa una brusca manovra e parcheggia,accanto a casa.Apre la porta e non si degna nemmeno di lasciarmela aperta,entra,salendo dritto al piano di sopra senza salutare nemmeno Brendon e mia madre.
Bah.
Arrivo in cucina,dove la trovo al tavolo,con le mani strette in quelle di Brendon.
"Mamma.."
"Oh,Isa,dove ti eri cacciata!
Ero così in ansia,dov'eri?Cosa è successo!?" Corre verso di me,piangendo.
"Sto bene,non trovavo la via di casa ma poi è arrivato Jack.È tutto a posto."
"Devi stare attenta,a girare di sera per Denver.Non sai mai chi potresti incontrare" Brendon si avvicina,posandomi una mano sulla spalla.
"Jack!Grazie per aver trovato Isabella,te ne sono davvero grata"
Pensavo fosse salito di sopra,invece è qui,sta prendendo una bottiglia di acqua dal frigo.
"Era a due isolati da qui,nulla di che"
Sbotta,prendendo un bicchiere dalla credenza.
Mi da fastidio il fatto che parli in questo modo a mia madre.
"Io vado in camera,sono molto stanca."
"Va bene tesoro,a domani" dice mia madre,dandomi un bacio sulla guancia.
Salgo le scale e metto subito il telefono a caricare.
Sono quasi le dieci,ma il mio corpo non regge più.È stata una lunga giornata.
Mi sdraio sul letto,ancora vestita.Toc,toc.
Sento bussare alla porta.
Una parte di me spera sia Jack,non so il motivo."Isabella" ,è Brendon.
"Volevo avvisarti che domani sarà il tuo primo giorno di scuola.Andrai con Jack,ti accompagnerà lui."
Ottimo.
"Ah,ehm si,va bene."
"Ah e,volevo anche dirti che il Signor Rogert ha letto il tuo romanzo."
Mi si sbarrano gli occhi e mi alzo di scatto dal letto.
Spero che mia dia una buona notizia,lo spero tanto.
"Ha detto che è molto bello,ben curato e con una stesura ottima,ma.."
ma..?
"Ma la casa editrice di Denver,prima di pubblicarlo,vuole che tu le consegni degli altri scritti.
Roba da niente,solo per essere sicuri che tu davvero ci sappia fare.
In questi giorni mi invieranno una mail,contenente la traccia sulla quale dovrai svolgere un breve testo.
Poi gliela consegnerai personalmente""Si,si,si!
Grazie mille Brendon,davvero.
Non so come avrei fatto senza il tuo aiuto.
Quindi il mio romanzo è piaciuto!"
Corro verso di lui che é a qualche passo di distanza da me e lo abbraccio dall'entusiasmo,lui ricambia contento e soddisfatto.
"Isabella,hai un talento che non va sprecato.
Una volta che invieranno la traccia,te la darò e da lì potrai metterti all'opera.
Avrai un mese di tempo."
Sposto lo sguardo verso il basso.
Ce la farò in un mese?
Devo farcela,per forza.
Lo ringrazio un ennesima volta,poi mi preparo per andare a dormire.
Non potrei essere più contenta di così.
Questa notizia ha scacciato via tutto ciò che è successo questa sera,anche se sento ancora il tatto di quell'uomo inciso sul mio corpo.Sono indecisa se farmi una doccia adesso, o domattina.
Ma immagino che domani Jack occuperà il bagno per più di mezz'ora,solo per infastidirmi.
Così decido di prendere le mie cose e farmi un bagno caldo.
Mi servirà.Eccoci alla conclusione di questo capitolo.
Spero vi piaccia,se è così,commentate e aggiungete tante stelline ✨
Ci vediamo al prossimo.
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Dal niente al tutto.
Chick-LitIl racconto inizia su @Auroraaw Isabella Lewis,una semplice ragazza di liceo spronata a seguire il suo sogno da scrittrice.Vive sola con la madre da quando il padre le abbandonò all'età di otto anni. Dopo un po' di tempo,si ritrova costretta a cambi...