Capitolo 28

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Jack
"Volete qualcosa?" Domando ai ragazzi alzandomi dal divanetto.
Jessica non fa altro che fare la puttana con ogni ragazzo che si trovi in questo posto.
Continuo a pensare a quello stupido fattorino che è piombato in casa mia con una pizza in mano,proprio quando stavo per baciare Isabella.
Non mi piace lei in sè,il suo comportamento mi infastidisce,ma il suo corpo..beh,qualche pensierino ce l'ho fatto su,peccato non sia una tipa facile.
Io ce l''ho sempre fatta,anche con la più stronza.
Arrivo al bancone e ordino una coca cola,non mi va per niente di bere,mi sale lo sbocco al solo pensiero.
Il cameriere mi guarda male quando mi dà la lattina,non ha mai visto una ragazzo chiedere una coca cola?Già mi sta sul cazzo.

"Ehilà Jack" Josh mi da una pacca sulla spalla e io lo saluto con la testa.
"Affoghi il dolore nell'alcol,eh?" Ride e io gli accenno un mezzo sorriso.
"Nah,non è alcol,coglione" ride e io alzo lo sguardo per vedere dove si è cacciata Jessica.
"Dammene un po" dice Josh,prendendomi la lattina dalle mani.
Lo guardo storto,ma gliela lascio.
Sa che mi da fastidio quando mi tirano le cose dalle mani così,d'impulso.

"Ohohoh,guarda un po' all'entrata,amico" giro la testa e cerco la porta,c'è troppa gente accalcata,non si distingue proprio nulla.
La musica cala un po',quando entrano due ragazze.
"Fighe,beh io vado a farci un lavoretto,a dopo"
Josh mi ridà la coca e io lo guardo andare verso alle due tipe.
Una ha i capelli lisci,con un vestito viola,se non erro.
L'altra ricci,vestita di rosa.
Mi impianto a fissarle per un attimo,soprattutto quella più alta,vestita di rosa.

"Amore" oh,cazzo.
"Dov'eri?" Mi volto verso Jessica,i suoi occhi sono neri dal trucco sbavato e il rossetto rosso che aveva si è sbavato.
Che schifo,porca troia.
"Ah boh,forse là,hahah" eh?
È ubriaca,fradicia anche.
Mi si butta addosso per baciarmi ma io la scanso e la faccio sedere sullo sgabello dietro al bancone,quasi cade.
"Vado a prendere dell'acqua,sta' qui" le dico,sperando che non si muova.
Ah maddai,non me ne frega un cazzo se si alza da quella fottuta sedia.
Raggiungo Josh.
La maggior parte delle ragazze che mi vedono mi salutano con la mano,ecco cosa comporta essere il figlio dell'uomo più ricco di tutta l'intera città.
Non mi dà fastidio,anzi.
Ma a volte mi infastidiscono parecchio tutte 'ste attenzioni.
Non posso andare a farmi un giro da solo che incontro dozzine di persone che si fermano a parlarmi.
Arrivo da Josh,buttando la lattina di coca cola nel cestino e mi avvicino alle due tipe.
"Dai,Josh.Smettila di darle fastidio." Io e lui ridiamo insieme,poi guardo la riccia.
Oh,merda.

"Jack?" Isabella mi guarda con occhi confusi,quasi a dirmi "che cazzo ci fai qui?"
Non posso farmi vedere agitato,come ho fatto a scambiarla per un altra?
Si è truccata,i suoi occhi sembrano più profondi,intensi,quasi volessero sbranarmi.
Mi squadra da testa a piedi,poi si ferma a guardare la mia mano.
La alzo,ho un bicchiere in mano.
Ma cosa?
Chi me lo ha dato?Ho ordinato una coca,e l'ho bevuta,ma questo?
Guardo Bell,poi la tiro in disparte per un braccio.
Perché è venuta?
"Che cazzo ci fai tu qui!" Le devo urlare per farmi sentire,la musica è troppo alta,la infastidisce e si nota da come si sforza per riuscire a sentirmi.
"Lasciami subito Jack,non devo dare spiegazioni a te su dove vado o quando vado.Tu me ne dai?No.
Quindi lasciami in pace!" Le mollo il polso,e lei se lo massaggia con l'altra mano.Non volevo farle male,ma quando mi incazzo è finita.
Va verso il bancone,e io la seguo.
"Dio mio,Jack,non sei mio padre!" Urla voltandosi.
"E per fortuna,non sopporterei il fatto di avere una figlia come te!" Le urlo nelle orecchie,e lei rimane sbigottita alle mie parole.
I suoi occhi verdi iniziano a farsi rossi.Non volevo ferirla così tanto.So che non ha un padre,che l'ha abbandonata quando era piccola.
Ma è la cosa più cattiva che mi sia venuta in mente in quel momento,così gliel'ho detta.
Mi fissa per un attimo,poi corre via.
"No Bell,aspetta,non volevo..!" dirti quello..
"Dio cristo,che coglione!" Dico lanciando per terra il bicchiere pieno di alcol.
Non me ne frega niente del casino che c'è per terra,c'era anche prima che io spaccassi il bicchiere su tutta la merda che c'è sul pavimento.
"Dammi un altro cocktail" dico al barman.È ancora quello di prima.
Mi guarda con aria interrogativa.
"Vodka." Spiego,ma è ritardato,cazzo?

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