Jack
Sono sotto casa di Jessica,sto aspettando che scenda.
Non idea di che scusa possa ormai inventarsi,le ha usate tutte.
Se non è credibile,e se mi prometterà di non fare più scenate del genere,potrei darle una possibilità.Quella ragazza non mi piace per niente,ci sto assieme solo per soddisfare le voglie di entrambi,d'altronde si è passata quasi tutti i ragazzi della scuola.Poi ha trovato me e ora non vuole più lasciarmi per non perdere il posto da "la più figa della scuola".
Mi usa,e io uso lei.Se questo non è amore,cos'altro è?
Mi chiedo,vedendola arrivare dal vialetto di casa sua.
"Ehy Jack" mi saluta avvicinandosi,con l'intenzione di baciarmi,ma mi scanso.Si guarda intorno per un attimo,poi i suoi occhi tornano fissi su di me.
"Allora,di cosa volevi parlarmi?" Le chiedo,restando indifferente.
"No beh,ecco..volevo scusarmi per la scenata fatta oggi a scuola"
"Perché ti sei comportata in quel modo con Isabella?"
"Ti gironzola sempre intorno,è stato più forte di me.."
La sua voce è piagnucolante,così falsa..
"Le hai dato della troia davanti a mezzo istituto,il primo giorno di scuola,mettendola in imbarazzo davanti a tutti." Le urlo contro,sperando di farle capire che non può fare certe sceneggiate.
Ma che mi importa a me,però?
"E poi,si può sapere perché ti comporti in questo modo solo con lei?Perchè non lo fai anche con tutte le altre ragazze che mi sbavano attorno?"
"Le altre non avrebbero chance"
"Nemmeno lei,nemmeno tu ne avevi,ricordi?"Il mio tono è leggermente alto,ma forse è meglio che sia così.
"Mi dispiace"
"Ascolta,sono carino con lei solo perché è la figlia della donna con cui si frequenta mio padre,non posso trattarla di merda."
"Hai ragione." Lo so.
Si avvicina per baciarmi,è alta quasi quanto me,non è mai stato un problema fare qualcosa per quanto riguarda ciò.
Le sue labbra sono ricoperte da un rossetto che mi da parecchio fastidio,anche se non gliel'ho mai detto.
I baci con lei non hanno sentimento,zero.
La uso solo come passa tempo.
"Vuoi salire in casa?" Mi chiede,penso sia in astinenza di qualcosa e mi trattengo dal non riderle in faccia.
Troia.
Beh,ci sto assieme più a mio vantaggio che suo,dato che non le dò quasi mai il permesso di toccarmi in quel senso.
Lei ha però il vanto di poter stare con uno come me,e questo le basta.
"No Jess,torno a casa e poi mi preparo per la festa di sta sera,tu verrai?"
Spero proprio di si,berrò,e una tipa a portata di mano mi farebbe comodo.Beh,se non c'è lei ce ne sono altre dieci,ma meglio non rischiare.
"Si,il resto dei ragazzi si riunisce davanti alla stazione,andrò con loro.Josh si è offerto di guidare."
"Okay,ci vediamo a scuola" mi bacia un'altra volta e poi corre fino al portone di casa.Certo che ha proprio un culo da favola.
Salgo in macchina e accendo il telefono.Trovo due chiamate perse da Drake e una da mio padre.
Speravo di trovarne una anche da Isabella..dopo averla lasciata sola senza darle spiegazioni.
Non ha manco il mio numero.
Sbatto in un piccolo angolo della mia testa il pensiero insignificante di quella ragazza e accendo il motore della macchina.Il parcheggio è occupato dalla macchina di mio padre e dal suo motorino,quindi mi tocca cercarne un'altro.
Quando succedono queste cose mi irrito molto,forse perché detesto non trovare ciò che voglio quando voglio.
Mio padre non c'è quasi mai in casa,ricordo quando andó a New York per prendere Brooke,sono stato qualche giorno a casa da solo,il meglio.Percorro gli ultimi metri che mi separano da casa a piedi,fortunatamente ha smesso di piovere.
Prendo le chiavi dalla tasca dei jeans e apro la porta,quando vedo Isabella intenta a leggere.
Sbatto la porta alle mie spalle,in modo tale da attirare la sua intenzione.
Non si volta nemmeno."Ehy Jack" mi sorprende mio padre,uscendo dal suo ufficio in taverna.
"Ciao pà" gli rispondo,semplicemente.
Dà un occhiata a Isabella seduta sul divano,poi mi dice che lui e Brooke usciranno a momenti.
"Io vado ad una festa,invece"
"Non fare tardi e cerca di non bere troppo,se devi guidare" mi dà una pacca sulla spalla e sale al piano di sopra,probabilmente da Brooke.
"Ciao" cerco di salutare Bella,ma niente.Sembra una di quelle bimbe impossessate che da un momento all'altro sono in grado di girare la testa di 360 gradi.
Mi avvicino al divano da dietro mettendole una mano sulla spalla.
Lei sobbalza di scatto,girandosi.
Indossa gli occhiali e ha le guance rosse.
Si toglie gli auricolari che aveva nella orecchie e poi mi saluta in modo freddo.
"Ciao"
"Come fai a leggere con la musica?" Le chiedo,ma mi fa notare che sopra al libro aveva il cellulare,poi si volta e io decido di lasciarla nel suo mondo,salendo in camera mia e chiamando Drake.Isabella
Chiudo il libro e mi tolgo gli auricolari.Stavo per addormentarmi,sul serio.
Come può Jack trattarmi in quel modo e poi tornare come se non fosse successo niente?Come se prima non mi avesse lasciata in mezzo alla sua stanza,senza darmi alcuna spiegazione al suo comportamento.
Se vuole andare d'accordo con me,deve decisamente comportarsi meglio,o almeno spiegarmi il motivo per il quale se ne va senza più rivolgermi la parola.
È davvero insopportabile.
Eppure oggi vi siete addormentati insieme..
Mi ricorda la vocina nella mia testa,ma scelgo di non ascoltarla.
Salgo le scale,e dal corridoio noto dalla porta mezza aperta della camera di mia madre e di Brendon,lei sdraiata.
Decido di entrare.
"Che cos'hai?" Le domando.
"Oh,Bell.Niente di grave,sono solo un po' stanca.Sai,il bimbo sta crescendo." Mi mostra un largo sorriso e io non posso fare a meno di sorriderle a mia volta.
"Secondo me,dovresti uscire di meno."
"Oh,no.Sono così tranquilla con Brendon quando andiamo fuori,per esempio sta sera.Mi aiuti a scegliere qualcosa da mettere,a proposito?"
Cerca di alzarsi dal letto,ma le riesce complicato.Perciò le dò una mano.
Ci pizziamo entrambe davanti al grande armadio,e rido vedendo le magliettine che per un po' può scordarsi di mettere."Allora noi andiamo,ci vediamo più tardi!" Dice Brendon,salutando me e Jack con la mano uscendo dalla porta.
Mia madre ci dice che in frigo dovrebbe esserci qualcosa da mangiare,mi fido sulla parola.
Io e Jack ci siamo detti massimo due parole,da quando è tornato.
Odio questa atmosfera,ma allora stesso tempo odio sapere che se vuole può essere anche simpatico,e dolce,magari.
Vado in cucina,per vedere se sta sera mangeremo davvero qualcosa o moriremo di fame.
Mh..
"Ma se ordiniamo una pizza?" Gli domando,è appoggiato al bancone con una mano in tasca.I suoi occhi sono molto scuri,in questo momento.
"Io non mangio a casa,sta sera." Parla a voce bassa,ma sicura di sè.
Abbassa lo sguardo sul cellulare che aveva in mano.
"Dove vai?" Gli domando,non voglio essere invadente ma vorrei sapere dove ha intenzione di andare,il lunedì sera.
"Esco,fatti miei"
"La smetti di parlarmi in questo modo?Sei davvero insopportabile." Sbotto,mentre cammino verso il soggiorno.
"E tu dovresti imparare a farti i fatti suoi,sai Bell?"
Bell?
"Quel nome è riservato agli amici e ai parenti,e tu non sei nessuno delle due opzioni,quindi non chiamarmi così."
Ma come cavolo si permette,poi?
Christian mi ha sempre chiamata "Bella"e sentirlo pronunciare da altre labbra,anche se leggermente diverso,mi dà comunque un senso di stranezza.
Anche se suona proprio bene detto da lui..
No.
"Per quanto mi riguarda è vero,non siamo amici.Ma viviamo nella stessa casa,quindi un minimo di confidenza e intimità dobbiamo pur avercelo."
Mi guarda con un sorriso malizioso.
Sospiro e vado a sedermi sul divano.
"Oh,piantala Jack"
Ride,ride molto.
"Mi piaci quando ti incazzi."
Ho sentito bene?
Lo guardo con gli occhi sbarrati,sperando di aver sentito male.
"Ma per favore,non fraintendermi."
"Tu me lo fai fare"
"E tu non permettermelo,Bell"
Mi fa l'occhiolino,dopodichè sale nuovamente le scale.
Continuo a guardarlo.In questo capitolo ho voluto dilungarmi un po',spero comunque che vi sia piaciuto.
Ci vediamo al prossimo!
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Dal niente al tutto.
ChickLitIl racconto inizia su @Auroraaw Isabella Lewis,una semplice ragazza di liceo spronata a seguire il suo sogno da scrittrice.Vive sola con la madre da quando il padre le abbandonò all'età di otto anni. Dopo un po' di tempo,si ritrova costretta a cambi...