Capitolo 3.

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Il rumore secco dei suoi passi mi fece ridestare dai miei pensieri. Aveva un sorriso sfacciato in volto, mentre si sedeva sul divanetto di fianco a me.

"Hai mai provato?" Domandò, sfilando una cartina, ponendo attentamente al suo interno l'erba. Lo guardai sfilarsi il filtro dal retro del suo orecchio, poggiarlo all'estremità e leccare con audacia il foglietto trasparente.

"No" dissi sinceramente, meravigliandomi di come fosse abile nel rollare. "Non ho intenzione di farlo" dissi, più sicuro. Erano quattro giorni in compagnia di Harry, ed onestamente anche i quattro giorni migliori della mia vita.

"Sicuro?" Chiese, pochi attimi prima di portare la fiammella dell'accendino a bruciare la carta. Un odore pesante invase l'aria ed i miei sensi poco dopo.

"Dai, so che lo vuoi" alzò le sopracciglia, passandomi lo spinello che afferrai titubante.

"Non morirai di overdose Louis, è solo una canna" ridacchiò e alle sue parole presi coraggio. Feci il tiro, aspirando e trattenendo un po' il fumo, prima di buttarlo fuori lentamente e sorridere appagato.

"Facciamo tre appoggi e passa, ci stai?" Domandò, stiracchiandosi meglio contro lo schienale del divano, osservandomi.

Annuii con la testa, feci i miei due tiri restanti con calma e gliela passai. Stavo ancora bene, ma tutti i miei nervi erano piacevolmente rilassati.

"Hai mai fatto uso di altre cose?" Chiesi, guardando le sue labbra incresparsi e stringersi contro il filtro.

"Si" mi rispose, gettando via la nube di fumo.

"Davvero?" La mia bocca si schiuse un  po' dalla curiosità e stupore, ora tutta la mia attenzione rivolta verso di lui.

"Cocaina, ma non ne faccio più uso da... quindici anni?" Chiese, ripassandomi lo spinello.

"Hei! Hai fatto solo un tiro!" Gli dissi, riporgendogliela.

"Ne hai più bisogno" disse, lasciandomi una pacca sulla spalla.

Passarono pochi attimi di silenzio.

"Ti piacerebbe riprovare a..sai" alzai una spalla, sentendo gli occhi e la testa lievemente pesanti.

"A te piacerebbe?" I suoi occhi guizzarono verso di me che, lento, scossi la testa e afferrò l'oggetto tra le mie dita.

"Allora non lo faremo" mi sorrise, prendendo un lungo e profondo tiro, gli occhi chiusi e concentrati, il mio stomaco che si stringeva.

"Voglio farti provare e vivere tante cose Louis, te lo meriti" disse, chinandosi in avanti, spingendo il restante della canna sul fondo del posacenere. La bocca secca e impasticciata.

"Ancora devo capirla questa..cosa"

"Non devi capire, ti diverti con me giusto?"

"Giusto"

"Allora questo è tutto ciò che conta"

Sorrisi e lui mi sorrise di rimando, poi mi scoppiò a ridere in faccia.

"Hai gli occhi rossissimi"

"Oh ma davvero? Io mi sento fresco come una rosa" ironizzai, dandogli un pugnetto sulla spalla.

"Che simpaticone"

"HaHa" alzai gli occhi al cielo, non togliendogli gli occhi di dosso. Era così giovane, con quella zazzera di capelli in testa e gli occhi lucidi ed i sorrisi languidi, la parlata lenta di quelle che ti ipnotizzano ed i movimenti fluidi.

"Posso confessarti un segreto?" Bisbigliai, anche se eravamo soli.

"Si" ridacchiò, mentre mi avvicinavo al suo viso.

Lost Boy.|| Larry Stylinson.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora