Capitolo 15.

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Il fatto è: non ne parliamo.

Abbiamo raggiunto entrambi l'orgasmo, uno per mano dell'altro (letteralmente) e non ne parliamo.

Harry era dinanzi ad un paio di documenti, con una sigaretta incastrata dietro l'orecchio, ed io invece sul letto, a ripensare agli avvenimenti passati.

''Basilio è riuscito a fuggire'' disse di punto in bianco, non alzando lo sguardo. Il punto era che, riuscivo a sentire il timore nella sua voce, e non mi andava a genio.

''E ora?'' Afferrai un cuscino e lo lanciai verso l'alto, riafferrandolo e stringendomelo contro il petto.

''Non è lontano, è sempre qui a Madrid, bisogna solo capire dove'' sospirò, passandosi una mano tra i capelli.

''Ora conosce la tua identità?''

''Non lo so- è tutto così..confuso. Ho bisogno di farmi una canna'' si alzò di scatto, lanciando la sigaretta sul letto ed afferrando la piccola bustina contenente l'erba, dal cassetto del suo comodino.

''Cartine'' disse, ed io mi sporsi dall'altro lato del letto, per prendere le cartine lunghe ed un filtro già fatto.

''A te'' gliele porsi con un sorriso buffo, ed Harry ridacchiò. Cacciò fuori la punta della lingua, bagnando un lato della sigaretta, poi munendosi di due dita, tirò via con facilità la carta indebolita dalla sua saliva, facendo ricadere il tabacco tra le mie mani chiuse a coppa.

''Vuoi provare a chiuderla tu?'' Domandò, mischiando l'erba al tabacco.

''Posso provare'' presi un profondo respiro, poggiando la parte interna della cartina sul miscuglio, poi feci capovolgere le posizioni, facendo passare la mano destra sopra e quella sinistra sotto.

Ora tutto era nella cartina.

''Sorprendente'' Harry commentò, una leggera vibrazione della gola ad accompagnare l'affermazione sarcastica.

Non mi deconcentrai, sistemai il tutto con le dita, poi leccai la colla della cartina.

Ed i nostri sguardi s'incontrarono.

I miei occhi si chiusero automaticamente, li riaprii soltanto per mettere il filtro e finire l'opera.

''Il filtro andava prima, ma non male, non male davvero'' disse Harry ed io alzai la canna dinanzi i nostri volti, notando quanto fosse poco dritta e stabile.

''Tu sai fare molto meglio'' grugnii infastidito, poggiandola tra le labbra rosee e distese di Harry.

Indicò la sua tasca e presi l'accendino, accendendola.

Prese un tiro, sbuffando il fumo verso l'alto.

''Io sono il migliore'' commentò con la voce già più secca.

''Lo fai da quanto? Sempre?''

Ridacchiò, sedendosi meglio a gambe incrociate dinanzi a me.

Solo immaginatelo, così bello e sensuale e fintamente innocente, apparentemente una roccia, ma che in alcune vaghe circostanze, si sgretola così bene.

''Da cinque anni'' prese un altro tiro, incrinando leggermente un occhio.

''Beh, io da qualche mese, e potrei anche superarti'' allungò la mano, passandomela ed io strinsi subito il filtro tra le labbra, sentendo la gola bruciare ed i polmoni stringersi.

''Non succederà, Louis'' ora le sue mani erano chiuse a pugno sui suoi piedi e le fossette avevano fatto la magnifica entrata, ed il mio cuore sussultava a ogni suo movimento.

Lost Boy.|| Larry Stylinson.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora