Capitolo 17.

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La situazione era complessa. 

Alla mia sinistra Frenkie, ed alla mia destra Harry.

''Lou, hai caldo?'' Chiese Frenkie, spostandomi il ciuffo dalla fronte.

''Si chiama Louis, non Lou'' disse Harry, schiaffeggiando via la sua mano dalla mia pelle.

''Non-...sto bene'' sospirai, ammiccando verso il basso.

''Hai sete?'' Mi domandò Harry.

''Vuoi dell'acqua?'' Chiese Frenkie, sorridendomi incoraggiante.

''Idiota, a Louis non piace l'acqua'' sbottò Harry con sufficienza.

''Ma l'acqua non ha sapore'' rispose Frenkie con aria sbigottita, guardandomi.

''La bevo solo quando sono veramente- veramente assetato''

''Ora lo sei?''

''No Frenkie, grazie comunque'' risposi concludendo con un risolino nervoso.

Harry era così agitato e stranamente possessivo, i suoi occhi grandi saettavano dal mio corpo alle mani di Frenkie e un velo di sudore gli ricopriva la pelle al di sotto del naso e sopra il labbro. Erano entrambi affannati, ed io mi sentivo sopraffatto dalle attenzioni.

''Vi-vi offendete se vi dico che sono particolarmente stanco?'' Feci per sollevarmi, ma l'altro lo fece così velocemente seguendomi che il fastidio prese luogo sul mio viso.

''Potrei dormire con te?'' Chiese Frenkie, sfiorandomi la parte bassa della schiena, ma ancora una volta la sua mano fu schiaffata via.

''No, grazie'' sorrisi falsamente, inviando uno sguardo d'aiuto ad Harry. 

''Bene cazzone, lo hai sentito? Non ti vuole'' disse il riccio nervosamente, afferrandolo per la maglia. Il mio sguardo si tramutò in uno di rimprovero, ma sembrava inarrestabile e furioso mentre lo sbatteva fuori e chiudeva la porta.

Nel frattempo mi accomodai sul letto, e la mia maglia fu gettata sul pavimento, mentre il ragazzo iniziò a chiudere la porta a chiave e a barricare la porta con una sedia. Poi si voltò, e lo stomaco iniziò a vorticare quando il suo volto serio e cupo, si sciolse diventando timido e meravigliato.

Da agente cattivo, a zucchero filato in meno di due secondi.

''Harry'' lo chiamai, sedendomi meglio sul letto.

''Louis..'' rispose in un sussurro, inghiottendo la saliva a vuoto.

''Vuoi venire qui?'' Colpii ripetutamente la mia gamba, ed Harry con le guance rosate e lo sguardo basso, fece due passi in avanti. 

''Posso?'' Domandò.

''Tu devi'' esordii, spalancando le braccia e allacciandole ai suoi fianchi quando si sedette sulle mie gambe,

Vedete, Harry poteva essere grande e grosso e mostruoso durante la sua vita lavorativa e diciamo quotidiana, ma un passivo, quando si tratta d'intimità, è pur sempre un passivo.

Ed Harry lo era così tanto. 

La cosa che più mi eccitava, era questo suo drastico cambiamento. Immaginatelo muscoloso e imponente ad usare fucili e massacrare chi diamine vuole, e poi diventare magari nello stesso giorno, un gattino.

Ecco, questo mi aveva fatto perdere la testa, perchè non me l'aspettavo.

''A che pensi?'' Chiese, sollevandomi il mento con due dita.

''A quanto tu sia magnifico'' la mia mano salì alla sua polo nera, al di sotto, toccandogli i pettorali scolpiti.

''Sei davvero sicuro di voler-..'' alzò gli occhi al cielo, quando le mie dita sfregarono contro il capezzolo.

Lost Boy.|| Larry Stylinson.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora