Trenta luglio.
''Ti prego, fa' che funzioni, per favore'' pregai tra me e me, mentre svuotavo il contenuto della boccetta nel caffè di Harry. Lanciai uno sguardo all'orologio, erano le cinque di sera, sarebbe rimasto KO per qualche oretta, massimo due. Avevo ricevuto ordini da Vilcoln, dovevo distrarre Harry e correre giù in albergo alle sei precise, dove un'auto mi avrebbe aspettato.
Era il giorno decisivo per la vita di tutti.
Mescolai il caffè ancora una volta, e lo annusai sorprendendomi di come il sonnifero si mascherasse bene con la bevanda tiepida. Sollevai la tazza, e a passi lenti mi avvicinai ad Harry seduto sul divano con il computer sul tavolino dinanzi a se', piegato dolorosamente a leggere dati su dati.
''In ansia per stasera, riccio?'' Mi avvicinai da dietro, porgendogli la tazza che afferrò lentamente, rivolgendomi uno sguardo dolce. ''Andrà bene'' dissi, sedendomi di fianco a lui, prendendo a massaggiargli le spalle dolcemente.
''Lo farò- Vilcoln ha una novità, una cavia, strano eh?'' Disse Harry, ed io probabilmente preso alla sprovvista, feci troppa pressione sulla sua pelle, ma non emise un suono di dolore.
''Ah si? Che uomo astuto'' fissai i miei occhi sui movimenti delle mie mani, e lui gettò la testa all'indietro annegandomi con i suoi folti capelli.
''Già. Questa volta mi aspetterai Louis? Qualunque cosa dovesse succedere?''
Magari dovrai aspettare tu me, magari dovrai farlo per sempre.
''Si'' risposi, lasciandogli un bacio sulla fronte. ''Ora bevi un sorso e riposa cinque minuti, vado a prepararti la vasca'' dissi, scavalcando il divano non appena vidi le sue mani impugnare la tazza. Corsi verso la porta del bagno, aprii il getto della jacuzzi e lo lasciai scorrere per pochi secondi, poi in punta di piedi, tornai in salotto, trovando la tazza rovesciata ed un Harry dormiente.
Mi avvicinai cautamente, spostandogli i capelli sulla fronte dove vi depositai un altro bacio. Poi gli afferrai la mano e me la portai sulla guancia, come se mi stesse accarezzando.
''Con il mio aiuto riuscirete a beccarli, e non importa se mi succederà qualcosa, morirò con la consapevolezza di averlo fatto per mia madre ed anche per te Harry. Spero non mi odierai'' e mi alzai, camminando via.
***
Un'ora dopo, ero in un'auto assieme al Signor Vilcoln, il quale prese a ripetermi le procedure un'ultima volta.
''Ti mostro la foto dell'uomo che ti rapirà- momentaneamente ovviamente'' e una foto venne depositata tra le mie mani, l'uomo era senza capelli e di carnagione olivastra. ''Il suo nome è Hernando Libo, lo leggi. Cerca di disporti in modo casuale vicino a lui, ti noterà e ti prenderà. Abbandonati al suo volere Louis, noi ti controlleremo in ogni movimento, devi stare tranquillo'' disse, mentre una altro agente mi sfilò il CrimeWatch, attaccandomi però un gps sotto la maglia. ''Voglio avvertirti che una volta portato dal capo, ti faranno domande e voglio essere sincero, ti procureranno dolore se non risponderai- ma è quello che devi fare, non rispondere, noi arriveremo presto, sarà questione di minuti promesso'' ed un sorriso stese le sue labbra pallide.
''Va bene, ho capito'' risposi, sentendo però ogni mia cellula vibrare. ''Harry non sa ancora nulla?'' Domandai, leggermente nel panico.
''Gli ho inviato un messaggio, lo leggerà non appena l'effetto del sonnifero svanirà. Ora però basta parlare del Signor Styles, dobbiamo recarci dagli altri agenti e ripetere il resto delle procedure. Tu sei sicuro di non volerti tirare indietro?''
''Lo sono''
E partimmo.
***
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Lost Boy.|| Larry Stylinson.
FanfictionLouis ha perso il lavoro, ed è intento a fuggire dalla sua vita e voltare pagina. Succederà, ma non come se l'era immaginato. Cosa faresti se un ragazzo a te sconosciuto, diventasse il tuo unico amico? O meglio, Louis può considerare Harry un amico...