Capitolo 5.

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"Allora fiorellino, siamo ad una festa, potresti smetterla di guardare tutti in cagnesco?" Harry al mio fianco, con un sigaro cubano tra le dita ed il viso di Kendall sepolto nel suo collo. La calma e la stabilità a galleggiare sul volto spensierato, mentre io ero già al terzo cosmopolitan, seguito miseramente da Perrie.

"È Louis- dunque, quella è una fontana di champagne?" Domandai, rivolgendo il bicchiere nuovamente pieno, verso la struttura illuminata da una lieve luce porpora. Troppe persone erano lì attorno e potevo percepire il disappunto di Kendall anche a metri di distanza.

"Esatto, I Rooskey sanno come esagerare" disse Kendall, staccandosi da Harry dopo avergli rubato un bacio bagnato, che faceva capire tante cose. Il bisogno di aversi plasmato nei loro gesti e vivo negli sguardi famelici, la mano grossa e venosa di Harry a scorrere prepotentemente sulla sua gamba, nella convinzione di non aver attirato l'attenzione.

Il punto era che, io potevo sopportare un certo numero di cose, ma il sorriso brillo della mora mentre ammiccava verso Perrie, incosciantemente sconvolta alla mia destra, mi fece vedere rosso per qualche secondo.

"Nessuno ha chiesto il tuo parere, mitica" alzai un angolo della bocca, finendo il drink in un sorso e, avendo assimilato l'accaduto, me la diedi a gambe trascinandomi Perrie dietro sulla pista da ballo.

Le sue dita sottili e pallide risalirono attorno le mie spalle e le strinsero, lo sguardo vacuo mentre prese a muovere I fianchi a ritmo ed io la seguivo un po' goffo, sicuramente aiutato dall'alcool nel corpo.

"Il tuo Harry m'infastidisce, sai?" Urlò nel mio orecchio, per sovrastare la musica assordante e orrenda.

"Vale la stessa cosa per la tua- amica?" Le presi I fianchi, gettandomela addosso nel tentativo di allontanarla da un ragazzo che somigliava tanto alla brutta copia di Sylvester Stallone.

"Ci stanno guardando Louis, entrambi" disse ridacchiando, avvicinando sempre più il viso al mio.

"Perrie che c-" ma il mio cervello non ebbe il tempo di assimilare una fottuta frase di senso compito perchè..che cazzo? Mi stava baciando, mi stava baciando con tanto di lingua e palpatine al sedere. Mi spostai ridacchiando, con le goti probabilmente tanto rosse quanto le sue ed un ronzio nelle orecchie.

"Ti prego- ti prego mantieni il gioco, non cedere solo- per favore, non può fare il doppio gioco con me, non può farlo" biascicò sulla mia bocca, le labbra quasi adagiate sulle mie. Le accarezzai I capelli e scossi la testa, tirandola fuori dalla marmaglia.

"Che succede? Sta male?" Kendall ed Harry si spostarono dal tavolo bar, per raggiungerci. Afferrai Perrie per il viso, notando quanto I suoi occhi fossero liquidi e persi, senza emozioni.

"Sta male, è palesemente ubriaca" disse Harry, rispondendo alle preoccupazioni della ragazza. Spostò un braccio sotto le cosce della bionda e la sollevò a mo' di sposa, ponendola in quel...furgoncino.

"Quando getterai questo catorcio?" Chiese Kendall, in un ghigno malvagio.

"Questo non è un catorcio, era uno scuola bus che Harry ed il padre hanno-...NON SONO AFFARI TUOI" Le urlai di scatto, sentendomi improvvisamente geloso del passato del riccio, che ora inclinato in avanti sui sedili, colpiva ripetutamente e in piccoli scatti, il viso della ragazza inerme.

"Perrie, ci sei? Sveglia tesoro, ti riportiamo in camera, va bene? Puoi almeno dirmi si con la testa?" Chiese Harry premuroso, facendoci cenno di salire a bordo. Perrie mosse lentamente il capo ed Harry sorrise, balzò in avanti dal lato del guidatore, affiancato da Kendall che..troia, mi aveva preceduto. Mentre io da dietro premevo la mano sulla testa di Perrie, poggiata sulle mie gambe.

Lost Boy.|| Larry Stylinson.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora