L'inzio del mio monologo: 17 Dicembre.

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Iniziai a far finta di parlare con lui, parlando in realtà con me stessa.
Annotavo ogni mio pensiero come se Chicco potesse magicamente venirne a conoscenza. Scrivere è sempre stato un toccasana, aveva quasi un effetto terapeutico su di me. Avevo necessariamente bisogno di sentirlo, dovevo trovare un modo per farlo, e questo era perfetto.
Quando non c'era lui, io c'ero un po' meno. Lo pensavo spesso, molto, sempre.
Eravamo due esseri solitari che insieme, però, dimenticavano di amare la solitudine. E lui mi mancava già.

Sconosciuti amanti come in tela di Magritte Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora