L'essere stata seduta anche per poco tempo mi ha reso le gambe molli. Me ne accorgo però solo quando Ashton mi aiuta a scendere dal muretto; mi tende la mano, ma sono costretta a poggiarmi contro la sua spalla. Lui barcolla, io scoppio a ridere.
«Ops.» Mi porto una mano alle labbra e lo sento sbuffare quando mi passa un braccio intorno alle spalle per non farmi perdere l'equilibrio. La mano libera se la passa sul viso.
«Dovrebbe essere Luke a tirarti fuori da questa situazione.» Ashton lo borbotta più a se stesso, io mi stringo nelle spalle perché mi gira la testa e sono contenta che Ashton mi stia sostenendo.
Si guarda attorno estraendo il telefono dalla tasca posteriore. Lo schermo frantumato si illumina e lo vedo comporre un numero che al momento mi è poco familiare, ma che mi fa sussultare quando pronuncia il nome a cui appartiene.
«Michael, ho bisogno di un favore» Ashton tiene stretto il telefono tra guancia e spalla perché gli servono le mani libere per sorreggermi; ho la ridarella e senza rendermene conto sto scivolando verso il basso. «Hayden ha bevuto un po' troppo, la riporto a casa in questo momento. Ci pensi tu agli altri?»
Mi aspetto quasi di sentire la risposta di Michael, ma Ashton chiude la chiamata in fretta e non mi dà tempo di provare anche solo a immaginarla. Mi lascia andare giusto un istante, quello che gli serve per ritirare nuovamente il telefono. Mi solleva da terra senza sforzo e mi ritrovo sulla sua spalla come se non pesassi niente; la gonna mi risale sulle cosce più del dovuto.
«Ashton!»
«Non c'è nessuno, smettila di agitarti.»
«Fammi scendere! Riesco benissimo a camminare da sola e ad arrivare al pick up.» Mi tengo stretta ai fianchi di Ashton anche se so che non mi lascerebbe mai cadere.
«Strisciando forse» replica ed io nascondo un sorriso nonostante non possa vedermi in faccia. Sento le chiavi del pick up tintinnargli tra le dita mentre attraversa il parcheggio fino a raggiungere le auto parcheggiate. «Riesci a stare in piedi?»
«Sì.» Ashton mi fa scendere dalla sua spalla con un movimento fin troppo repentino; barcollo solo perché metto male il piede a terra. Ashton mi afferra prima che allunghi un braccio nella sua direzione.
«Non mi sembri molto stabile.» È divertito nonostante si stia trattenendo dal ridermi in faccia.
«Mi hai tenuto a testa in giù, certo che non sono stabile!» Mi scosto i capelli dal viso, abbassando poi la gonna per riportarla alla sua posizione consona.
«Sali in macchina.» Me lo dice in un sussurro, aprendomi la portiera e tendendomi la mano perché possa farlo in sicurezza.
Ashton fa il giro dell'auto solo quando è sicuro che non possa più muovermi da lì. Poggio il gomito al finestrino, tenendomi la fronte con il palmo della mano; chiudo gli occhi quando la musica esce dall'autoradio fino però a scomparire.
«Ashton?»
«Va tutto bene?» Me lo chiede in tono serio e anche non lo sto guardando negli occhi, so che i suoi sono puntati su di me.
«Ho caldo» sento persino la gola grattare. «E tanta tanta sete.»
«Sei la persona più fastidiosa sulla faccia della terra» Ashton abbassa il finestrino di qualche centimetro; rabbrividisco, ma non aggiungo altro. «Te l'hanno mai detto?»
«Un paio di volte.» Volto il viso nella sua direzione, osservandolo concentrato sulla strada.
Ha però un sorriso a dipingergli le labbra e in questo momento vorrei solamente sporgermi e baciarlo. Come se avesse colto qualcosa, Ashton si muove appena nella mia direzione e i suoi occhi vanno a posarsi per una frazione di secondo sulle mie gambe per risalire poi al mio viso.

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UNPREDICTABLE
Fanfiction«Io non lo so che cosa c'è tra di noi e probabilmente vorrei che nemmeno ci fosse niente. Io e l'amore non andiamo d'accordo.» Mi mordo le labbra alle sue parole e non mi rendo conto che la mano di Ashton ha raggiungo la mia guancia. «L'amore è anch...