capitolo 1

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«Io davvero non capisco il motivo di tutta questa tua fretta, Hayden.»

Vedo Kate posare la tazza verde scuro sul bracciolo del divano e ho perso il conto delle volte in cui mi ha ripetuto la stessa frase. Deve esserle sfuggito che quelle parole non sono mai arrivate a destinazione.

Distolgo lo sguardo dallo schermo del MacBook in equilibrio precario sulle mie ginocchia solo per incontrare finalmente i suoi occhi e trovarli persino difficili da sostenere.

La osservo per qualche secondo prima di replicare e un particolare non sfugge al mio attento esame: ha i capelli mossi oggi, come se avesse disfatto dei boccoli acconciati in precedenza con una cura più che minuziosa. L'unica ciocca rossa tra quelle castane necessita di essere nuovamente tinta perché ormai tende a un rosa pallido, ma ho come l'impressione che non le dispiaccia particolarmente.

«Non si tratta di fretta, Kate» sospiro e la diretta interessata alza appena gli occhi al cielo, incrociando poi le gambe sul divano. I calzini giallo canarino spiccano sul tessuto scuro. «Sono semplicemente stanca di dover prendere un treno tutte le mattine.»

«Avremmo potuto cercare un nuovo appartamento» continua, come se servisse a cambiare le cose. Mi ritrovo a scuotere la testa, nonostante a lei proprio non interessi. «In questo modo saremmo rimaste tutte e tre insieme.» I tacchi di Lydia echeggiano proprio in quel frangente sul pavimento e si materializza al mio fianco in men che non si dica, sfiorandomi la spalla con la mano prima di sedersi e guardare entrambe negli occhi.

«Te l'ho già detto: è un mio problema.» Chiudo definitivamente lo schermo del MacBook e Lydia sorride nella mia direzione, stiracchiando leggermente le braccia fin sopra la testa. Deve essere appena rientrata perché sembra esausta.

«Non voglio che un'altra ragazza prenda il tuo posto» mi rimbecca subito Kate. «Viviamo insieme da ormai quattro anni!» Le poso la mano sul ginocchio, riuscendo a voltarmi completamente verso di lei; Lydia scuote la testa, ma ha un piccolo sorriso a incresparle le labbra.

«Questo sarebbe il tuo modo per dirmi che mi vuoi bene, vero?» La stuzzico, godendomi le risate soffocate di Lydia. Kate alza gli occhi al cielo e mi scosta la mano con fare divertito.

«No, questo è il mio modo per dirti che non dovresti andare a vivere con tre sconosciuti!»

«Non sono sconosciuti.» Ribatto in fretta, sapendo perfettamente che si tratta di una bugia grandissima. Lydia infatti aggrotta le sopracciglia, ma è sempre Kate a far schioccare la lingua.

«Non hai mai parlato di persona con loro e tantomeno li hai mai visti» mi corregge subito dopo, riprendendosi la tazza con il tè. «Questo significa che sono dei perfetti sconosciuti.» Aggiunge, ben attenta a puntarmi contro quel suo solito dito accusatore.

«Sai che mi costa molta fatica ammetterlo, ma questa volta devo dare ragione a Kate» mi volto verso Lydia, che ha persino allungato le gambe sul pavimento per stare più comoda. «Lo so di essere stata io a darti l'idea, ma onestamente credevo che saresti rimasta sul coinquiline e non coinquilini

«Sono stati i primi a rispondere e la casa è in una posizione a dir poco ottima per me.» Mi difendo in fretta solo per sentire Kate camuffare la sua risata sotto un colpo di tosse.

«Per quel che ne sappiamo, potrebbero essere dei pervertiti. O degli assassini.» Mormora Kate e questa volta tocca a me alzare gli occhi al cielo e ad agitare una mano verso il suo viso, intimandole di smetterla con tutte quelle assurdità.

«Guardi troppa televisione per i miei gusti.» Apro nuovamente il MacBook perché la notifica appena ricevuta sullo schermo del mio telefono recita una nuova e-mail in arrivo.

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