È mercoledì sera quando Ashton decide di rivolgermi nuovamente la parola. Sto percorrendo il vialetto di casa, Michael mi ha lasciato all'ingresso della via e le sue parole mi risuonano ancora in testa. Credo di avere persino un sorriso dipinto in viso al suo il mio coinquilino sta organizzando una serata a base di avocado e devo recuperare un paio di cose prima di sparire. Ti spiace se ti lascio qui?
Sono pervasa dall'allegria ed è merito anche dell'esame sostenuto quello stesso pomeriggio; mi accorgo di Ashton seduto sui gradini della veranda solo quando gli sono praticamente di fronte. Indossa un paio di pantaloni grigi della tuta e una maglietta nera così logora che potrebbe stracciarsi al solo tocco di un dito. Ha una sigaretta accesa tra le labbra ed è intento a digitare velocemente qualcosa sullo schermo distrutto del suo iPhone. Gli passo accanto aspettandomi di essere ignorata, invece accade l'esatto opposto.
«Ciao.» Ashton butta fuori il fumo della sigaretta e mi guarda negli occhi, sollevando il viso verso il mio. Vorrei ignorarlo, ma qualcosa mi spinge a replicare per gentilezza.
«Che cosa ci fai qui fuori?»
«Prendevo una boccata d'aria» Ashton guarda la sigaretta tra le dita consumarsi da sola, poi si alza con tutta l'intenzione di rientrare in casa. «Luke e Calum sono usciti poco fa; ti va di mangiare qualcosa con me?» Se non fossi abituata a tutti questi sbalzi di umore da parte sua, lo crederei un pazzo.
«No, ma grazie dell'offerta.» Replico, aprendo finalmente la porta e posando la borsa sulla poltrona.
«Offro io.» Sorrido appena a quel suo tentativo di convinzione.
«Non hai la macchina e non salirò di certo sulla tua moto una seconda volta.» Luke ha lasciato di nuovo il succo d'arancia fuori dal frigo e un mucchio di bicchieri sporchi nel lavello.
«Andremo a piedi.» Non mi dà tempo di dissentire perché sta già correndo lungo le scale, fischiettando tra sé. Io nel frattempo chiudo il rubinetto mentre Ashton, di ritorno, si aggiusta una nuova maglietta su un paio di jeans stretti.
«Non verrò con te, Ashton.» Si pizzica la punta del naso e mette persino su un broncio degno di nota prima di prendermi la mano.
«Ti prego.»
«Non ho fame...»
«Ti prego.» Ashton si avvicina ulteriormente e non mi sfugge il sorrisetto che gli prende vita sul viso.
«Okay» alzo gli occhi al cielo mentre Ashton schiocca la lingua vittorioso. «Ma dovrà essere una cena con i fiocchi.»
Ashton sogghigna, ma annuisce e lascia che la porta si chiuda alle nostre spalle. Camminiamo per un po' fino a che non perdo definitivamente il senso dell'orientamento. Ho di nuovo dimenticato la giacca a casa e so bene che la temperatura scenderà di qui a breve. Nemmeno Ashton indossa niente che potrebbe prestarmi.
Mi fermo accanto a lui proprio quando lo vedo indicare l'insegna luminosa di un ristorante. Dice che se vogliamo mangiare i migliori tacos della nostra vita, allora siamo nel posto giusto. Sorrido senza rendermene conto perché Ashton sa bene che non rifiuterei mai un pasto del genere. È forse la prima volta che mangiamo io e lui da soli e la cosa mi inquieta parecchio. Lascio però che la porta del ristorante ci si chiuda alle spalle per seguire poi Ashton lungo l'ingresso, diretto verso il ragazzo dai capelli rossi che si avvicina con un sorriso a trentadue denti.
«Ciao, benvenuti da Carlos...»
«Ci dai un tavolo per due?»
Il ragazzo interrompe il suo monologo e annuisce facendoci strada all'interno del locale. Ci fa accomodare a un tavolino poco distante dalle finestre laterali e aspetta che prendiamo posto l'uno di fronte all'altra prima di allungarci due menu plastificati.

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UNPREDICTABLE
Fiksi Penggemar«Io non lo so che cosa c'è tra di noi e probabilmente vorrei che nemmeno ci fosse niente. Io e l'amore non andiamo d'accordo.» Mi mordo le labbra alle sue parole e non mi rendo conto che la mano di Ashton ha raggiungo la mia guancia. «L'amore è anch...