Non conosco il ragazzo che ci apre la porta o forse sono io a non ricordarmi di chi si tratta, perché il modo in cui mi viene incontro e mi abbraccia mi fa quasi dubitare che in realtà siamo amici da una vita. Eppure non credo che gli amici siano soliti a stringersi i glutei a vicenda.
Non ricambio il suo abbraccio, mi limito a sussultare sui miei stessi piedi e a sentirlo pronunciare un nome che chiaramente non mi appartiene; tento di districarmi con delicatezza dalla sua presa, ma lui è talmente tanto nel suo mondo che tocca ad Ashton farlo indietreggiare. E lui di delicatezza non sembra volerne riservare.
«Amico» si schiarisce la voce e con un gesto deciso me lo scrolla di dosso. «Credo che basti così.» Aggiunge, afferrandomi poi il polso fino quasi a nascondermi dietro il suo stesso corpo.
Il ragazzo ci osserva per qualche secondo in silenzio, poi sorride e ho quasi il timore che stia per abbracciare anche Ashton. Cambia però idea qualche secondo più tardi, forse rendendosi conto dell'espressione che ha dipinta in viso. Alza le mani in segno di resa e ci volta le spalle, lasciando la porta spalancata per farci finalmente entrare.
«Per un momento ho pensato volesse riservarmi le stesse attenzioni» sogghigna Ashton, avvicinandosi all'ingresso. «Tutto okay? Vuoi che lo ricorra e lo prenda a pugni?»
Lo sorpasso e dopo aver scosso la testa, gli do una gomitata all'altezza delle costole per aver avuto l'indecenza di prendersi comunque gioco di me; sto persino ben attenta a sentire l'imprecazione che segue e che è rivolta nei miei confronti. Scoppio a ridere consapevole che comunque Ashton non sarà in grado né di vedermi né di sentirmi. Intorno a me non riconosco nessuno: Lydia, Kate e il resto dei ragazzi sembrano non essere nel mio campo visivo.
Ashton deve fare la stessa cosa, ma forse lui si è accorto di qualcosa in più perché mi sussurra all'orecchio un semplice laggiù, sottolineando la loro posizione con un cenno del capo e una mano sul mio fianco scoperto, quasi a dirmi di seguirlo. Sono persino pronta a farlo, ma mi sento afferrare la mano da quello che deduco essere la sua. C'è più gente di quanta potessi immaginare e Lydia deve chiaramente aver esagerato con gli inviti. Afferro il polso di Ashton con l'altra mano per evitare di perdere la presa; sento caldo e mi rendo conto di stare ancora indossando la giacca di Ashton. Lui invece mi sembra persino infreddolito, le braccia sono coperte di pelle d'oca, la sento sotto le dita della mano.
Nel salone principale ci sono divani e poltrone di pelle nera; Ashton alza il braccio, ma non saprei dire se per aver riconosciuto qualcuno o se per farsi notare. È però l'attenzione di Calum quella che cerca di ottenere: è seduto poco più avanti, con le gambe di Lydia lunghe distese sulle sue. Sta ridendo a crepapelle, mentre sul viso di Calum è dipinto un leggero sorriso che maschera portandosi alle labbra un bicchiere ricolmo di qualcosa che non saprei nemmeno decifrare. La sua mano destra è posata sulle ginocchia di Lydia, forse a sorreggerla perché non scivoli. Quando si accorge di noi due, fermi in mezzo al salotto, quasi non sputacchia tutt'intorno quello che ha appena ingollato; si alza in fretta venendoci incontro e Lydia fa la stessa identica cosa. Indossa dei tacchi vertiginosi e quando mi travolge in un abbraccio, mi lascia senza fiato.
«Cristo santo, ma dove diavolo eravate finiti?» È Calum a porre la domanda, sovrastando la musica con il suo tono di voce. Tocca ad Ashton rispondere perché Lydia sembra non avere nessuna intenzione di lasciarmi andare.
«Ci siamo persi.» Replica semplicemente, passandosi una mano tra i capelli.
«È più di un'ora che cerco di chiamarti» mi sgrida Lydia, lasciandomi finalmente andare. «Pensavamo vi fosse successo qualcosa.»
«Ho mancato un'uscita, non è successo niente di grave» replica nuovamente Ashton, difendendo se stesso. O forse entrambi. «Buon compleanno.» Aggiunge, sporgendosi poi in avanti per baciarla sulle guance; Lydia a quel gesto arrossisce e sembra sgonfiarsi pian piano. Kate ci raggiunge poco più tardi e con lei c'è anche la nuova coinquilina. Ci stringiamo la mano, ma non riesco nemmeno a comprendere il nome perché Michael mi arriva da dietro e dopo avermi baciato la tempia, mi ammonisce con una sola occhiata.
![](https://img.wattpad.com/cover/47147322-288-k463750.jpg)
STAI LEGGENDO
UNPREDICTABLE
Fanfiction«Io non lo so che cosa c'è tra di noi e probabilmente vorrei che nemmeno ci fosse niente. Io e l'amore non andiamo d'accordo.» Mi mordo le labbra alle sue parole e non mi rendo conto che la mano di Ashton ha raggiungo la mia guancia. «L'amore è anch...