Le case del quartiere in cui ci troviamo si assomigliano tutte; sono così simili le une alle altre da costringerci a rallentare più volte per individuare quella corretta. È Lydia a indicare quella recante il numero civico 26.
È un posto tranquillo, un quartiere residenziale dedicato agli studenti dell'università. È sabato mattina e spero con tutto il cuore che i miei nuovi coinquilini non stiano dormendo come invece sembrano fare tutti gli altri vicini.
La porta dipinta di celeste mi fa quasi precipitare fuori dall'auto; Michael accosta e spegne finalmente il motore dell'Audi. Lui, a differenza mia, il quartiere lo conosce bene perché casa sua è ad appena due isolati di distanza.
Lo vedo scendere dall'auto solo per dirigersi verso il bagagliaio, seguito a ruota da Lydia. Io invece mi avvicino alla porta di casa, schiarendomi persino la voce prima di bussare alla porta. Regna davvero uno strano silenzio e ho il timore che all'interno stiano ancora dormendo.
Faccio però appena in tempo a compiere un passo indietro prima che la serratura scatti dall'interno; la porta si apre di qualche centimetro appena. Sobbalzo di sorpresa solo per distendere poi le labbra in un sorriso quando un ragazzo dalla pelle ambrata e gli occhi scuri mi squadra da capo a piedi. Non so bene se anche lui sorrida perché ha capito chi gli sta di fronte o se per un motivo tutto suo.
Una lieve fossetta si fa spazio sulla sua guancia; spalanca completamente la porta prima di mimare lo stesso gesto con le braccia. Mi ritrovo stretta al suo petto senza che nemmeno me ne renda conto e un buon profumo mi arriva dritto al naso, depositandosi persino sulla pelle.
«Spero vivamente che tu sia Hayden.» Quello che immagino essere Calum cerca una conferma sul mio viso dopo avermi permesso di scivolare via dal suo abbraccio. Annuisco in fretta e la sua mano la vedo tendersi verso la mia. «Calum; finalmente di conosciamo.»
«È un piacere.» Mormoro e Calum sorride di conseguenza; si volta poi verso l'interno della casa.
«Luke? Hayden è qui!» Lo esclama così forte da farmi sussultare sui miei stessi piedi.
Il rumore che segue assomiglia vagamente a qualcosa che, impattando con il suolo, va in frantumi. Un momento più tardi, un ragazzo alto e biondo appare al fianco di Calum. Il piercing che porta al labbro inferiore cattura un raggio di sole quando sorride nella mia direzione. Il suo abbraccio risulta essere un po' più impacciato che caloroso, ma si comporta comunque come se ci conoscessimo da sempre.
«Sono contento che tu sia finalmente qui.»
«Anche io» replico in fretta. «Calum mi ha detto di non aver mai visto la vostra dispensa tanto piena e che ora probabilmente mi toccherà pagare il conto.» Luke si stringe nelle spalle sotto la risata di Calum.
«Hai bisogno di aiuto con quelli?» È Calum a porre la domanda, indicando con un cenno del capo l'Audi di Michael.
Mi volto giusto in tempo per notare Lydia comodamente poggiata di schiena contro la portiera dell'auto, intenta a controllarsi minuziosamente lo smalto rosso che porta alle unghie. Michael sta scaricando gli scatoloni e non ha un'espressione molto rilassata.
«Credo proprio di sì...» mi appunto mentalmente di chiedere scusa a Michael almeno un milione di volte. Lydia sta bene attenta a incrociare il mio sguardo quando Calum e Luke ci sorpassano, non esitando a mostrare un sorriso di approvazione per entrambi. «Loro sono Lydia e Michael.»
I due ragazzi stringono educatamente la mano alla mia migliore amica, ma vedo Calum fare un semplice occhiolino a Michael e Luke salutarlo con una leggera pacca sulla spalla. Non ho tempo di chiedere se si conoscano già perché so che Michael ha davvero bisogno con gli scatoloni.

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UNPREDICTABLE
Fanfiction«Io non lo so che cosa c'è tra di noi e probabilmente vorrei che nemmeno ci fosse niente. Io e l'amore non andiamo d'accordo.» Mi mordo le labbra alle sue parole e non mi rendo conto che la mano di Ashton ha raggiungo la mia guancia. «L'amore è anch...