CAPITOLO 19

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Il giorno seguente mi svegliò un profumo di pancakes. Trovai Lele e Inanna e le sorpresi mentre stavano ridendo e si lanciavano l'impasto avanzato. Per sbaglio, me ne finì un po' in faccia e allora mi unii alla battaglia. Cameron entrò in cucina.
<<che state facendo? >>,chiese.
Presi la scodella e gliela misi sulla testa, sporcandolo.
<<buongiorno! >>, dissi ridendo e ci mettemmo tutti a ridere. Decisi di farmi un bagno prima di andare a scuola.
Giusto il tempo di togliermi l’ impasto di dosso, di vestirmi e di lavarmi, si era già fatta l’ora di andare a scuola ed io e Cam salimmo in macchina. Arrivammo all’istituto a suola due minuti prima dell'inizio delle lezioni, perciò ci precipitammo nella classe di biologia. 
 
In mensa, tra scherzi e risate, Grier tossì fortemente.
<<tutto ok?>>, gli chiese Cameron.
<< Jade, lei non è la tua migliore amica?>>, parlò il ragazzo dagli occhi azzurri.
Mi girai e la vidi. Mi guardò ed io le feci un cenno con la testa. Lei non ricambiò perché si avvicinò ad un ragazzo per baciarlo. Era Dylan. Appena quest’ultimo si allontanò dalla mia ormai ex migliore amica, mi avvicinai a lei. Mi osservò e ridacchiò guardandomi con un espressione "superiore".
<<perché l'hai fatto?>>,chiesi stupita. <<poverina, ci sei rimasta male?>>, domandò con una voce da bambina. Angel fece un sorriso falso e mise la mano sinistra sulla mia spalla destra. << sai, la tua bambola bionda è più  furba di quanto pensi. Per te ero solo un' idiota che aveva il coraggio di non  arrendersi dal lasciarti in pace. In realtà volevo andare alle feste, fare shopping, frequentare la gente popolare... e tu mi sembravi un ottimo mezzo di comunicazione con loro. La tua fama non lascia trasparire, ma tu non hai proprio voglia di metterti troppo in mostra. Avevo deciso di lasciarti sola all'inizio di quest' anno perché mi eri inutile, ma poi abbiamo conosciuto Dylan. A me piaceva ma a lui interessavi tu, la sempliciotta di turno. Ho tirato fuori la voglia di sopportarti ancora un po', giusto per farmi vedere come " l'amica perfetta e sempre presente". Ho finto di provare qualcosa per Cameron affinché tu cercassi di essergli amica. Ah, e ti ho chiesto quel favore perché sapevo che per Dylan sarebbe stato un problema. Quando tuo padre se n'è andato via per lavoro, per me è stato più semplice del previsto. Mi è bastato scrivergli qualche messaggio vago per mandarlo in paranoia e così tu ti saresti stancata di lui. Quando l'hai lasciato, lui mi ha immediatamente avvisata ed io ne ho approfittato per avvicinarmi a lui. Semplice, no? Alla fine ho ottenuto ciò che volevo. Ciao Jade, sappi che sei solo  un essere inutile>>.
Detto questo, se ne andò agitando i fianchi con il suo gruppetto di servette.  Mi venne da piangere, perciò corsi fuori dalla mensa ed uscii dalla scuola. Dovevo andarmene.
<< Jade, fermati! Mi spieghi perché sei scappata via? >>, Cam mi raggiunse. Gli raccontai tutto l'accaduto con Angel per filo e per segno. Poi, Cam mi abbracciò forte e mi diede un bacio sulla fronte. 
<< tranquilla, non hai perso un granché. Non odiarmi ma avevo detto che quella ragazza mi sapeva di falsa >>, provò a consolarmi.
<<ti aveva detto qualcosa?>>, domandai. Cam deglutì e distolse lo sguardo dai miei occhi.
<< no no>>, negò.
<<Cameron,  so che stai mentendo. Dimmelo>>, sbuffai. Suonò la campanella che avvisò la ripresa delle lezioni. Cam alzò le braccia e sbuffò. 
<<a fine delle lezioni non mi scappi>>, gli dissi.

Le due ore passarono in fretta. Uscita dalla scuola, aspettai Dallas vicino alla sua macchina. Quando arrivò,  capì di non avere scampo. Incrociai le braccia al petto ed alzai le sopracciglia.
<< ecco, sapevo già dei suoi sentimenti nei confronti di Dylan. Un giorno, dopo scuola, andai verso la mia macchina per tornare a casa. Prima di salirci, trovai Angel ed il tuo ex intenti a parlare. Non sentivo nulla, l'unica cosa che ho visto è stato lei che baciò lui. Ovviamente, Dylan la spinse via dopo che Angel si staccò da lui e poi se ne andò via, lasciandola lì da sola. Mi avvicinai a lei per parlarle. Lei mi minacciò dicendomi che mi avrebbe rovinato la vita, che mi avrebbe mandato dei nostri amici in comune a farmi una visitina ed altre cose ma , soprattutto, che ti avrebbe fatto del male. Per questo non te l'ho detto . Una volta te lo volevo dire, ma lei lo scoprì in anticipo e mandò dei ragazzi a picchiarmi la sera della festa. Erano cinque contro uno, io. Mi riempirono di calci e di pugni in tutto il corpo, poi uno di loro si avvicinò al mio viso. Aveva un coltellino in mano che mi puntò sul naso dicendo:  " e la prossima sarà la tua amica", per poi passarmi la lama fredda  sulla guancia>>.
Una volta che finì di parlare, sospirò e cercò di avvicinarsi ma per me fu troppo.
In un momento di pazzia, spinsi Cameron e mi misi a correre senza una meta precisa.
La mia migliore amica era tutta una bugia, il mio forse migliore amico mi nascondeva cose importanti ed io mi sentivo sola.
Il pensiero di scappare via da tutto e da tutti mi fece sentire libera.

Una ventina di minuti dopo, mi ritrovai ansimante per la fatica in un quartiere rovinato con gli edifici mezzi distrutti. Cercai di tornare indietro ma dei ragazzi mi sbarrarono la strada.
Provai nuovamente a correre e loro mi inseguirono fino a quando non finii in un vicolo cieco. 

Downfall || Cameron Dallas Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora