CAPITOLO 51

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*Jade pov's*

**FLASHBACK, due mesi dopo l'accaduto**
<<Sierra, ci siamo>>, dissi con un pizzico di ansia. << ce l'hai? >>,chiese lei legandosi i capelli in una coda ed io annuii. Mi coprii gli occhi, non volevo vedere per prima. Mi raggiunse in bagno dopo aver aspettato che avessi finito di fare pipì e poi guardò il campioncino. Vidi delle lacrime accumularsi nei suoi occhi. << che succede?>> chiesi preoccupata. << sei incinta>>, mi sorrise emozionata. La seguii a ruota. Anch'io volevo piangere e lo feci. Una piccola vita creata da me e Cameron. Lo so, a ventitré anni non è il massimo, contando che stavo uscendo dall'ultimo anno di university college, ma io e Cam ci siamo promessi che avremmo passato insieme il resto dei nostri giorni ed eravamo propensi nell'esserne fedeli. Bisognava solo dirlo a mio padre. Andai a casa del mio ragazzo e lo trovai a giocare con Jack, Nash e Logan. Gilinsky ed il mio ragazzo sono diventati amici. Era difficile da credere, dopo l'accaduto. Il mio ex mi perdonò per ciò che successe a Barcellona e cercò di conoscere altre ragazze per dimenticarmi una volta finita la storia di Brandon. Fino a quel momento, solo una aveva attirato la sua attenzione: la sorella di Cameron. Inizialmente era un po'restia, però dopo qualche giorno è caduta anche lei nel suo fascino. << siete tremendi>>, dissi ridendo. << anche tu lo sei>>, il mio ragazzo mi fece l'occhiolino. << sì, ma io sono una tremenda incinta, a differenza tua>>, mi morsi il labbro. Ero molto agitata. Non sapevo quale sarebbe stata la sua reazione. Il gruppo fermò immediatamente il gioco, rimanendo impietriti. << Fratello, sei ancora in tempo per andare in Messico>>, sussurrò Nash per scherzare. Cam rimase perso nella sua mente per qualche secondo. << di quanto sei?>>, chiese. << tre settimane. Ho fatto ora il test>>, risposi balbettando. Quando tornò in sé, si alzò e camminò deciso verso di me con un'espressione fin troppo seria. <<e non me l'hai detto?>>, parlò. Mi attaccai impaurita alla porta. Sentii la voce degli altri che dicevano "calmati Dallas", "non fare cavolate" e "non farle del male". Arrivato davanti a me, attaccò il suo corpo al mio. Mise una mano sulla mia guancia e mi baciò con forza. Una volta staccate le nostre labbra, mi   alzò e mi fece girare ripetutamente intorno a sè senza farmi toccare i piedi per terra. Stava sorridendo. Aveva gli occhi lucidi e mi abbracciò dopo che mi lasciò posare le scarpe delicatamente al pavimento. << ti amo>>, farfugliò strofinando il viso sul mio collo. << anch'io Cam>>, dissi felice. I ragazzi si alzarono subito dopo e vennero a congratularsi con noi. << puoi ancora andare in Messico. Pensaci, fratello>>,ripeté Nash scherzando.
**FINE FLASHBACK**


Erano passate ventiquattro settimane da quel momento. Ero al nono mese. Il pancione si era  ingrossato tantissimo ed il bambino stava crescendo sano e forte. Non fu una passeggiata, ma come per tutte le donne, la fatica sarebbe stata ripagata. Dopo il diploma, io e Cam comprammo una casa nella stessa via dei miei genitori e dei suoi, entrambi partecipanti al nostro acquisto. Era l'unica condizione per ottenere un loro aiuto economico ed a noi andava benissimo così. Il mio Dallas era riuscito a trovare un lavoro e lo pagavano abbastanza bene. Mio padre alla fine mi parlò di lui e della madre di Nash. Io finsi di non saperlo e gli dissi che ne ero felicissima, per davvero. Liz era una donna magnifica. Era premurosa, gentile, dolce, simpatica ed aveva anche un certo fascino. La mattina del matrimonio, raggiunsi la mia quasi-matrigna all'agriturismo dove avevano deciso di sposarsi.  Dopo così tanto tempo che aspettavano questo momento, avevano messo da parte un bel po'di soldi per fare un qualcosa in grande. Indossava un vestito bianco, lungo e con le maniche che arrivavano fino alle mani aprendosi come un imbuto. Sembrava una fata. Mi diede un abito color cipria, che mi dava un tono elegante, delicato e mi stava anche molto bene. Era lungo con lo spacco laterale non troppo grande. Lo scollo a cuore continuava con una retina nera semi trasparente ed una cintura del medesimo colore insieme ad un tocco di argento fasciava i miei fianchi. Mi passò anche delle décolleté nere ed una pochette. Le parrucchiere che l'assistevano mi diedero una passata di piastra e le truccatrici mi misero un leggero filo di eyeliner, ombretto bianco e mascara. Intorno alle undici e mezza andammo nella sala allestita per la funzione. Era molto bella. Pareti color lavanda e decorazioni floreali davano l'impressione di adornare una stanza curata, luminosa e pulita. Mio padre si fece trovare già davanti al sindaco che aspettava Liz. Dopo la marcia nuziale, Mr. Scott iniziò a parlare.
La cerimonia non durò molto, ma fu molto piacevole e dolce. Il pranzo fu ottimo in un gazebo molto grande. Antipasto a buffet e le restanti portate erano a scelta tra due piatti di diverse categorie, cioè due primi, due secondi, due dolci ed alla fine una torta nuziale abbastanza grande con cioccolato, fragole e panna. Finito di mangiare, andammo tutti a ballare in un'altro salone buio con delle luci delicate color azzurro chiaro e viola a tema inverno. C'erano statue di ghiaccio, baristi, punch e molto altro ed io non potevo bere perché il bambino poteva patirne. Cam si avvicinò a me chiedendomi un ballo che io, ovviamente, accettai. << tra un po' toccherà anche a noi, ci credi?>>, disse. Sorrisi dolcemente e posai la testa sull'incavo del suo collo. Era tutto così perfetto. << oh oh>>,dissi sentendo una strana sensazione nel bassoventre e tra le gambe. << che succede?>>,chiese preoccupato. << Si sono rotte le acque>>.

Downfall || Cameron Dallas Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora