CAPITOLO 27

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<<te la sentiresti di dirmi che è successo esattamente?>>.
Annuii e presi un bicchiere d'acqua fresca per poi berlo. Gli raccontai tutto per filo e per segno dell'accaduto, di come stavo e di Cameron. 
Mentre gli raccontai di quest'ultimo, Nash mi prese le mani e mi guardò intensamente. Gli dissi il motivo per il quale ero impazzita durante la sua ultima visita con Lele e del medico che aveva lo stesso viso del mio Dallas. 
Il ragazzo dagli occhi azzurri mi sorrise dolcemente e mi accarezzò la guancia.
<<Jade, hai visto benissimo. Cam è ancora vivo. Quando lo stavi per "ammazzare" con il vaso, lui era venuto a trovarti per vedere come stavi. Per non appiccicarsi subito visto la tua instabilità, si è messo in fondo alla camera per farti capire che lui era lì. Dopo questo tuo momento di sclero, gli abbiamo consigliato di starti lontano fino a quando ti saresti ripresa...ma essendo testardo si è fatto prendere come volontario qua per starti vicino. Lui è venuto a portarti le medicine ma tu ti sei nascosta sotto le coperte impaurita, perciò dopo che ha visto un medico (un suo amico che ha iniziato da poco a lavorare li) passare davanti alla tua stanza, gli ha chiesto velocemente di entrare nella tua camera. Lui sapeva tutto, perciò non ti ha detto della sua visita. Subito dopo Cam mi ha chiamato per dirmelo. Non sei matta, Jade. Lui è vivo>>.
Provai un qualcosa allo stomaco, qualcosa di bello. Era qui, che respirava e che mi stava aspettando per stare finalmente insieme. Sentii le lacrime calde e salate bagnare il mio viso e Nash mi strinse forte tra le sue braccia. Finalmente potevamo stare insieme ed essere felici. Potevamo essere una cosa sola, con la speranza che mio padre lo accettasse.
<<posso vederlo?>>, chiesi impaziente.
<<domani. Ora devi riposare, va bene? >>.
Accettai la sua proposta e mi misi a dormire affinché il tempo passasse più in fretta. 
Mi misi sotto le coperte calde e mi immaginai il contatto tra le mie labbra e quelle di Cam una volta visti  dopo così tanto tempo. Sorrisi pensando al suo viso mezzo addormentato dopo aver passato una notte insieme abbracciati. Mi avvinghiai al cuscino con la speranza che fosse lui una volta a casa.  Dopodiché mi addormentai.

Il giorno seguente mi svegliai con un bel sorriso stampato sul volto. Avrei visto Cameron dopo più di un mese di torture. 
Dopo aver pranzato, un volontario entrò nella mia camera e mi disse che qualcuno mi stava aspettando nella sala visite. Mi misi a correre verso quella stanza e non appena ci entrai, lo vidi. Eccolo lì. In piedi e sorridente. In tutto il suo splendore.  Presi la rincorsa e gli saltai addosso, appendendomi come fanno i koala con gli alberi. Unii con un bacio le mie labbra con le sue e gli rimasi in braccio per un momento che, fortunatamente, mi sembrò eterno. <<hey, guarda che non riesco a tenerti per tutta la vita eh!>>, disse contento. 
Il suo cuore batteva forte. Mi posò delicatamente a terra ridendo e mi diede un bacio sulla fronte. 
<<mi sei mancata>>, aggiunse.
Mi accompagnò in camera, si sedette sul letto e si diede dei colpetti sulle cosce con i palmi delle mani per farmi segno di sedermi su di esse. Feci ciò che mi ha chiesto e gli raccontai tutto l'accaduto da Angel, Dylan e gli altri. 
<<perché non me l'hai detto prima?>>, chiesi.
<<speravo che non se la prendessero con te. Mi dispiace per tutto ciò che ti ho fatto passare>>, abbassò lo sguardo stringendomi le mani ed io lo baciai.

Passati venti minuti, Cam era ancora insieme a me ad accarezzarmi dolcemente i capelli.
<<Jade, tu vuoi stare con me nonostante tutto?>>, domandò serio. <<e me lo chiedi anche? Io sono innamorata di te. E poi, è tutto finito con Dylan ed Angel >>, posai la testa sul suo petto.
<<forse è meglio che tuo padre non sappia del motivo per il quale ti hanno rapita. Sia chiaro, se per te va bene>>, parlò.
Non volevo metterlo in pericolo. Bugia a mio padre oppure perdere il ragazzo perché qualcuno mi vieta di frequentarlo? Insomma, non c'era neanche bisogno di pensarci. Mi diede  un bacio sulle labbra e poi scese sul collo.
Per volere della sfortuna, un medico entrò nella stanza. <<scusate il disturbo ma devo portare Jade in un'altra stanza. Deve fare dei controlli siccome da stasera potrà tornare a casa. >>,disse quest'ultimo. 
Cameron annuì, mi spostò lentamente dalle sue gambe e mi salutò. Sorrise gentilmente al signore e chiuse la porta.
Preparai le poche cose che avevo e le misi in una borsa. Poi, il dottore mi fece uscire dalla camera e mi accompagnò all'ospedale. 
Al termine della visita, rimasi in sala d'attesa fino a quando mio padre mi passò a prendere. Lo abbracciai.
<<pronta per tornare a casa?>>, domandò.
<< prontissima>>, risposi euforica. Finalmente potevo tornare alla normalità con la speranza che quella storia fosse finita per sempre.

Downfall || Cameron Dallas Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora