CAPITOLO 44

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Erano passati qualche giorni dal ballo ed il giorno della partenza si avvicinava sempre di più. Mancavano solo più due giorni. In un certo senso ero molto dispiaciuta perché mi ero abituata ad avere la presenza di Cameron ogni giorno ed una volta tornata a casa avrei dovuto rinunciare ad una delle persone più importanti della mia vita. D'altro canto c'era mio padre a Los Angeles e per questo ero molto felice di tornare. Quel giorno potevamo uscire liberi per Barcellona. Dopo due settimane conoscevamo abbastanza la città. Indossai dei jeans chiari ed aderenti ed un crop top nero. Misi lo zaino in spalla ed uscii con Cameron, Bryan, Logan e le altre. Sul pullman decidemmo di andare al Maremagnum, un centro commerciale, e poi nell' Exiample, una via concentrata su negozietti molto particolari. «ragazzi, da una parte non voglio tornare a casa... Sto bene qui », dissi sbuffando. 
La mattinata passò velocemente. Comprammo molte cose carine ed io presi qualche souvenir per mio padre. Cameron e gli altri non avevano voglia di fare shopping,ovviamente,  però pur di vederci felici accettarono. La sorpresa che avevamo fatto a Logan e Chloe alla fine si rivelò un successo. Si dichiararono e si misero insieme sempre quella sera. Decidemmo di andare a mangiare un hamburger, perciò andammo al Burger King per pranzare con qualcosa di veloce per poi andare a cercare la Exiample. Finalmente riuscimmo a trovarla dopo mezz'ora e ne fummo molto felici. Feci delle foto ai negozi, alle case colorate e comprammo altre cose. Quando mancò mezz'ora all'orario d'incontro per tornare a casa, mi sedetti davanti al pullman, tirai fuori la macchina fotografica ed osservai le immagini fatte. Riguardandole, però, notai che c'era una persona vestita con una toga rossa che le copriva interamente il corpo ed una maschera da diavolo sul volto. La cosa strana era che guardava sempre verso la telecamera con la testa chinata a lato. « ehi,  guardate qua», dissi mostrando a tutti lo schermo della macchina fotografica zoommando sulla figura misteriosa.  « che diamine é? », aggiunsi. « è un travestimento da diavolo», disse Bry. « perché dovrebbe esserci un pazzoide che si veste così?  Nessuno l'ha notato? » , continuò. « si,  l'avranno notato...  Ma il diavolo è una figura tradizionale qua.  Mai sentito parlare della Mercè?   Beh,  è un festival in onore di Mare de Deu de la Mercè, il Santo patrono di Barcellona. Questo festival, che dura circa 5 giorni, serve per salutare l'estate e dà il benvenuto ai mesi autunnali più freschi. Durante delle manifestazioni chiamate Correfocs, ci sono persone travestite da diavoli che ballano, fuochi d'artificio e dragoni che sputano fuoco e scintille tra la folla. La cosa che non mi quadra è che accade a settembre e noi siamo ad aprile... », si grattò la nuca pensieroso. Presi il telefono senza neanche pensarci ed aprii la galleria. Guardai ogni foto e selfie e quella persona era sempre in ognuna di queste. Iniziai a sentire le gambe che cedevano e vedevo le cose intorno a me sfuocate che giravano, come se fossi in una giostra. Cam lo notò e mi afferrò saldamente. «dai, ti accompagno sul pullman così ti sdrai un po'», mi sussurrò dolcemente all'orecchio. « non mi abbandonerai,  vero? », chiesi. « io? Mai.  È una promessa». Detto ciò,  mi baciò la fronte e mi fece coricare sui sedili vuoti in fondo al bus. Da lì,  i miei occhi si chiusero e caddi in un sonno profondo.
*Leyla's pov*
<<Mamma mia che caldo con sta maschera.  Maledetta Jade,  cosa mi tocca fare per farti fuori?>>, pensai maledicendo quella ragazza. Le persone continuavano a fermarmi chiedendomi se potevano farsi una foto con me. Nonostante ciò riuscii lo stesso a raggiungere il mio obiettivo. Entrai nei bagni di un fastfood,  mi spogliai e mi rivestii con gli indumenti messi la mattina stessa. Presi il costume e lo infilai in cartella. Sbloccai il telefono e gli scrissi un messaggio.
"ho fatto come volevi. La lettera la prima sera?  Fatto. Punizione per lei?  Fatto. Fatto foto a lei e Cameron mentre lo facevano?  Fatto. Fatta partire la registrazione di Jack subito dopo? Sì. Travestita e tormentarla tutto il tempo?  Assolutamente sì. Ora devo solo più parlarne con il suo fidanzatino che si trova a Los Angeles.  Quando torno voglio la mia ricompensa. Non vedo l'ora di vederti, ora che potremo stare insieme per sempre"
Composi il numero di Gilinsky preso dal telefono di Jade mentre si stava divertendo con Dallas in piscina quel giorno in cui mi ero finta malata.  Dopo essermi sforzata di piangere a comando, lo chiamai. «pronto?», disse la sua voce calda. «Sto parlando con Jack? Ciao,  sono un'amica di Jade.  Non importa il mio nome,  è ora che tu sappia la verità», singhiozzai per poi sorridere silenziosamente.

Downfall || Cameron Dallas Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora