CAPITOLO 15

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Senza nemmeno guardarmi negli occhi, Cameron si girò a fatica verso di Nash.

<<Stanno tornando. Si sono messi d'accordo con i loro amici che abitano qua>> riuscì a malapena a dire.

Nash spalancò gli occhi e, notando il mio volto incuriosito, cercò di cambiare discorso.

<<Forza Jade, portiamolo a casa>>.

Aiutai il ragazzo dagli occhi azzurri a sollevare Cameron.

Una volta arrivati, mi assicurai che Gina non fosse ancora sveglia. Poi, Nash portò Cam in camera sua mentre io cercai qualcosa per medicarlo. gli pulii il sangue dal volto: aveva un labbro spaccato ed un taglio lungo la guancia.

<<Mi spieghi che cosa ti è successo?>>, chiesi.

<<Niente, mi sono imbattuto in una persona ubriaca>>.

<<Che significa "stanno tornando"?>>, domandai ancor più confusa.

<<Niente, mi riferivo a dei miei amici che vivevano vicino a dove abitavo prima. Sono venuti qua a farmi visita e mentre stavo venendo dal gruppo per avvisarli, un tipo mi ha aggredito senza motivo>>.

<<Forse è meglio lasciarlo riposare un po'. Gli preparo una tazza di camomilla. Jade, ne vuoi un po' anche tu?>>, parlò Nash.

<<Si grazie, ti vengo ad aiutare>>.

Versò la bevanda nella tazza, gliela portò e subito dopo tornò in cucina per parlare un po' con me.

<<Non ti spaventare per stasera. Cameron è un bravo ragazzo. Non farti pregiudizi. Io lo conosco da quando avevo sei anni, è come un fratello per me>>.

Sorseggiai un po' di camomilla ed andai in salotto con Nash per guardare la tv.  

<<E così non stai con Cam, vero?>> chiese.

<<No. Non capisco perché continuiate a pensare il contrario. Io sono fidanzata>>, sospirai frustata.

<<Come si chiama il tuo ragazzo?>>, insistette il ragazzo dagli occhi color cielo.

<<Dylan>>, mi limitai a dire.

<<L' amico di Jack? Quello biondo ?>>, chiese stupito.

<<Sì, lo conosci?>>, sorrisi.

<<No, ne ho solo sentito parlare>>, alzò le spalle.

<<Comunque fai attenzione. Non solo con lui, ma con tutti. Questo posto non è molto sicuro>>, continuò a parlare.

Rimasi confusa da questa conversazione.

In quel momento, ricevetti un messaggio. Era lo sconosciuto :

"Povero Cameron. Digli che mi dispiace averlo visto cosi. Ti avrei avvisata, ma poi avresti scoperto chi sono.

Ps: ti piacciono le mosche, evidentemente.

Vedrai che prima o poi sarai mia."

<<Tutto ok?>>, chiese Nash.

<<Sì, vado a controllare Cameron>>, risposi avendo un pensiero fisso nella mente: Dallas poteva essere lo sconosciuto. Solo lui sapeva della storia accaduta a casa mia.

Salii velocemente le scale ed entrai nella camera di Cam. Stava dormendo.

Era lì, con le labbra socchiuse che respirava velocemente. Stava tremando leggermente. Il suo viso stanco dava un senso di tenerezza.

Mi avvicinai al suo armadio, presi un piumino, coprii il ragazzo e subito dopo il moro aprì gli occhi e mi vide. Cercò di parlare ad alta voce ma gli uscì debole ed affaticata.

<<Grazie Jade>>, disse.

<<Per cosa?>>, chiesi confusa.

<<Per tutto. Per esserti presa cura di me stasera e di starmi vicino. Mi dispiace per com'è iniziata la nostra amicizia. Di solito le ragazze mi vanno dietro e non fatico molto ad essere loro amico. Con te è diverso. Tu sei diversa. Ho dovuto fare le capriole per avvicinarmi a te ma non me ne pento>>.

Rimasi senza parole. Mi dispiaceva per come mi ero comportata con lui, ma io ero fatta così. Da quando mia madre mi aveva abbandonata, ho sviluppato questo comportamento con tutte le persone che non conoscevo bene e con il quale non avevo un legame forte come quello che avevo con Cam in quel momento.

<<Scusami, mi dispiace di essermi comportata in quel modo>>, parlai a disagio.

<<Tranquilla, è il passato. Ho bisogno di un favore. Ho un po' di sonno. Puoi stare con me fino a quando non mi addormento?>>.

Rimasi sorpresa da questa richiesta ma accettai comunque.

Mi sedetti sul bordo del letto ed aspettai.

Dopo un po' decisi di scrivere allo sconosciuto.

"Cosa ti ho fatto di male? Cosa vuoi da me?"

Un telefono vibrò. Siccome c'erano tre telefoni, uno di Cam, uno di Nash ed uno che non sapevo di chi fosse, decisi di andare a vedere.

Mentre mi avvicinai al comodino sul quale c'erano i cellulari, si spalancò la porta. Era Nash.

<<Sono venuto a vedere cosa stesse succedendo. Non tornavi più>>, parlò.

<<Cameron mi ha chiesto di aspettare che si addormentasse>>, mi giustificai.

<<Capito. Senti, stanotte mi fermo da voi. Lo controllo io per vedere se ha bisogno di qualcosa, va bene?>>. Annuii e gli diedi la buonanotte.

Andai in camera, mi misi il pigiama, spensi le luci e mi buttai sul letto esausta.

Era stata una serata difficile per tutti, soprattutto per Cam. Portai le cuffiette nelle orecchie e mi misi ad ascoltare la musica fino a quando non caddi tra le braccia di Morfeo.

Downfall || Cameron Dallas Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora