CAPITOLO 36

729 40 13
                                    

Per ogni suo passo in avanti, io indietreggiavo. << mica penserai che voglia farti del male>> disse alzando un sopracciglio. << vattene>>, parlai. << convincimi a farlo>>, sghignazzò. Presi la rincorsa e mi buttai addosso a lui per fargli cadere le chiavi dalla mano. Quando la sua schiena toccò il pavimento, invece, mi prese prontamente per i polsi e rotolò sul tappeto, facendomi finire sotto di lui. << e ora, piccola Jade?>> fece la faccia da cucciolo. La distanza era veramente poca ed io ero rimasta bloccata e persa tra i suoi occhi. Poco dopo, il suo sguardo scese e puntò le mie labbra. Si inumidì le sue, mi lasciò un polso e mi accarezzò lentamente una guancia. Spostò la ciocca di capelli che mi era finita sul viso e non esitò nel porre fine a questa lontananza. Era un bacio malinconico, triste per la mancanza del contatto delle nostre labbra negli ultimi due mesi. Non ebbi forza di reagire. Avevo così nostalgia di lui. Sentii una lacrima scivolare sul mio viso. Non potevo. Cercai di spostarmi ma non ci riuscii. Più ci provavo, più Cameron faceva forza sulle mie labbra. Inoltre, ero completamente distesa sul pavimento, non potevo muovermi più di tanto. Quando porse fine al nostro bacio per riprendere fiato, finalmente notò che stavo piangendo. Si tirò su immediatamente a sedere e mi prese in braccio.  << non piangere. So che ti manco e che mi vuoi. Lascialo, Jade. Torna da me>>. Mi baciò di nuovo. Ecco un' altra martellata sul cuore. << non posso. Uno, come faccio a fidarmi di te dopo ciò che mi hai fatto? Due, non me la sento. Tre, non posso fargli questo. Lui sta cercando di dare tutto se stesso per me e non mi ha neanche chiesto nulla in cambio>>, dissi fermamente. << ammettilo,dai. Ti conosco molto bene e so che se fosse per te,mi salteresti addosso>>, alzò le spalle in modo ovvio. << ora ho Jack>>, ripetei. << non hai negato. Beh, è già qualcosa>> . Mi tolse da sopra di lui, si alzò in piedi ed apri la porta dopo aver messo la chiave nella serratura. << bene, allora stai con lui. Però ti giuro che io continuerò a divertirmi con te. Ti ricordo che lui è uno dei più popolari della scuola. Sai con quante è andato a letto? Tu, invece non sei molto esperta. Se vuoi puoi fare pratica con me, visto che non c'è imbarazzo di questo tipo tra noi. Pensaci. Buonanotte>>, disse serio, poi uscì. Rimasi qualche istante sul pavimento ad asciugarmi le lacrime. Lo volevo. Eccome se lo volevo. Però c'era un solo problema: non volevo fare del male a Jack. Mi alzai, presi l' accendino di Chloe, glielo portai ed inventai la prima scusa per andarmene a letto. Incerte, dissero un "okay" inarcando un sopracciglio. Mi girai per tornare a casa, quando vidi una luce. Mi avvicinai. <<Che odore di erba!>>, dissi tappandomi il naso. Infatti, c'era un ragazzo intento a fumare  sul ponticello che portava dall' altra parte del bosco che era diviso dal fiume. Era alto, di corporatura leggermente muscolosa ed aveva i capelli scuri. Non riuscii a vedere bene il viso, dato che il lampione lì vicino non permetteva di vedere i dettagli. Alzò lo sguardo. << allora hai deciso! >> disse. << non so di che tu stia parlando>>, cercai di mettere a fuoco la persona. << smettila sciocchina, ti ho fatto la proposta prima!>>, rise ed io spalancai gli occhi. <<Cameron??>>, chiesi incredula.  << e chi altro, se no?>>, disse ridacchiando. Mi avvicinai e mi misi un suo braccio sulle mie spalle. << andiamo, ti porto nella tua camera>>,sospirai. << sei vogliosa,eh? Lasciami finire la mia terza sigaretta - disse facendo le virgolette su quest'ultima parola ridacchiando- ho appena preso sta roba buona da uno del campus, non voglio sprecarla! >>. Scossi la testa senza sapere cosa dire. <<Questo ragazzo è impossibile...>>, pensai.
Arrivati, lo aiutai a sedersi sul letto ma lui si coricò. Guardai l'ora. Erano le ventitré e trenta. Dopo trenta minuti sarebbero passati i prof in ogni casa per assicurarsi che stessero tutti bene. << alzati!>> strillai. << perché?>>, chiese svogliato. << tra poco passano gli insegnanti per assicurarsi che sia tutto ok e tu sei in questo stato! Forza, vai a farti la doccia!>>, aprii la porta del bagno. << Dovrei farmi una doccia ma non riesco a temermi in piedi, dai, aiutami o finisco nei guai>>, mi supplicò. << sei tu che ti sei messo in questo pasticcio!>>, ribattei. << per favore, che ti costa?>>, iniziò a piangere. Sospirai. <<e va bene!>>. Lo portai in bagno e gli riempii la vasca con l'acqua calda mentre lui si stava spogliando. << ti aggreghi a me?>>, tentò con la faccia tosta. << no grazie. Ora mi giro, entri nella vasca e ti lavi. Io ti preparo la roba pulita e poi vai a dormire. Ok? >>. Mi ringraziò e si rilassò nell’acqua. Uscii dal bagno e lì fuori trovai Logan, uno dei suoi compagni di camera. << hey Jade!>> disse quest’ultimo. << ciao! Ho bisogno di un favore. Puoi controllare Cameron? Non è affidabile ultimamente>>, sorrisi imbarazzata e lui accettò. Andai in terrazza e chiamai Nash preoccupata. << Hola Jade! Come va a Barcellona? >>, parlò allegro. << io sto bene, tu? Senti, devo chiederti una cosa seria. Cos’ ha Cameron? È cambiato moltissimo>>, posai una mano sulla ringhiera. << beh, diciamo che non hai torto. Ha cambiato giro, non frequenta più il gruppo, beve fin troppo ed è diventato un ragazzo facile...>> sentii la sua voce incrinarsi. << Continua a  provarci con me nonostante stessi con Jack>>. << Jade, fai attenzione. Ha come un' ossessione per te. Non ti stupire se non si calmerà>>, mi avvisò. Sentii la voce di Dallas chiamarmi. Salutai Nash, presi i vestiti di Cameron ed entrai in bagno. << dim...>>. Mi accorsi che era fuori dalla vasca con solo un asciugamano legato alla vita. << pasticcino, non sbavare>>,rise. Gli porsi gli indumenti e feci per uscire dalla stanza. <<  Per favore,non andare via. Devo dirti una cosa>>. Annuii e lo aspettai seduta sul letto. Poco dopo mi raggiunse. Mi si avvicinò pericolosamente e mi alzò il viso. Mi diede una serie di baci sul collo mentre io ero paralizzata. Posò le labbra sulle mie prima che potessi ribattere per poi portare la bocca davanti al mio orecchio. << non avevo fumato così tanto. Era una scusa per ricevere tue attenzioni e vedi che ci sono riuscito. Visto, piccola?>>, sussurrò. Per qualche secondo rimasi incantata, poi capii e non potevo credere alle mie orecchie. Cercai di andarmene ma lui mi bloccò per il polso. << so che mi vuoi, non negarlo a te stessa. So che ti è piaciuto!>>, mi fece l’occhiolino. << fottiti Dallas!>>, lasciò il polso ed io corsi fuori dalla camera. Dopo il controllo dei prof, indossai il pigiama, mi infagottai tra le coperte e cercai di dormire. Mi svegliò il vibrare del telefono. Numero sconosciuto:
"Pensavi seriamente di poter stare tranquilla ora che le minacce del tuo ex sono finite? Beh, invece no! Ti avviso... D'ora in poi ci sarò io che ti farò compagnia, bambolina"

Downfall || Cameron Dallas Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora