CAPITOLO 39

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<<per favore, siediti sul letto>>, dissi con calma. Lui mi ascoltò e mi fece segno di mettermi vicino a lui. Mi abbracciò facendo in modo di farmi posare la testa sul suo petto. Mi passò una mano tra i capelli ed io sentii le lacrime minacciare di uscire. << è tornato, vero?>>, mi chiese con un tono delicato ed attento, come se dovesse cercare di disinnescare una bomba. << si, ma non è Dylan. Non so chi sia ma ha detto che è peggio di lui >>, risposi in un sussurro. << da quanto va avanti?>>, domandò. << qualche giorno>>. << ti giuro che usciremo da questa storia>>, mi accarezzò la guancia. Mi avvicinai sempre di più a lui e lo baciai. Lui mi afferrò per i fianchi e mi prese in braccio. Sentivo le sue mani accarezzarmi lentamente la schiena e questo mi faceva impazzire. Mi vestii con un paio di jeans neri ed una felpa extra large bianca con la scritta nera. Cam, visto che aveva già tutto organizzato, prese dall' armadio una t-shirt verde militare e dei jeans normali. Legai i capelli in una coda ed uscimmo per andare a fare colazione. Decidemmo tutti di mangiare leggero, dato che quel giorno saremmo andati al Tibidabo, che è un parco divertimenti con vista sulla città.  Partimmo sul presto, dato che ci saremmo stati fino alle cinque. Ci mettemmo una decina di minuti per arrivarci e trenta per entrare, visto che la coda era molto lunga. Decisi di stare in gruppo con Logan ,Cam, Ryan, Phoebe e Chloe. Moretz e Lerman avevano un certo feeling. Era da tanto tempo che lo si notava. Passammo la giornata a fare attrazioni ed a fare i giochi a premi come lo sparare alle lattine per vincere un peluche. All'ora prestabilita, ci incontrammo con i professori davanti al pullman. Mi sedetti vicino a Cam per  farmi coccolare da lui.
Tornammo al campus abbastanza presto. Mancavano due ore e mezza alla cena, perciò andai con Chloe alla piscina vicino al dormitorio per rilassarci. << Allora tu e Cameron?>>, mi chiese. Le raccontai della sera precedente e lei si lascio sfuggire delle risatine. <<Tu e Logan, invece?>>. << va meravigliosamente. Di solito i giocatori di rugby sono dei testoni che sanno solo divertirsi con le ragazze. Lui, però, è diverso>>, parlò con aria sognante. Continuammo a parlare a lungo, solo che ad una certa ora dovevamo andare. Mi feci una doccia per togliermi il cloro di dosso ed andai in camera con addosso una semplice tuta grigia ed i capelli legati in uno chignon. Lì trovai il mio Dallas aspettarmi sul letto. << hey>>, lo salutai dandogli un bacio sulle labbra. << bel saluto! Comunque mentre eri via, ho cercato il significato del biglietto nel pacco ed ho trovato una cosa. Ho digitato "Maria insanguinata" Su Google e tra le tante ricerche correlate, mi ha dato la leggenda di Bloody Mary>>. Girò il suo portatile verso di me e mi mostrò le informazioni trovate :
"La storia si svolge tra la fine dell’800 e gli inizi del ‘900, in una cittadina americana; a quel tempo la medicina non era ancora molto sviluppata e in giro c’erano ancora molte epidemie mortali, come il vaiolo e la peste.
Mary, una ragazza di 16 anni circa, viveva con la madre lavandaia e il padre dottore. Ad un certo punto Mary si ammalò di Difterite e andò in coma. La malattia era contagiosa e il padre dottore fece credere a tutti che per la figlia non ci sarebbe stata più speranza seppellendola lui stesso.
La madre, una donna di fede, non riuscì ad accettare l’accaduto e, pensando ad una possibile sopravvivenza della figlia, legò al polso della deceduta una corda collegata ad un campanellino; questo perché, nel caso si fosse svegliata, l’avrebbe sentita e salvata.
Quella notte, però, il padre scoprì che sua moglie aveva messo un campanellino per sentire se fosse viva, allora il padre diede un sonnifero alla moglie facendole credere che era solo acqua però anche il padre cadette in un sogno profondo.
Il mattino seguente, fecero una scoperta agghiacciante: il campanellino era a terra e, riesumando la ragazza, la trovarono sporca di sangue, con le mani logorate che testimoniavano i suoi ultimi tentativi di liberarsi; il coperchio della barra era graffiato, su di esso erano rimasti lembi di pelle e pezzi di unghie; sul suo viso una smorfia di puro terrore. La ragazza, adesso, era morta veramente, per asfissia.
La sera dopo il padre andò in bagno per lavarsi i denti con la candela pronunciando 3 volte di seguito bloody Mary la moglie sentii un urlo corse in bagno e trovò il marito morto insanguinato."
<<che significa?>>,chiesi. Cameron mi prese la mano e la strinse forte. << mi sa che vuole farti capire che sarai la prossima a finire così>>, deglutì rumorosamente.

Downfall || Cameron Dallas Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora