CAPITOLO 53

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*Jade pov's*

Una settimana. Una lunghissima settimana senza la mia piccolina. Mi ero persa il primo pasto, il primo bagnetto, il primo sonnellino: i suoi primi momenti sulla terra. Anche Cameron era giù di morale, però cercava lo stesso di starmi vicino, visto che non mangiavo, non dormivo e non mi lavavo da quando Grace è scomparsa. Per quanto chiamassimo la polizia, nessuno riuscì ad avere novità di Angel e Grace. Erano ricercate in tutto il mondo. <<Pensa Jade, pensa>>, continuai a ripetermi. Dovevo parlare con Dylan. << sono venuta qua per parlare con Anderson>>, dissi al primo agente che trovai alla centrale. Mi scortò nella sala in cui si poteva parlare con i detenuti e poco dopo mi raggiunse il biondino. Appena si sedette di fronte a me, mi guardò e rise. Prese la cornetta del telefono e parlò. << la piccola Jade vuole fare ancora l'eroina della situazione? Ma cresci un po'. Non capisci che anziché aiutare fai tutto il contrario,o l'esempio di Chloe non ti è bastato?>>, rise beffardo. << dimmi dove si trova mia figlia>>, ringhiai a denti stretti. << perché dovrei? Guarda dove sono per colpa tua. Agenti, riaccompagnatemi in cella. Il teatrino è finito>>, disse e se ne andò. Tirai un pugno al tavolo e feci per uscire. << aspetti signorina!>>,mi urlò alle spalle lo sceriffo. Quando mi raggiunse, mi girai. << mi dica>>, risposi gentilmente. << la proprietaria di un negozio per neonati ha appena chiamato. Ha detto che una donna ha comprato da lei una culla ed altre cose ed ha dato l'indirizzo di casa sua per farsele consegnare, visto che non aveva la macchina. La buona notizia è che corrispondeva alle foto ed all'identikit dato da lei in tv. Quella cattiva è che la casa si trova a San Diego, a due ore ed un quarto da qua>>, mi avvisò. << mandiamo pattuglie, no?>>, chiesi insistente. Angel non era il massimo della genialità, ma grazie alla sua poca intelligenza avevamo una traccia. << no. Mi dispiace ma se ne occuperà la polizia del posto. Noi non possiamo fare altro,se non informarla di ciò>>, parlò in imbarazzo. << avvisateli e dite che sto venendo a prendere mia figlia. Ora!>>, uscii dall'edificio e mi diressi alla macchina per andare a casa e dire a Cam di prepararsi le valigie. Portammo Brad a mio padre ed andammo a prendere il primo volo disponibile per San Diego. Avevamo il cuore a mille e l' ansia era ormai diventata la nostra migliore amica. Arrivati all'hotel, posammo le valigie ed andammo alla centrale. << salve, siamo i Dallas, i genitori della neonata rapita. Ci hanno detto che avevate novità e volevamo venire al più presto possibile>>, disse Cameron. << certo. Ne avete tutto il diritto. Abbiamo preso la dichiarazione della signora del negozio in cui ha detto che si trova nell East Village. Risale alla casa di  una donna anziana che possiede una casa abbastanza grande che affitta stanze alle persone giovani come gli studenti. Può essere là. In ogni caso, domani mattina andremo a cercarla>>, ci disse lo sceriffo. Dopo averlo ringraziato, tornammo in hotel ed andammo a dormire. Era presto, solo le otto di sera, però mi sentivo esausta ugualmente.
Il giorno seguente andammo dal capo della centrale per dirgli che saremmo andati con loro. << voglio parlarle>>, dissi. << non lo dica nemmeno per scherzo. Ha rapito una persona, può anche ferirla>>, mi vietò. Dopo svariati tentativi, alla fine cedette e mi fece indossare un giubbotto antiproiettile che avevano come riserva. Quando arrivammo alla casa, la porta era spalancata. Gli agenti passarono per primi per assicurarsi che fosse tutto sicuro. Una volta trovata nella sua stanza, mi fecero passare. Stava piangendo. Era rannicchiata in un angolo della camera con la schiena al muro e la testa sulle gambe, che raccoglieva con le mani. << hey>>, dissi dolcemente avvicinandomi cautamente. << hai vinto, riprendila e fine dei giochi>>,singhiozzò. << perché hai provato a portarmela via?>>,chiesi cercando di capire. << per quanto Dylan sia fantastico, c'era qualcosa che mi mancava: una figlia. Ho sempre voluto una femmina ma il cielo non me l'ha voluta dare, perciò quando l'ho vista mi sono innamorata di lei e me la sono presa >>, parlò ovvia. << perché stai piangendo?>>. << e me lo chiedi anche? Svegliati Jade, tu hai tutta la vita davanti con la persona che ti ama e dei figli. Sei sopravvissuta dalle cose che ti abbiamo fatto, compreso uccidere una persona a te cara, e tu mi chiedi come mai piango? Ho perso. Passerò la vita in carcere ma almeno il mio momento di gloria l'ho avuto e non me ne pento affatto>>, mi rise in faccia con le lacrime che le scorrevano sul viso. << venite a prenderla. Spero che tu ti diverta nel posto in cui ti meriti di stare, Angel>> dissi acidamente per poi chiamare i poliziotti. Mi avvicinai alla culla e presi Grace in braccio. Cameron mi raggiunse e mi mise una mano sul fianco mentre con l'altra accarezzava dolcemente la testa della piccola. Ora potevamo finalmente scrivere il nostro finale.

Downfall || Cameron Dallas Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora