CAPITOLO 38

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<<Dai Jade, svegliati! Siamo arrivati>>, mi svegliò Cameron per poi darmi un bacio sulle labbra. Che bel risveglio. Mi stiracchiai lentamente sbadigliando e mi stropicciai gli occhi. Dovevo aver dormito pesante. <<Bene ragazzi, devo darvi un'indicazione prima di scendere: ci troviamo in mensa alle otto per la cena. Avete un'ora e mezza per fare le vostre faccende, non un minuto di più, chiaro?>>, ci avvisò la Haston. Annuimmo tutti per poi uscire dal pullman. Io, Chloe e Phoebe corremmo per andare in camera. Mi precipitai nel bagno chiudendomi dietro la porta. << mi faccio la doccia per prima!>>, urlai. << va bene,ma sappi che hai dieci minuti di tempo per lavarti... se no invito qua il primo gruppetto di ragazzi che trovo nel campus e gli faccio vedere lo spettacolino di Jade Olivera mentre è intenta a vestirsi dopo essersi lavata!>>, mi rispose Chloe ridendo. Uscii dal bagno nel tempo prestabilito e finalmente ebbi il tempo di controllare il mio telefono dopo tutta la giornata. Notai di avere qualche messaggio da Jack, da Cam ed una chiamata da parte di mio padre. Telefonai subito a quest'ultimo, che mi chiese come stavo e cos'avevo fatto durante la giornata. Era molto felice. Sapeva che mi trovavo bene lì. Mentre stavamo parlando, vidi spuntare dallo zaino il pacco da parte dello sconosciuto. Dopo aver riattaccato, lo aprii e rimasi sconvolta. Un abito da notte lungo e bianco, pieno di sangue probabilmente finto, una parrucca nera e delle unghie finte mezze distrutte. Vicino c'era un biglietto:
Maria, Maria... perchè sanguini così tanto?
Ti avverto, Jade, non scapperai più. Ora sono io il tuo incubo.
Provai una forte sensazione di ansia. Decisi di distrarmi leggendo i messaggi del mio quasi ex ragazzo.
Spero che tu ti stia divertendo, piccola.
Ti amo tanto.
Mi manchi da morire.
Quando ti vedo, ti strapazzo di coccole e non mi scapperai!
Era inutile dire che Jack era perfetto. Forse fin troppo per me. Gli risposi con un " ti amo anch'io. Mi manchi".  Era vero, lo amavo come amavo Cam. Forse un po' di meno, ma era pur sempre amore. Infine, aprii la chat di Cameron:
Fatti bella per stasera, mi raccomando.
Sorrisi. Cos'aveva in mente?
*Cameron pov's*
<< Buongiorno, avreste una tovaglia e delle stoviglie da prestarmi?>>, chiesi ad una delle donne che lavorava in mensa. Questa mi guardò male ed inarcò un sopracciglio. Mi scrutò abbassando leggermente gli occhiali.<< perché?>>, domandò. << è il compleanno di un nostro compagno e vorremmo festeggiare senza sporcare i mobili>>. Lei si sistemò il grembiule e si allontanò. Una volta preso il bottino, chiamai Rick. << Hey bro, hai comprato ciò che ti ho chiesto?>>,domandai. <<certo. Manca solo più il cibo. A quello pensi tu?>>, rispose. << Quello lo prendo all' ultimo, grazie mille. A dopo >>, riattaccai. Se dovevo fare qualcosa, l’avrei fatta bene. Tornai in camera e spuntai dalla lista le cose che avevo già: piatti, tovaglia, bicchieri, posate, caraffa, candele, tovaglioli, anti zanzare e cesto. Chiamai il ristorante più vicino al campus ed ordinai i piatti preferiti di Jade. Poi, decisi di mandarle un messaggio.
Mi raccomando, mangia pochissimo in mensa. Capirai. Xoxo
Dopo aver premuto invio, corsi nella doccia e poi indossai dei jeans neri con una t-shirt bianca. In mensa, mi fermai ad osservarla. Era bellissima: dei jeans normali aderenti ed un top croat nero mettevano in risalto le sue forme delicate ma allo stesso tempo irresistibili. I capelli leggermente mossi le cadevano sulle spalle ed un filo di eyeliner le metteva in risalto i tuoi occhi color ghiaccio. Quando si girò verso i tavoli con il vassoio in mano, mi guardò dalla testa ai piedi per poi sorridermi timidamente. Sentii i suoi occhi bruciare sulla mia pelle. Ricambiai con modo impacciato il sorriso e le feci l'occhiolino, cosa che la fece arrossire. Guardai cos' aveva preso: solo un pezzo di pane. Si avvicinò alle sue amiche ondeggiando i fianchi come piaceva tanto a me. Una volta finito di "mangiare" corsi verso il ristorante e presi il cibo. Scrissi a Jade un  "vengo a prenderti alle 9" e corsi verso il bosco, vicino al ponte. Lì c' era Rick con in mano la roba che avevo procurato. Stesi la tovaglia sul prato illuminato debolmente dal lampione lì vicino, sparsi le candele per poi accenderle e sistemai il tutto. Mi specchiai sul telefono e mi sistemai i capelli. Poi, mi avviai verso la camera della ragazza che mi aveva rubato il cuore. Quando aprì la porta, mi saltò in braccio stringendomi forte. Le lasciai una scia di baci lungo il collo e dopo un lungo attimo, la posai. << sei bellissima stasera>>, ammisi leccandomi le labbra secche. Le presi la mano e le feci fare una piroetta, facendola sorridere come una bambina. << anche tu>>, arrossì.

*Jade pov's*
Mi  legò una benda intorno agli occhi e mi lasciai trasportare dalla sua mano. Mi aiutò a scendere le scale e mi fece uscire di casa. Dopo alcuni minuti che stavamo camminando, lui si fermò. << pronta?>>, chiese. Si mise dietro di me e mi slegò il foulard. Quando vidi il lavoro che aveva fatto, rimasi a bocca aperta. << vedi? Sono il solito romanticone>>, disse sghignazzando per poi prendermi una mano ed aiutarmi a sedermi sulla tovaglia. << perché tutto questo?>>, chiesi ammirando. << te l'ho detto: queste saranno le nostre due settimane>>, rispose versando dell' acqua nel bicchiere. Mentre stavamo mangiando, lui non staccava gli occhi da me. Mi faceva sentire bella, amata. Ed è questo ciò che deve farti provare la persona al tuo fianco. Finita la cena, mi fece cenno di avvicinarmi a lui. Obbedii e mi misi in braccio a lui. Mi baciò dolcemente sulle labbra. Dio mio, i brividi. Lui se ne accorse e mi strinse di più a sé. Intorno a noi c'era il vuoto, il silenzio totale. Si potevano sentire soltanto lo schiocco dei nostri baci. Dopo un po', questi si fecero sempre più forti e desiderosi. Presi la mano di Cameron e la misi sotto la mia maglietta, facendo in modo che accarezzasse la mia schiena calda. Improvvisamente si fermò.  << lo vuoi davvero?>>, mi chiese. La distanza dalle sue labbra mi stava uccidendo, perciò le feci unire di nuovo, soffocando il "si" che avevo pronunciato. Si staccò di nuovo. << non qui, piccola>>. Si alzò e mi portò in braccio fino in camera mia. << e le ragazze?>>, chiesi. << sono mie complici. Le ho chiesto questo favore in cambio di un appuntamento con Logan e Ryan>>, ghignò maliziosamente. Mi buttò sul letto e gli permisi di sfilarmi i jeans. Le nostre labbra, nel frattempo, non volevano separarsi. Quando si staccò dal mio viso, si alzò in piedi per sbottonare i suoi pantaloni e nel durante mi incantai a guardarlo. Era molto bello. Lui, i suoi bellissimi occhi color nocciola ed il suo sorriso. Indossò le precauzioni e poi entrò in me. << dimmi che mi ami>>, ansimò. << ti amo>>, affermai. << ripetilo>>, mi ordinò. << ti amo>>. Rallentò la spinta per torturarmi. << ora dimmi che lascerai Jack e tornerai con me>>. << si, lo lascerò, ma ti prego, continua. Ti amo e tornerò con te>>. Mi baciò e continuò ad aumentare la forza. Le nostre lingue continuavano ad incontrarsi teneramente e le mani andavano dappertutto. Il piacere era intenso. Inarcai la schiena in preda al piacere per poi lasciarmi andare. Poco dopo mi seguì ansimando. Si coricò di fianco a me e mi strinse in un abbraccio baciandomi la schiena. Fu così che ci addormentammo esausti.

La sveglia suonò. Erano le sei e trenta ed i nostri corpi erano ancora nudi. Mi fermai ad ammirarlo mentre stava dormendo. Trasmetteva una felicità indescrivibile. Decisi di farmi una doccia calda, perciò mi sciolsi a malincuore dalla sua presa. L'acqua sul mio corpo faceva scivolare momentaneamente i miei cattivi pensieri. Jack? Cameron? Li amavo entrambi ma Dallas era insostituibile. La domanda era: potevo fidarmi davvero di lui? Mi legai un asciugamano intorno alla vita ed uscii dal bagno. Il moro era di schiena girato verso il comodino con il volto chino. << scusa, mi sono fatta una doccia>>, gli sorrisi. Lui si girò con un'espressione furente. << e questo cos'è?>>, mi chiese indicandomi la scatola regalatami dallo sconosciuto. Il suo petto si gonfiava e si sgonfiava molto velocemente. Faceva quasi paura. Era il momento delle spiegazioni.

Downfall || Cameron Dallas Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora