CAPITOLO 33

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Passai la notte insonne per la seconda volta di seguito. Il pensiero di Cameron mi tormentava. Il suo sorriso, le sue braccia intorno a me, le sue labbra sulle mie...era uno strazio considerarlo come " non più mio". Non potevo ricascarci. Lui mi ha fatto del male. Mi ha messo nei guai, sapeva della falsità di Angel e il suo primo scopo era portarmi a letto per far vincere il suo orgoglio.  Non pensai solo a lui. I baci di Jack mi confondevano. Si, avrei potuto dimenticare Dallas con lui, ma sarebbe durata? Sarebbe riuscito a vincere il mio cuore dopo ciò che mi aveva fatto provare Cameron? Non volevo usarlo. Non potevo fargli del male solo per la mia voglia di togliere dalla mia testa la persona che mi ha fatta sentire bene per la prima volta e forse unica volta nella mia vita.

Il giorno seguente, io e Gilinsky avremmo passato il tempo in un posto che alla fine ha deciso lui perché voleva "sorprendermi ".  Ne avrei approfittato per parlargliene, ma come avrei fatto con Matt?  Ovviamente doveva svolgere il suo lavoro e doveva seguirmi, però non volevo parlargli troppo della mia vita privata. Indossai una felpa bianca e dei jeans neri, misi le scarpe e provai a mangiare un toast alla nutella.  Mi lavai i denti ed il viso e misi un goccio di mascara. Decisi di uscire a fumare. Ho sempre pensato che il vento freddo di febbraio fosse gradevole, a parte il naso e le mani ghiacciate. Sbloccai il telefono. Un messaggio da Jack in cui diceva che stava arrivando. <<pronto?>>, chiesi a Matt. <<Posa quelle sigarette o tuo padre mi uccide se vede che te le sto lasciando fumare>>, rise. Suonò il campanello. Aprii ed era il mio tutor. << buongiorno! >>, disse abbracciandomi. Ricambiai il saluto e presi la borsa. Chiusi a chiave la porta e tutti e tre entrammo nella macchina del moro. 
Dopo qualche ora di viaggio, Jack parcheggiò, scese dalla macchina ed indossò  gli occhiali da sole.  << Hollywood baby!>> esclamò ottenendo una mia debole risata. << Cosa si fa di bello?>> domandai. << guarda davanti a te e capirai cosa faremo stamattina>>  Feci ciò che mi aveva detto e capii di cosa si trattava:il Madame Tussauds di Hollywood. << non ci credo! >> dissi portandomi le mani alla bocca. Lui me le tolse, ne afferrò una e delicatamente mi portò all' entrata sorridendo. 
Ci divertimmo molto al museo delle cere. Era stupendo. Scattammo foto l'uno e all'altra con le statue delle celebrità e persino Matt fu contento di vederne alcune. Gilinsky era come un bambino quando si fece un selfie con X-Man e Spiderman. Usciti da lì dopo qualche ora, decidemmo di andare a mangiare qualcosa. << ora vi porto in un posto che ti piacerà da morire>>, disse il mio coetaneo. << più del Madame Tussauds? >>, alzai un sopracciglio. << Esattamente. Soffrite di stomaco debole? >>, chiese. Sia io che Matt scuotemmo la testa e Jack ci sorrise. Finito di pranzare, entrammo in macchina e Jack non perse tempo a mettere in moto la macchina. Arrivati, il ragazzo mi prese per mano per l'ennesima volta per poi coprirmi gli occhi e guidandomi chissà dove. Sentii delle urla e della musica ma non capii bene subito. Quando mi diede il permesso di vedere, vidi l'insegna degli Universal Studios. Incredula, diedi un bacio sulla guancia a Jack e lo strinsi forte in un abbraccio. Entrammo dopo aver acquistato il ticket ed io non sapevo neanche dove girarmi. Era tutto così perfetto. Decidemmo di andare per primo all'attrazione dei Simpson : la "the Simpson ride", che consisteva in una specie di montagna russa su quel tema. Passammo al Fast & Furious supercharged e via via provammo a farle tutte. Jack mi regalò degli enormi pupazzi a forma di ciambella e di una fetta di pizza  vinti agli stand appositi. << Matt, puoi lasciarci un attimo soli? >>, gli chiesi. Quest'ultimo annuì e si allontanò. Mi avvicinai a Gilinsky. << senti, ci ho pensato. Tu sei un ragazzo davvero fantastico ma sai che a me piace ancora Cameron. Vorrei dimenticarlo ma non mi pare giusto usarti magari nei primi tempi se mi mettessi con te. Non voglio farti soffrire e non nego che magari in futuro potrà succedere qualcosa... ma ora ho paura di farti star male, dato che mi l'ho lasciato qualche giorno fa ed ho ancora lui in testa...per ora >>, ammisi ed abbassai il viso. Mi sorrise dolcemente, mi spostò una ciocca di capelli e me la mise dietro l'orecchio. << Jade, non devi preoccuparti. So contro a cosa sto andando incontro ma non voglio aspettare. Puoi anche usarmi nei primi tempi ma sono sicuro che io so farti davvero felice... devi solo abituarti a stare con un'altra persona dopo di lui . Sono più che sicuro anche che in poco tempo ti innamorerai di me. Non è per essere vanitosi, ma so che potrò farti sorridere ogni giorno... magari anche qualche piccolo gesto ma che ci saranno sempre e che ti aiuteranno a rendere tutto magari bello e facile da sopportare. Io ti starò vicino e farò di tutto per farti stare bene con me. Spero vivamente di riuscirci.  So che sembra troppo presto dirlo ma io credo di provare sentimenti molto forti per te e se hai notato oggi hai riso come una bambina grazie a me e mentre ti vedevo fare così, mi sentivo il ragazzo più felice del mondo>> 
Mentre pronunciò quelle parole provai le farfalle nello stomaco. A lui importavo? Non sono solo uno scopo come per Cameron?  Non negai che non passasse inosservato davanti ai miei occhi, ma davvero potevo fidarmi? Mi prese una mano e me la baciò. << Se vuoi ti lascio tempo per pensarci ma ricorda che questo ragazzone ti sta aspettando. Senti che effetto mi fa la tua vicinanza>> , disse portando una mia mano sul suo cuore. Batteva tanto forte. Non ebbi bisogno di pensarci. Magari con lui sarei stata davvero felice. Gli presi il viso tra le mani e lo baciai.

Downfall || Cameron Dallas Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora