CAPITOLO 14

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Dopo qualche secondo speso a realizzare l'accaduto, lo spinsi via.

<<Come osi?!>>, chiesi.

<<Cosa c'è di male?>>, alzò le spalle.

<<C'è che sto con Dylan!>>, urlai.

<< Solo per questo? Allora avresti ricambiato se non ci fosse lui in mezzo?>>, chiese con un briciolo di speranza. <<Jade, devi dirmelo, ti prego. Ho bisogno di saperlo>>, continuò a parlare vedendo che non rispondevo.

Sbuffai. <<Torniamo a casa, per favore>>, lo supplicai.

<<Come vuoi>>, alzò le mani in segno di resa.

Il tragitto per tornare a casa fu silenzioso. Appena arrivammo a destinazione, mi chiusi in camera.

Dopo mezz'ora sentii bussare alla porta. Si aprì e sbucò fuori la testa di Cameron.

<<Vattene via>>, dissi infastidita.

<<È casa mia, ricordi?>>, rise cercando di alleggerire la situazione.

<<Sì ma non voglio approfittatori vicino a me>>, lo guardai severa.

<<Scusa. Stavo scherzando, non volevo farti arrabbiare>>, mormorò.

<<"Stavi scherzando?" Potevi anche evitarlo!>>, urlai.

<<Hai ragione. Sono stato uno stupido e me ne pento. Mi perdoni?>>, tirò fuori dalla tasca una tavoletta di cioccolato ed allargò le braccia invitandomi a raggiungerlo.

Io, esitante, mi avvicinai. Mi strinse in un abbraccio, si staccò e mi propose di guardare un film. Ovviamente accettai.

Passarono quattro giorni da quell' accaduto.

Mio padre stava bene, anche se gli mancavo molto.

Con Dylan era tutto perfetto.

Persino tra me e Cam stava andando tutto abbastanza bene. Stavamo imparando ad andare d'accordo ed ormai lo consideravo una persona importante per me, cosa rara.

Quella sera sarei dovuta andare ad una festa a casa di Taylor, un amico di Cameron.

Non appena arrivammo a destinazione, i due si strinsero in un abbraccio. Poi, il ragazzo si girò verso di me.

<<Chi è questa bella pollastrella?>>, sorrise.

<<Giù le mani da lei, Tay. Non avvicinarti troppo. È sotto la mia responsabilità. Guai a chi la tocca>>, lo guardò minaccioso.

<<Sono Jade. Sono fidanzata ma non con lui. Sono la ragazza di uno che si chiama Dylan>>, porsi la mano e Taylor ricambiò.

<<Dai Jade, ti presento gli altri>>.

Cam mi portò in una grande sala con una tv abbastanza grande sopra un caminetto, un tavolo con le sedie, una scrivania, una libreria ed un divano enorme. Mi fece avvicinare a quest'ultimo, dove c'erano dieci ragazzi con un bicchiere in mano che guardavano fuori dalla grande vetrata che mostrava il giardino e la piscina.

<<Ragazzi, lei è Jade. Una mia amica>>, annunciò. Tutti mi salutarono sorridenti ed io ricambiai.

<<Io vado a prendermi da bere. Jade, tu vuoi qualcosa?>>, chiese.

<<Sì, grazie. Scegli tu cosa prendermi>>, gli diedi carta bianca. Mi sorrise e mi lasciò con gli altri.

<<Allora Jade, da quanto conosci Cameron?>>, chiese Elena, una ragazza bionda dagli occhi scuri come la pece.

<<Dall'inizio di quest' anno scolastico. Perché?>>.

<<Ho notato la scintilla che ha negli occhi quando ti guarda, nient'altro >>, rise.

<<Ti interessa? Io sono fidanzata, non mi piace lui!>>, dissi ottenendo una fragorosa risata da parte sua.

<<No! Io sto con un altro ragazzo, tranquilla! Conosco Cam da tantissimo tempo e non l'ho mai visto così felice>>, mi spiegò.

Passò mezz' ora ma di Cameron nessuna traccia. Mi avvicinai a Grier.

<<Dov'è Cameron? >>, domandai.

<<Non lo so. Ti aiuto a cercarlo?>>, parlò ed io annuii.

Lo cercammo in ogni camera della casa. Per sbaglio entrammo in camere nelle quali c'erano delle coppie in preda a momenti di intimità espliciti.

Uscimmo in giardino. Vuoto. Nash iniziò ad ispezionare il retro della casa mentre io il davanti.

<<Jade! Vieni qua subito!>> urlò signor Occhi Azzurri. Seguii la sua voce e lo raggiunsi. Era dietro dei cespugli.

Appena arrivai dietro di lui vidi Cameron sdraiato per terra dolorante ed il volto pieno di sangue. Ebbi un colpo al cuore ed automaticamente le lacrime iniziarono a scivolare sul mio viso.

<<Che ti è successo?>>, balbettai.

Downfall || Cameron Dallas Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora