CAPITOLO 28

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in macchina e mio padre fece lo stesso. Si allacciò la cintura e guidò fino a casa.  Mi fiondai subito in camera. Quanto mi era mancata. 
Dopo un po' presi l'accappatoio e mi feci una doccia. Sentivo il bisogno di lavare via ogni ricordo di questo periodo. 
Una volta finita, asciugai i capelli e me li legai in una crocchia disordinata. Mi misi un felpone grigio di mio padre e lo raggiunsi in cucina. Stava preparando da mangiare. Sentivo il profumo di cibo già dalle scale. <<Cosa stai preparando di buono?>>,chiesi. << pasta al forno. Dato che sei stata via per molto tempo e sicuramente il cibo non sarà stato il punto forte di questa tua "gita", ho deciso di preparare il tuo piatto preferito. Così puoi anche mettere su qualche chilo, visto che sei dimagrita molto ultimamente ed è comprensibile.>>. Lo abbracciai e poi lo aiutai a preparare il tavolo. Accesi la tv ed iniziammo a mangiare. Verso la fine del pasto, mi venne un dubbio. << papà,  come farò io con Dylan ed Angel? Riuscirò ad essere al sicuro?>> , domandai.
<< la polizia mi ha detto che, se vorrai, potrebbero metterti 24h su 24 uno di loro come guardia del corpo... dovrebbe vivere con noi, però. Mi hanno chiesto di farglielo sapere il più velocemente possibile >>, mi avvisò. <<per me va bene,  ringraziali da parte mia>>, risposi.
<< senti jade, so che è una domanda un po' brusca date le circostanze... ma perché Dylan e gli altri ti hanno fatto questo? >>, parlò e per poco non mi strozzai con il cibo. << non lo so. Dylan magari si è arrabbiato perché l'ho lasciato... Angel invece mi ha usata per tutto questo tempo, me l'ha detto lei>>, balbettai. <<capisco. Ah, e da domani dovrai tornare a scuola. Qualcuno si è offerto per aiutarti a recuperare tutte le materie. Ah, e Cameron mi ha telefonato per chiedermi se dopo puoi andare da lui. Mi ha detto che Gina gli ha proposto di farti dormire da loro. Ovviamente in letti separati.>>
Mi rimpinzai con il cibo, corsi in camera mia, mi vestii, preparai le cose per la notte e mi lavai il viso ed i denti.  Quindici minuti dopo ero già pronta per andare da lui.
Attraversai la strada e mi fermai davanti al portoncino di casa sua. Suonai il campanello e poco dopo mi si presentò davanti, in pantaloncini , in tutta la sua bellezza. Mi baciò e mi fece entrare nell'ingresso. << mia madre è in cucina, vieni pure>>. Mi scortò in quella stanza ma di Gina non c' era traccia. <<dov'è tua madre? >>, chiesi capendo l’inganno. << è andata da mia zia per qualche giorno. Potrei avere detto qualche bugia a tuo padre, però so che per lei non ci sarebbero lo stesso problemi>>, si morse il labbro con aria colpevole. Scossi la testa e gli sorrisi. Lui mi prese per I fianchi e mi avvicinò a lui per poi baciarmi la fronte. 
<<in realtà ne ho approfittato per stare un po' solo con te dopo tutto ciò che è successo. Ne abbiamo bisogno>>, disse. Mi appesi al suo collo e lo abbracciai. Andammo sul divano a vedere un film ma dopo un'oretta e mezza, mi balenò per la testa un pensiero. Perciò mi staccai da lui e corsi in camera. Lui nel frattempo mi guardò confuso.  Dopo un po' mi raggiunse e capì. Inutile dire che mi sorrise divertito. Mi misi a saltare come una pazza sul suo letto. Anche lui salì sul materasso e mi imitò. Poco dopo, inciampò su di me e cademmo uno sopra l'altra. 
Avevo le sue labbra a due centimetri di distanza e riuscivo a sentire il suo respiro sulle mie.  Cameron capì subito cosa stavo pensando e non si fece problemi a farle unire in un bacio lungo e pieno di passione. 
Era ormai da molto che eravamo nella stessa posizione a baciarci, perciò Cam si staccò, si sedette sul letto appoggiando la schiena contro la testiera e mi prese in braccio. Mi mise la cavalcioni sulle sue gambe ed ammetto che ero molto più comoda rispetto a prima. Poco dopo mi alzò la maglia e mi chiese il permesso di togliermela del tutto. Sentivo le sue mani calde e morbide accarezzarmi ripetutamente la schiena. 
Gli domandai la stessa cosa ed anche lui annuì per darmi il consenso, perciò gli sfilai la t-shirt e mi misi a dargli dei baci che partivano dal petto, salivano fino alle labbra ed alle guance e poi tornavano al punto di partenza. Ogni tanto sentii la sua presa farsi più forte sulla mia schiena, segno che gli piaceva. Mi prese il viso tra le mani e continuò a baciarmi sulle labbra.
Ansimante, mi diede un bacio sul naso e posò la fronte sulla mia.  << Sei sicura di ciò che vuoi? >> mi chiese. Annuii e mi sorrise. Mi diede un altro bacio e mi tolse i pantaloni. Lo imitai, facendo in modo che restassimo entrambi solo con l' intimo addosso. 
Mi voleva ed io volevo lui. Lasciò che lo ammirassi. Ero quasi incredula di fronte alla sua bellezza. Lui non è Dylan. Con lui mi sento al sicuro e so che non mi farebbe mai e poi mai del male. 
Con dolcezza entrò in me e nel frattempo mi baciò il collo.  Il bassoventre iniziò a contrarsi rispondendo al ritmo delle sue spinte. Finalmente era mio in ogni senso. Nella mia testa c'era un miscuglio di forti emozioni e sensazioni.  All'apice del piacere, ci buttammo giù  stremati e rimanemmo sdraiati l'uno vicino all’altro. 
Posai la testa sul suo petto e lui mi accarezzò i capelli teneramente.  Sentivo il suo cuore battere velocemente ed il suo petto alzarsi senza sosta. Restammo così a lungo, fino a quando non ci addormentammo.

Downfall || Cameron Dallas Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora