CAPITOLO 52

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<< avvisate lo sposo che ce ne andiamo. Allarme pancia, capirà>>, disse Cameron ad un gruppo di persone vicino a noi. Mi aiutò a salire in macchina e guidò velocemente fino all'ospedale. Era molto agitato, si vedeva e ciò non mi tranquillizzava affatto. All'ingresso parlò con l'infermiera che mi portò una sedia a rotelle e mi accompagnò in una stanza con tutte le attrezzature. << contrazioni?>>,chiese a Cam. << una ogni cinque minuti. Durano intorno ai quarantacinque secondi>>, rispose. << È già in travaglio. Vado a chiamare l'ostetrica ed il dottore>>,disse uscendo dalla stanza. << stai tranquilla amore. Andrà tutto bene>>. Mi prese per mano ed io gliela stritolai. Fece una smorfia di dolore ed in quell'istante arrivò il dottore. << prima volta, eh? Cominci già con il botto, quindi. Sentirai dolore ma stai tranquilla, è normalissimo>>,chiese cercando di calmarmi. Cam stava andando nel panico. Stava per diventare padre, doveva assistere al parto e soprattutto doveva subire le mie unghie nella sua pelle. Cercò di regolarsi dicendo un "forza Jade, so che ce la puoi fare. Spingi! Spingi che stai andando benissimo! Sarai un'ottima madre". In quel momento, da un lato volevo solo mandarlo a quel paese perchè non poteva capire come mi stavo sentendo, dall'altro mi stava aiutando molto e lo apprezzavo. Dopo tante, tante, tante spinte, finalmente diedi alla luce due splendidi gemelli. Una signora mi portò i bambini, dando il maschietto al mio ragazzo e la femmina a me. Mi incantai a vedere com'era già bella così. Una volta portati nella stanzetta con tutti i bambini ed io stavo sul letto esausta, entrarono Liz, papà, Matt, Sierra, Gina e Nash, che mi chiesero come stavo. << come volete chiamarli?>>,chiese l'infermiera raccogliendo i dati necessari. << ci abbiamo pensato a lungo. Abbiamo deciso Brad e... -presi un respiro facendomi forza- Grace>>. Chloe Grace Moretz. La migliore amica più stupenda che avessi potuto avere. Era forte ma allo stesso tempo delicata, graziosa. Mi mancava così tanto. Cam mi accarezzò ripetutamente la testa per poi darmi un bacio sulla fronte, mentre gli altri presenti  mi sorridevano teneramente. Benvenuti al mondo, Grace e Brad.

*Angel pov's*

<<Dovrebbero essere qui>>dissi a mio marito prima di entrare in ospedale. Io e Dylan ci sposammo poco prima di tornare a Los Angeles, appena saputo che la mia ex migliore amica stava per avere un bambino. Eravamo scappati in Cile dai miei zii, che ovviamente non hanno mai saputo del vero motivo. Entrammo facendo attenzione a non incontrare Dallas o Olivera. << scusi, la nursery?>>,chiesi ad una delle infermiere. << secondo piano a destra>>, mi rispose sorridendo. Prendemmo l'ascensore ed entrai nella stanza, dicendo a Dylan di coprirmi le spalle. <<Dallas, Dallas, Dallas....oh eccone uno>>, pensai. Grace Dallas. Mi avvicinai lentamente alla bambina e mi fermai a guardarla. Faceva così tanta tenerezza, che la presi in braccio e mi incantai nel vederla dormire così beatamente. << ciao piccolina>>,la cullai leggermente. Ebbi un lampo di genio: la volevo? Ce l'avevo? Me la prendevo! Essendo quasi vuoto il corridoio, legai la bambina al mio corpo con la mia giacchetta preferita ed uscii dalla stanza.

*Matt pov's*

Correre fino all'ospedale mi fece perdere le energie ed avevo sete. Optai per andare alle macchinette a comprare da bere e mi dissetai. Guardando persona per persona, vedevo gente felice, triste, preoccupata...insomma, l'ospedale è come il vaso di Pandora che, però, contiene tutte le emozioni che si possono provare nella vita.  Davanti alla nursery, vidi un ragazzo che mi pareva di avere già visto da qualche parte. Biondo, occhi verdi, alto. Non era una faccia nuova. Feci finta di passare lì per caso e di andargli addosso per sbaglio, facendolo cadere. Lo aiutai a rialzarsi. << scusi, non l'ho fatto apposta>>, dissi con un'aria mortificata. << si figuri>>, rispose sorridendo. << Matthew, piacere>> gli porsi la mano. << Dylan>>. In quel momento capii. David mi aveva inviato una sua foto in caso si riavvicinasse a Jade. << venga, per farmi perdonare le offro un caffè>>, cercai di convincerlo. << oh, non è il caso. In più sono abbastanza di fretta>>, si giustificò. Lo presi per il braccio e lo strattonai fino alla sala relax dei  medici. << uscite tutti!>>urlai e mi ascoltarono. Fortunatamente avevo una pistola normale ed una elettrica da tenere per via del mio lavoro. Intimai al ragazzo di stare fermo mentre chiamai la polizia e Cameron. Siccome cercò di scappare, non mi feci problemi ad elettrizzarlo, facendolo cadere per terra. Quando arrivò lo sceriffo, l'unica cosa che riuscì a dire fu: <<non vi dirò mai dove si trovano.>>. <<Trovano? Angel e chi?>>, domandai. << Cameron!>>,urlò ansimante Gina al figlio. <<è sparita Grace>>.

Downfall || Cameron Dallas Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora