Erano le sette di sera quando Zayn si presentò al café. Heather era impegnata a servire ai tavoli e quando lo vide lo salutò di sfuggita. Quel venerdì sera il café era più pieno del solito e la gente continuava ad arrivare.
"Dammi cinque minuti.." Mormorò tornando dietro il bancone per prendere altri piatti. Zayn annuì e si posò sul bancone e rimase ad osservarla. Ma i minuti passavano, la gente se ne andava e sempre più gente arrivava.
"Scusa, ancora qualche minuto e possiamo andare." Disse Heather continuando a fare su e giù tra i tavoli e il bancone. Zayn non disse nulla, rimase ad osservarla con un sorriso sulle labbra. Una parte di lui tornò inetto di qualche anno. A quando avevano iniziato a frequentarsi e lui era su uno dei suoi set fotografici a guardarla lavorare. Era sempre bellissima, sempre perfetta. Ma lo era anche ora, senza un filo di trucco, con i capelli scompigliati e raccolti in una coda disordinata, con un grembiule sporco e l'espressione di una ragazza che lavora da tutto il giorno.
"Vuoi qualcosa mentre aspetti?" Chiese poi fermandosi per qualche minuto.
"No, aspetto." Le sorrise dolcemente.
"Faccio il prima possibile." Mormorò poi tornando al suo lavoro. Ma i minuti passavano e lei non riusciva a liberarsi. Così passarono la serata, Heather a gestire il suo café, Zayn ad osservarla.
Rimasero al café fino all'ora di chiusura e poi Zayn decise di accompagnarla a casa.
"Scusa ancora per oggi.." mormorò Heather mordendosi il labbro inferiore.
"Non ti preoccupare.."
"No.. dovevamo stare insieme, non dovevo lavorare." borbottò dispiaciuta Heather.
"E poi dovevamo vedere Sherlock insieme.." aggiunse sbuffando. Zayn sorrise e le prese una mano avvicinandola a lui.
"Lo vedremo insieme domani. E non è stata colpa tua." Heather annuì, poi tirò un sospiro e puntò il suo sguardo in quello di Zayn.
"É solo che mi sarebbe piaciuto passare una giornata con te. In questo mese non abbiamo fatto altro che vederci di sfuggita la mattina o quando venivi al caffè."
"Recupereremo, promesso." le sorrise Zayn avvicinandosi e baciandola.
"Vuoi entrare?" chiese poi Heather sorridendo sulle sue labbra.
"E la regola nessun ragazzo in casa?" domandò Zayn ricordando la regola che aveva imposto Heather a sua figlia.
"Beh, Haley non c'è." mormorò Heather guardandolo dal basso. Zayn scosse la testa e la baciò, poi la seguì in casa.
"Le hai parlato di noi?" chiese poi una volta che furono soli nell'appartamento.
"Non ancora, ma avevo intenzione di farlo. Volevo prima essere sicura che le cose tra di noi andassero bene. Non voglio portare a casa qualcuno, non voglio che Haley ci si affezioni e poi soffra se non sono sicura che con questa persona le cose possano funzionare." Zayn annuì comprensivo. Anche se gli sarebbe piaciuto che Haley sapesse di loro. Ma non ne faceva una colpa ad Heather perché, alla fine, neanche lui aveva detto ancora alla sua famiglia che si stava vedendo con lei."Grazie per avermi accompagnata." mormorò Haley prenotando la fermata sul bus che l'avrebbe lasciata sotto casa.
"Figurati, non ti avrei mai lasciato tornare sola a quest'ora a casa." Haley sorrise tristemente a Freddy.
"Vedrai che le cose tra te e Jas si sistemeranno, tutte le migliori amiche litigano." cercò di consolarla lui. Haley si lasciò abbracciare. Non aveva mai litigato con nessuno e odiava il fatto di averlo fatto proprio con la sua migliore amica. Ma Freddy aveva ragione, il giorno dopo avrebbero risolto, infondo avevano litigato per una sciocchezza.
"Tua madre è a casa?" chiese poi Freddy.
"Si, ma penso stia dormendo. Sapeva che avrei dormito da Jas e quindi non penso mi abbia aspettato in piedi." Haley si strinse nelle spalle prendendo le chiavi dal suo zaino.
"Ci sentiamo domani Freddy." mormorò poi scendendo dal bus.
"Notte, Hal." le sorrise lui osservandola dirigersi verso il portone del suo palazzo.
Haley era appena entrata in ascensore quando le arrivò un messaggio da Freddy.'Domani ti va di fare colazione insieme?'
Un sorriso felice spuntò sulle sue labbra. Rispose subito al messaggio e poi entrò in casa. Il televisore era acceso e c'era qualcuno sul divano. Riconobbe subito sua madre addormentata sulle spalle di Andreas. Anche lui dormiva, la testa nascosta tra le mani. Non sapeva che fosse tornato. Si avvicinò silenziosamente per spegnere la televisione, ma una volta che fu abbastanza vicino, capì di essersi sbagliata. Il ragazzo non era Andreas. Sentì il mondo crollarle sopra. Nelle ultime settimane aveva davvero creduto che sua madre e Andreas avessero davvero deciso di frequentarsi, sapeva che c'era un motivo qualcuno con cui sua madre si stava frequentato. Ma lei aveva sempre pensato che questo qualcuno fosse stato Andreas, invece di sbagliava. Quando realizzò che il ragazzo che stringeva sua madre tra le braccia non era Andreas, ma Zayn. Il telecomando le cadde di mano facendo rumore e svegliando i due ragazzi addormentati sul divano.
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Another love
FanfictionÈ la storia più antica del mondo. Un giorno hai 17 anni e stai pianificando il futuro e poi piano piano, senza rendertene davvero conto quel giorno è oggi. E poi quel giorno è ieri. E questa è la tua vita.